Milan Futuro retrocesso in Serie D: costi e contratti, come funziona il ripescaggio e cosa cambia per l'Inter Under 23

Il Milan Futuro, allenato da Massimo Oddo, non è riuscito a mantenere la categoria al termine di un doppio confronto con la SPAL nei playout. 

Dopo l’1-0 ottenuto a Milano, la formazione rossonera è crollata nel ritorno a Ferrara, cedendo 2-0 già nel primo tempo con le reti di Molina e Awua. Nella ripresa ha provato a reagire, sfiorando il gol con Inaesi e vedendosi annullare una rete a Sia per un fallo di Omoregbe. 

Decisive, nel computo complessivo, le assenze di due pedine fondamentali come Francesco Camarda e Alex Jimenez, non impiegabili nei playout per non aver raggiunto il minimo regolamentare di 25 presenze stagionali. 

Il risultato sancisce una sconfitta pesante, che va oltre il campo, segnando uno spartiacque per il progetto tecnico e sportivo della seconda squadra del Milan.

La retrocessione del Milan Futuro non implica la fine del progetto, grazie alla modifica regolamentare introdotta dalla FIGC a partire dalla stagione 2024/25. 

In base alla nuova normativa, le seconde squadre dei club di Serie A che retrocedono dalla Serie C possono iscriversi regolarmente al campionato di Serie D, senza dover ricorrere a una nuova affiliazione o sperare in un ripescaggio, come accadeva in passato. 

Questa riforma rappresenta un passaggio strategico per tutelare gli investimenti delle società nella crescita dei giovani e nella creazione di un ponte tra le squadre Primavera e le prime squadre. 

Il Milan proseguirà con il progetto Under 23, pur trovandosi a competere in una categoria dilettantistica.

Il passaggio dalla Serie C alla Serie D comporta però alcune questioni ancora da risolvere, soprattutto sul piano normativo. I giocatori del Milan Futuro sono tesserati presso la Lega Serie A e dispongono di contratti professionistici, ma la Serie D è ufficialmente un campionato dilettantistico. 

Sebbene non siano previsti ostacoli formali immediati alla partecipazione, la mancanza di affiliazione diretta alla Lega Nazionale Dilettanti potrebbe richiedere nei prossimi mesi una serie di adeguamenti burocratici e regolamentari per garantire la compatibilità tra status giuridico dei tesserati e livello del campionato.

La retrocessione rappresenta anche un duro colpo per un progetto che, nella sua prima stagione di attività, ha avuto un costo complessivo vicino ai 15 milioni di euro.

L’idea alla base del Milan Futuro era quella di creare una piattaforma per il passaggio dei giovani talenti verso la prima squadra, ma la realtà del campo ha mostrato una squadra poco competitiva e gestita con lacune strutturali. 

Alcuni giovani sono comunque riusciti ad affacciarsi alla Serie A, come Bartesaghi, Jimenez e Camarda, ma nel complesso il bilancio tecnico è stato insufficiente. 

Sul piano dirigenziale, si prevede un cambiamento imminente, con l’uscita del dirigente Jovan Kirovski, ritenuto non all’altezza di un progetto così complesso.

Il Milan Futuro non ha intenzione di rinunciare alla stagione sportiva e sarà regolarmente ai nastri di partenza della Serie D, ma resta aperta la possibilità di un ripescaggio in Serie C. 

La società rossonera, come seconda squadra di un club di Serie A, è ben posizionata nella graduatoria federale, anche se in questo momento l’Inter risulta davanti in caso di un posto disponibile per rinuncia o esclusione di altri club. 

Le situazioni di crisi finanziaria in cui versano Foggia e Lucchese potrebbero rappresentare una concreta occasione di riammissione, ma il Milan si troverebbe comunque dietro ai nerazzurri nell’eventuale corsa al ripescaggio.

La retrocessione del Milan Futuro ha effetti indiretti ma significativi anche sul progetto nerazzurro. L’Inter sta lavorando all’iscrizione della propria squadra Under 23 alla Serie C per la stagione 2025/26. 

Le attuali norme impediscono che due squadre B siano inserite nello stesso girone, e la presenza del Milan avrebbe potuto bloccare l’ingresso immediato dei nerazzurri. 

Ora, con il Milan fuori dal professionismo, l’Inter avrà via libera per occupare il primo slot utile lasciato libero da eventuali defezioni. 

La retrocessione rossonera diventa quindi un acceleratore per il progetto parallelo dell’Inter, che potrebbe inserirsi nei quadri della Serie C già dal prossimo anno in caso di rinuncia da parte di un altro club.