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McTominay BrescianiniGetty Images

McTominay a Napoli grazie a... Brescianini: la sliding door che ha cambiato il destino dei campioni d'Italia

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Scott McTominay è stato nominato MVP della Serie A 2024/2025. Un riconoscimento giusto, quasi scontato, per un giocatore che più di Lukaku e di tutti gli altri ha rappresentato il simbolo del Napoli campione d'Italia.

12 goal e 6 assist in 34 presenze, manco fosse un attaccante: McTominay ha dominato al suo primo anno nel campionato italiano. Provocando rimpianti su rimpianti nel Manchester United, che in estate se l'è colpevolmente lasciato scappare, e diventando il nuovo idolo di Napoli. Il Napoli campione, il Napoli sul tetto d'Italia per la seconda volta in tre anni.

McTominay ha lasciato il segno nel momento giusto: quando il Napoli aveva più bisogno di lui. Ha segnato contro il Monza, l'Empoli, il Torino, ha sbloccato la partita decisiva contro il Cagliari. In poche parole: è stato il vero uomo copertina del trionfo azzurro.

E dire che McTominay nemmeno ci sarebbe dovuto arrivare, a Napoli. A un certo punto il suo nome era lontanissimo dai pensieri di tutti, dirigenti compresi. Anche perché il prescelto per completare il centrocampo di Antonio Conte era un altro: Marco Brescianini.

  • IL DIETROFRONT DOPO LE VISITE

    Brescianini, a metà agosto, è praticamente un giocatore del Napoli. Il club partenopeo ha trovato un accordo con il Frosinone, la squadra in cui il mancino scuola Milan ha giocato nel 2023/2024, senza riuscire a evitare la retrocessione ma mettendosi in luce alla pari del compagno Soulé.

    Le due dirigenze si stringono la mano, organizzano le visite mediche e Brescianini si reca a effettuarle. Nelle casse dei ciociari pioveranno 12 milioni di obbligo dopo l'iniziale prestito gratuito. Tutto, insomma, è fatto. O quasi: perché le firme non ci sono ancora e proprio in quelle ore subentrano i primi problemi, che successivamente porteranno a un clamoroso nulla di fatto. Pare che il Napoli abbia cambiato le carte in tavola, e che il mancato passaggio di Cajuste al Brentford abbia complicato ulteriormente la situazione.

    L'inserimento contemporaneo dell'Atalanta fa il resto: Brescianini e il Napoli si dicono addio senza nemmeno essersi conosciuti e poco dopo l'ex rossonero diventa ufficialmente un giocatore della Dea. Privando così Conte del rinforzo a centrocampo richiesto sul mercato.

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  • "MALINTESI TRA NOI DIRETTORI"

    A spiegare perché mai Brescianini non abbia preso la via del Napoli è Guido Angelozzi, direttore sportivo del Frosinone, in procinto di chiudere - stavolta sì - con l'Atalanta:

    "Stavamo lavorando per darlo al Napoli, c'era l'ok per le visite mediche. Solo che poi sono subentrati malintesi tra noi direttori: così si è deciso di farlo tornare a casa. Entrambi eravamo convinti di concludere l'affare, ma poi ci sono state queste incomprensioni".

    Successivamente sarà lo stesso Brescianini a rivelare, all'Eco di Bergamo, il motivo della fumata nera:

    "Con il Napoli eravamo davvero avanti, ma poi l’Atalanta ha fatto un passo deciso. Mi hanno fatto capire quanto credessero in me, ed è stata una scelta naturale. Sono felicissimo di essere qui e convinto di aver preso la decisione migliore per la mia crescita. L’Atalanta è sempre stata nei miei pensieri. Ho sempre ammirato questa società per l’organizzazione e i traguardi raggiunti. È speciale essere vicino a casa".

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  • DA BRESCIANINI A MCTOMINAY

    E così il Napoli si ritrova costretto a guardarsi nuovamente attorno. Non più in Italia: in Inghilterra. A Manchester, per la precisione. Dove gioca uno Scott McTominay inserito dallo United nella lista dei cedibili.

    L'operazione nasce nella seconda metà di agosto e cresce, cresce, cresce, fino a concretizzarsi in extremis: McTominay arriva a Napoli il giorno 30, a poche della chiusura del mercato estivo, in cambio di 30 milioni e mezzo di euro più il 10% su una futura rivendita.

    La sliding door è ora completa: Brescianini gioca nell'Atalanta, McTominay nel Napoli. Ma nessuno, alla luce anche del recente tracollo azzurro a Verona, può ancora immaginare in maniera compiuta l'impatto che un simile gioco di trattative potrà avere sul campionato.

  • IL RENDIMENTO A CONFRONTO

    Brescianini ha iniziato meglio di McTominay: pochi giorni dopo aver firmato con l'Atalanta, esordisce a Lecce e alla prima presenza con la nuova maglia firma due delle quattro reti con cui la squadra di Gian Piero Gasperini passeggia al Via del Mare.

    McTominay, quel giorno, è ancora un giocatore del Manchester United. Arriverà a Napoli più di 10 giorni dopo, come detto. E subito diventerà un tassello fondamentale del progetto tattico di Conte, inducendo l'allenatore a cambiare modulo e ad affidarsi a un per lui inedito 4-3-3 per fargli spazio assieme ad Anguissa e Lobotka.

    Facendo un paragone con Brescianini, non c'è partita: l'italiano ha fatto il suo all'Atalanta, giocando 36 volte in tutte le competizioni e collezionando sei goal e due assist. Spessissimo è partito dalla panchina, dovendosi accontentare di rimpiazzare a partita uno degli intoccabili là davanti. Il tutto mentre lo scozzese diventava l'MVP della Serie A.

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