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Giovanni MannaGetty

Manna tra presente e mercato del Napoli: "Vogliamo premiare Kvaratskhelia, a gennaio attenti per migliorare"

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Giovanni Manna ha parlato dal palco del Social Football Summit 2024 affrontando vari argomenti caldi.

Il direttore sportivo scelto in estate da De Laurentiis per ricostruire il Napoli, in questa occasione, ha fatto il punto sul mercato.

Ma ha anche svelato alcuni curiosi aneddoti sui primi contatti col Napoli e sul primo incontro con Antonio Conte.

  • LA CHIAMATA DEL NAPOLI

    Manna ricorda la prima chiamata ricevuta dal Napoli, a cui in realtà non aveva risposto: "Io a gennaio ho cambiato casa a Torino perché non pensavo di andare via. Dopo Juventus-Frosinone, la sera mi chiama un numero che non ho e non rispondo. La mattina dopo mi chiama di nuovo, era il dottor Chiavelli. Avviso la Juventus e lo incontro e poi incontro il presidente che mi dice che avrebbe scelto entro maggio. Poi in realtà mi ha chiamato prima e mi ha detto: "ho scelto lei, parli con sua moglie e mi fa sapere", ma avevo già deciso".

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  • IL PRIMO INCONTRO CON CONTE

    Riguardo al primo incontro con Antonio Conte, invece, Manna svela: "A casa sua. Ci siamo conosciuti perché non ci conoscevamo alla Juventus, io sono arrivato con Sarri e non facevo la prima squadra. Abbiamo parlato di calcio tutto il tempo. Non aveva detto sì subito, la trattativa economica non era un problema dato che aveva parlato a ottobre col presidente. Dovevamo capire le nostre idee, le sue idee e metterle nella rosa attuale. Certi giocatori li hai visti in tv, ma non li hai mai visti in campo. Fu già lì che disse che Di Lorenzo e Kvaratskhelia non si toccano. Per me la scelta dell'allenatore è stata fondamentale. Avere un allenatore dallo spessore così elevato con un curriculum così grande mi ha aiutato. Per me è stata una scelta anche a mia tutela avere Antonio Conte con cui parlare. Per ora non ci sono problemi".

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  • IL CASO OSIMHEN

    Il mercato azzurro è stato condizionato dalle difficoltà legate alla cessione di Osimhen, Manna non si nasconde: "Il problema è che c'è stata una stagione negativa. Se il Napoli fosse arrivato secondo o terzo probabilmente arrivavano a pagare le clausole. Avevamo un diktat: dovevamo finanziare il mercato con l'uscita di Osimhen che voleva andare via.Avevamo un budget a disposizione a prescindere, la fiches l'abbiamo messa subito su Buongiorno. Il giocatore ci ha detto subito di sì e quindi siamo andati diretti. Poi il mercato non ha portato alla cessione di Osimhen, ma abbiamo avuto la fortuna che avendo lavorato il Napoli così bene c'è stata la possibilità di investire ulteriormente".

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  • IL RINNOVO DI KVARATSKHELIA

    Manna conferma l'intenzione di rinnovare il contratto al georgiano: "Noi vogliamo premiare quello che è il suo percorso nel Napoli perché se lo merita. Al di là del fatto che ha altri due anni di contratto oltre a questa. Noi vogliamo riconoscere a lui il premio, ma ci sono delle dinamiche extra. Noi non abbiamo pressione, non ne abbiamo parlato e se non si risolve se ne parlerà a giugno. Non abbiamo un arco temporale, ne abbiamo parlato e se non va bene se ne riparlerà a giugno".

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  • IL MERCATO DI GENNAIO

    Nella finestra di gennaio non sono previsti grossi investimenti da parte del Napoli, ma non sono escluse sorprese: "Ci sono troppe variabili, i nomi non ce li ho neanche io. Il mercato è di riparazione, vediamo dove arriviamo e poi facciamo le scelte. Stiamo sempre attenti per migliorare la rosa attuale. Se ci sono opportunità le miglioreremo, ma abbiamo già investito tanto e non ci saranno grandi colpi.Difesa? L'oggettività è che la squadra era stata costruita con un altro sistema di gioco. Numericamente potremmo essere corti in quella zona, ma dobbiamo essere logici".

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