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Gianluca Mancini RomaGetty Images

Mancini chiarisce: "Non sono cattivo, mai dato gomitate o pugni in faccia"

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Nel corso degli anni, l'irruenza di Gianluca Mancini lo ha portato a vedersi affibiate etichette scomode.

Nomee ruvide che però il diretto interessato in un'intervista concessa a 'La Stampa' ha voluto scacciare, chiarendo i motivi di quanto dispensato sul prato verde.

Di questo ma anche di Juventus-Roma - supersfida in programma sabato sera all'Allianz Stadium - ha parlato il difensore giallorosso, esaltando Luciano Spalletti e Luciano Gasperini e mettendo - tra i temi affrontati - nel mirino i Mondiali con l'Italia.

  • "NON SONO CATTIVO"

    "Io cattivo? Assolutamente no, basta parlare con chi mi conosce bene. Poi in campo subentrano tanti fattori, come l’adrenalina e la tensione, che fanno parte di una competizione. Ma non mi sembra di essere mai stato protagonista di gomitate, entrate killer o pugni in faccia: i miei sono tutti scontri di gioco".

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  • "STIMOLANTE SFIDARE LA JUVE, SIAMO CARICHI"

    "Tutte le partite rappresentano degli step: ogni incrocio può rappresentare una trappola. Dopo gli inciampi con Napoli e Cagliari, portare a casa una gara come quella col Como è stato importante. La sfida con la Juve è bella e stimolante: ci sarà da sudare, ma ci arriviamo carichi".

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  • "SPALLETTI GRANDISSIMO, GASPERINI MAESTRO"

    "Spalletti è un grandissimo allenatore: l’ho avuto per un anno in Nazionale. Come ho ritrovato Gasperini? Il solito mister che ti insegna calcio e ti carica. Un maestro, ho avuto la fortuna di averlo all’Atalanta e già mi aveva fatto capire tante cose. L’ho ritrovato identico".

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  • "ORGOGLIOSI DEL PROGETTO FRIEDKIN"

    "La nostra è una proprietà forte, generosa e disponibile: lo ha dimostrato prendendo Gasperini, una scelta giusta e importante. La famiglia Friedkin ha voglia di portare la Roma più in alto possibile e ha arricchito il brand del club. Noi siamo orgogliosi del loro operato e del loro progetto".

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  • "TIRANA UNICA, LA FINALE DI EUROPA LEAGUE MOMENTO BUIO"

    "Tirana è stata unica. Vincere quella coppa non era semplice: sollevare il primo trofeo, vedere Roma e i romanisti felici mi ha riempito di orgoglio. Ricordare quello che è successo con la Conference, pensando di poterlo rivivere, mi fa quasi piangere dall’emozione".

    "E quello più buio? La finale di Europa League persa? Sì, ripensando all’andamento della partita".

  • "GATTUSO CI HA DATO IL SORRISO, AI PLAYOFF CON LA TESTA GIUSTA"

    "La nostra generazione avverte fortemente la mancanza dai Mondiali: dobbiamo essere tranquilli e affrontare gli spareggi con la testa giusta. L’impatto con Gattuso è stato bellissimo. Ha dato al gruppo la voglia di andare a Coverciano con il sorriso e il senso di appartenenza della maglia».

    "La Nazionale riunisce tutti: non ci sono tifosi di A, B o C, durante gli Europei e i Mondiali diventiamo un popolo intero che va d’accordo per un mese. Nel 2006 mi regalarono la numero 10 dell’Italia con il mio nome: guardai tutto il Mondiale indossandola".

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  • "MATERAZZI AVEVA UN MANCINO DEVASTANTE"

    "I miei idoli giovanili? Uno è sempre stato Marco Materazzi. Anche se giocavo centrocampista, mi affascinava che fosse un difensore con un piede sinistro devastante, che segnasse tanti gol e mostrasse una fortissima determinazione. Poi mi piacevano anche Aldair, Samuel e Maldini. Ora apprezzo Sergio Ramos, Van Dijk e Rudiger, difensori tosti fisicamente e che vivono le partite intensamente".

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