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Roberto ManciniGetty

Mancini attacca Gravina: "Mai visto un presidente che cambia staff al suo Ct"

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Le dimissioni di Roberto Mancini da ct dell'Italia hanno letteralmente scosso l'ambiente azzurro, con i vertici della Nazionale chiamati ora a nominare piuttosto velocemente il successore.

Proprio così, perché l'Italia - ad oggi - si ritrova senza guida tecnica a 25 giorni dal match contro la Macedonia del Nord, valevole per la seconda giornata di qualificazione a Euro 2024.

Dopo aver affidato ad un post Instagram le motivazioni che l'hanno spinto a lasciare la panchina azzurra, Mancini ha parlato in esclusiva a Repubblica chiarendo come ormai il rapporto con il presidente FIGC, Gabriele Gravina, si fosse ormai letteralmente deteriorato.

  • Mancini Spain Italy Nations League 2023Getty Images

    LE TEMPISTICHE

    "Non ho fatto niente per essere massacrato così. Mi sono solo dimesso e ho detto che è stata una mia scelta. Mi sono assunto tutta la responsabilità della decisione. Non mi sono nascosto. Avevo parlato con il presidente Gravina e cercato di spiegargli le mie ragioni. Non mi sono mai permesso di accusare nessuno e mi ritrovo accusato. Tempistiche? Ho lasciato la Nazionale a 25 giorni dalla prossima partita, non tre. E penso di essere sempre stato corretto in questi anni".

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  • LA RIVOLUZIONE ALL'INTERNO DELLO STAFF

    Tra le motivazioni che hanno spinto Mancini verso l'addio alla Nazionale, ci sono stati anche i sensibili cambiamenti all'interno dello staff azzurro, operati dal numero uno della FIGC, Gravina: via Evani, Nuciari e Lombardo, diventato allenatore dell'Under 20, dentro Bollini, Barzagli e Gagliardi. Del vecchio gruppo di lavoro, soltanto Salsano è rimasto ancora al fianco del Ct.

    "Ho cercato più volte di parlare con Gravina. Gli ho spiegato chein questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso. Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff...".

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  • GravinaGetty Images

    L'ATTACCO A GRAVINA

    A pesare, in maniera non indifferente, sulla decisione di lasciare l'Italia ha influito il rapporto ormai deteriorato con Gravina.

    "È da un po’ di tempo che lui pensava cose opposte alle mie. Ma allora perché intervenire sullo staff? A quel punto doveva mandare via me. Invece ha colto l’occasione: alcuni miei collaboratori erano in scadenza e ha giocato su questo. Io potevo essere più duro, certo, ma pensavo lo capisse da solo... SeGravina avesse voluto, mi avrebbe trattenuto. Non l’ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l’ha dato. Non ha voluto che restassi, erano mesi che c’era questa situazione. Però Gravina verrà ricordato come il presidente che ha vinto l’Europeo, non per gli errori che ha fatto".

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  • LA CLAUSOLA DI ESONERO

    All'interno del contratto di Roberto Mancini era prevista una clausola di esonero, qualora la Nazionale avesse fallito l'accesso a Euro 2024.

    "Avrebbe potuto essere un segnale. Lo avevo chiesto per lavorare tranquillo in questi mesi, ma è chiaro che sarei andato via se non fossimo riusciti a qualificarci".

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  •  Mancini Malta Italia Euro 2024Getty Images

    LA MANCATA QUALIFICAZIONE AI MONDIALI

    Mancini conferma che sarebbe stato disposto a dimettersi dopo la clamorosa sconfitta contro la Macedonia, costata la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar.

    "Io me ne sarei anche andato, ma mi hanno chiesto di rimanere. L'esperienza in Azzurro? Sono stati cinque anni incredibili, l’Europeo sarà il mio ricordo più bello".

  • IL FUTURO

    Riguardo al futuro di Roberto Mancini si parla di un possibile approdo sulla panchina dell'Arabia Saudita, scenario non direttamente confermato dall'ormai ex Ct: "Ora non voglio pensare a niente". 

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