Manchester City-Inter, pagelle, migliori e peggiori: Rodri top, Acerbi smonta Haaland, ma Lukaku e Lautaro steccano

Rodri, il jolly di Guardiola. L'uomo più presente nella stagione del City con 52 presenze. L'uomo della Champions, semplicemente.

Tutti lo aspettavano, ma Haaland praticamente non si è presentato. Vince la Champions, ma almeno stasera non è stato lui a farla vincere al City.

Reattivo sul colpo di testa praticamente a botta sicura di Lukaku e bravo in uscita a chiudere a tu per tu con Lautaro sullo 0-0.

Qualche indecisione, ma ha il merito di avviare l'azione del goal decisivo di Rodri con un bel filtrante in area.

Ottima prestazione alla lunga a limitare Lautaro, sparito alla distanza tra le grinfie del portoghese.

Forse il meno convincente del pacchetto arretrato del City. Non sempre puntuale in marcatura.

Grande partita. Pulisce un sacco di palloni e si propone in attacco con continuità.

La decide lui, il vero top player dietro le quinte per Guardiola. Lui c'è sempre e c'è sempre stato in questa stagione. Con 52 presenze il più presente in assoluto del City. Talismano.

Uno degli uomini più in forma dell'ultimo periodo che questa sera però è mancato nel complesso.

Partita maledetta la sua, ancora una volta se si parla di finali, visto che si era infortunato anche nel 2021. Fatica a prendersi la sua zona di campo e alla fine è costretto a lasciarlo dopo appena 36 minuti.

Cresce col passare dei minuti: suo l'assist per il goal decisivo di Rodri.

Qualche buona giocata in una partita nel complesso sufficiente.

Ingabbiato dai centrali dell'Inter, specialmente da Acerbi che vince nettamente il duello col norvegese. . Decisivo per tutta la stagione, ma non stasera.

Qualche rilancio sbagliato, ma si fa trovare pronto quando deve parare. Impossibile fare qualcosa sul goal di Rodri.

Partita mostruosa su Haaland. Poco da dire. Sfortunato per la deviazione che alla fine posiziona sui piedi di Rodri il pallone della vittoria.

Il meno positivo dei tre centrali. Si perde Haaland in un'occasione nel primo tempo e lascia spazio all'incursione di Bernardo Silva sul goal del City.

Solita prova di grande applicazione. Non ha sbagliato praticamente nulla.

Prestazione che non raggiunge la sufficienza. Non riesce a determinare sulla fascia e nel primo tempo perde un tempo di gioco vanificando una potenziale occasione.

Prende il giallo, corre e si sbatte. Ma non sempre con lucidità.

Passo indietro rispetto alle ultime convincenti prestazioni. Sbaglia troppi palloni non da lui.

Avrebbe voluto festeggiare a casa sua, ma alla fine non è riuscito ad incidere in una partita dove in molti lo attendevano come protagonista.

Ci prova fino alla fine, colpendo una clamorosa traversa e trovandosi di mezzo Lukaku sulla strada verso la gloria.

La vede poco e in generale non sembra mai del tutto dentro la partita. Cambio inevitabile con Lukaku e anche anticipato per il bosniaco che già all'ora di gioco non ne ha più.

Parte benissimo ma poi si spegne, non trovando più il modo di far male ai difensori del City con le sue incursioni.

Entra per determinare ma finisce quasi per essere un peso. Prima mura la conclusione praticamente a botta sicura di Dimarco e poi sbaglia un'occasione clamorosa prendendo in pieno Ederson.

La sponda per l'errore clamoroso di Lukaku e l'ultima occasione finale con un colpo di testa respinto da Ederson. Non si può certo dire che il tedesco non ci abbia provato.

Così come Gosens viene buttato dentro da Inzaghi con l'intento di mettere più palloni possibili in area.

MANCHESTER CITY (3-2-4-1): Ederson 6,5; Akanji 6,5, Ruben Dias 6,5, Aké 5,5; Stones 7 (82' Walker sv), Rodri 7,5; Bernardo Silva 6,5, De Bruyne 5,5 (36' Foden 6,5), Gundogan 5,5, Grealish 6; Haaland 5.

INTER (3-5-2): Onana 6; Darmian 6,5 (84' D'Ambrosio sv), Acerbi 7, Bastoni 5,5 (76' Gosens 6,5); Dumfries 5,5 (76' Bellanova 6), Barella 6, Brozovic 5,5, Calhanoglu 5,5 (84' Mkhitaryan sv), Dimarco 6; Lautaro Martinez 5,5, Dzeko 5,5 (57' Lukaku 5).