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Mamdani sindacoGetty Images

Mamdani, il sindaco di New York che ama l'Arsenal e odia il VAR: il calcio è stato fondamentale nella sua campagna d'elezione

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Non appena il nome di Zohran Mamdani, nuovo sindaco di New York, ha cominciato a fare il giro del mondo per la sua possibile vittoria nella 'Grande Mela', i tifosi dell'Arsenal hanno cominciato a scherzare sui social. Mamdani è del resto un grande tifoso dei Gunners, un team continuamente vicino alla gloria ma quasi mai riuscito ad arrivare al traguardo. 

In molti hanno così equiparato Mamdami ali Gunners, cominciando a credere in un 2026 glorioso dopo lo storico 5 novembre, giorno in cui un politico musulmano e socialista è divenuto il primo cittadino di N.Y. 

Se contro ogni previsione può farcela un tifoso dell'Arsenal, beh può farcela anche l'Arsenal. È curioso, del resto, che Mamdani, nato in Uganda da genitori di origine indiana, sia stato eletto proprio in un periodo in cui l'Arsenal guida la classifica di Premier e di Champions League. 

Certo, la stagione inglese ed europea è comunque appena iniziata, ma i riflettori sono tutti per i Gunners, complice un Liverpool in lenta ripresa, un City lontano parente del vecchio schiacciasassi guardioliano e le solite big che sembrano fare a gara a chi si deve fermare sul più bello. In Europa, poi, il primo posto del girone unico non può certo essere un indicatore sulla vittoria finale, ma è comunque un'inizio. 

  • GAME OVER GREED

    Da politico e tifoso, e non da politico tifoso che usa agganci per seguire il calcio, Mamdani sta vivendo un Autumn in New York (non un gran film) notevole, dopo aver utilizzato lo sport e in particolare il suo prediletto pallone per supportare cause politiche e programmi cittadini. Il calcio baraccone e capitalistico degli ultimi decenni fa ormai ombra a quello popolare, utile a uscire dalle difficoltà e prospettare un futuro migliore, ma non nel mondo di Mamdani. 

    Zohran chiede un calcio più accessibile e meno elitario in patria, considerando l'imminente Mondiale 2026 che taglierà fuori le classi meno abbienti. "Non credo che si possa costruire un futuro stabile per il calcio negando ai tifosi della classe lavoratrice la possibilità di guardare le partite dal vivo" ha detto Mamdani qualche tempo fa.

    La vendita dei biglietti del Mondiale fa discutere da mesi, in una lotteria poco chiara per accaparrarsi i preziosi tagliandi e sopratutto la possibilità di vedere i prezzi alle stelle in virtù della mobilità del sistema che non permetterà ai curiosi cittadini di New York di assistere anche a quelle partite meno pubblicizzate.

    Mamdani ha lanciato la petizione “Game Over Greed”, contro la politica dei prezzi dinamici dei biglietti. Lo ha fatto per fermare l’aumento automatico dei biglietti in base alla domanda e chiedere una quota scontata del 15% ai residenti di New York. 

    Considerando come i biglietti per la finale possano costare olter 6.000 dollari, la battaglia di Mamdani ha riscosso grandi consensi.

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  • IL CALCIO PER IL POPOLO

    L'elezione di Mamdani ha portato a una partecipazione record che non si vedeva da 50 anni, in cui la città si è mossa in risposta ai miliardari, alle ingiustizie, alla disparità sociale ed economica. Trump e Musk hanno chiesto agli elettori di non votarlo, senza riuscirci. Minimamente. 

    Il nuovo sindaco ha puntato a che sul calcio per ottenere consensi, lavorando però in modo che questi arrivassero a seguito di iniziative lodevoli. Mamdani è stato tra gli organizzatori di tornei utili a raccogliere fondi da destinare ai rifugiati palestinesi, ma ha anche presenziato all'apertura di scuole calcio per immigrati provenienti dal sud-est asiatico. 

    Le nuove generazioni, di origine straniera e non, hanno amato l'amore di Mamdani per il calcio, uno sport del popolo soprattutto per chi ha radici asiatiche, africane e in parte, europee. 

    Il 34enne sindaco di New York ama il calcio, ha giocato il calcio, è nel calcio. Tanto che in estate ha organizzato un torneo di calcetto a 32 squadre chiamato 'Cost of Living Classic', in cui i suoi tifosi hanno indossato sciarpe blu, bianche e arancioni distribuite dalla campagna di elezione.

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  • VAR E LIVERPOOL

    Mamdani è un tifoso appassionato che ha idee chiare e la battuta pronta.

    Basti pensare al suo commento dopo le quattro sconfitte consecutive del Liverpool: "Bellissimo..." e al messaggio verso Amorim, tecnico del Manchester United che dopo anni è riuscito ad espugnare Anfield dando campo libero all'Arsenal:

    "Dio ti benedica, Ruben Amorim!" ha sentenziato il nuovo sindaco di N.Y. Non un amante del VAR:

    "Sono diventato un detrattore del VAR. Sono solo ritardi. Mi piace la tecnologia di linea perchè veloce, ma sono un tipo 'VAR out'".

    Per questa affermazione ha ricevuto più attacchi che per diverse idee su come migliorare New York.

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  • US-POLITICS-VOTE-NEWYORK-MAMDANIAFP

    L'AMORE PER L'ARSENAL

    Classe 1991, Mamdani ha amato l'Arsenal degli Arsenal, quello degli Invincibili. Dopo aver vissuto negli USA a fine anni '90, Mamdami è tornato nella natia Uganda proprio nel 2003, il più importante anno per i fans Gunners. Quello della vittoria del campionato senza mai perdere. 

    Mamdani ha vissuto il 'calcio degli oggetti', quello in cui i giocatori finivano ovunque. Figurine nelle gomme da masticare, diari per la scuola. Venivano trasformati in action figures e sì, anche in calamite per il frigo. Quelle che Mamdani ha dichiarato di avere nella propria casa: "Ho amato David Seaman, Sylvain Wiltord, tutti loro" ha raccontato a The Athletic. 

    "Sono andato ad alcune partite dell’Arsenal, la maggior parte con mio zio. È una grossa parte della mia vita e della mia identità". 

    Parliamo di quello zio indiano che ha trasmesso all'adolescente Zohran l'amore per il calcio, un uomo già diventato mito per i fans dei Gunners. 

    Mamdani racconta di come sia cresciuto con Eboue, Kanu, Song. I big europei come Henry, Pires e Bergkamp non vengono citati, quasi ad allontanare l'élite di quell'Arsenal e rimanere aggrappato agli 'altri', fondamentali ma lontani dalle luci della ribalta. 

    Prima i secondi. Il suo calcio, la sua New York.

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