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Romelu Lukaku RomaGetty

Lukaku sta inevitabilmente cambiando la Roma

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José Mourinho non è un visionario. O meglio, visionario è stato definito più di una volta, ma più in senso positivo che altro: di certo, la necessità della Roma di puntare su un attaccante, in estate, non era frutto si una sua "visione distorta", quanto della realtà dei fatti.

Non è un caso, per nulla, che il profilo individuato, anche sfruttando le tante coincidenze offerte dal calciomercato, sia stato quello di Romelu Lukaku.

Perché il belga è così: cambia le squadre per le quali gioca. Al di là della questione "personale": al di là delle scelte. L'attaccante e i suoi goal non si discutono: la doppietta al Cagliari è solo l'ennesima dimostrazione dell'impatto di Lukaku alla Roma. Mou aveva ragione.

  • LUKAKU NON CAMBIA, LE SUE SQUADRE SÌ

    Ritorniamo all'Unipol Domus, a Cagliari. Va contestualizzata, ovviamente, la vittoria della Roma: contro una formazione in netta difficoltà, quella allenata da Claudio Ranieri, che non solo presta facilmente il fianco agli avversari, ma che non riesce proprio a rialzare la testa. "Avevamo anche iniziato discretamente bene", ha precisato l'allenatore rossoblù. Poi è salita in cattedra la squadra di José Mourinho.

    C'è da fare un'altra premessa, prima di procedere: i giallorossi stanno provando a impostare un gioco maggiormente improntato sul fraseggio e la costruzione, pur non abbandonando la verticalizzazione e l'intenzione di andare in profondità.

    In questo senso, Romelu Lukaku è sempre stato il giocatore giusto: in Serie A pochi riescono ad allungare la propria squadra come il belga, con la stessa qualità e la stessa forza fisica. Lui non cambia, ma riesce a cambiare le squadre in cui gioca, in meglio.

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  • IL SOLITO LUKAKU... ANCHE NEI GOAL

    Non era difficile, comunque, aspettarsi il numero di reti siglate in questo avvio di stagione da Romelu Lukaku alla Roma. Stiamo pur sempre parlando di uno dei migliori attaccanti delle ultime stagioni in Serie A.

    L'unico (principale) dubbio riguardava, ovviamente, la scorsa annata con l'Inter, caratterizzata almeno in campionato da un rendimento non troppo in linea con le aspettative: questa versione del belga è più simile a quella "al meglio delle possibilità", comunque.

    In 6 gare in Serie A ha già siglato 5 goal, con la doppietta contro il Cagliari che incornicia un quadro già ottimo: in totale sono 7 reti in 8 presenze, considerando anche le sfide di Europa League.

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  • LUKAKU NELLA STORIA DELLA ROMA

    Lo score di Romelu Lukaku alla Roma assume maggior significato se rapportato al passato del club giallorosso: con 5 goal in 6 gare in Serie A ha raggiunto, eguagliando, Stephan El Shaarawy, che aveva segnato le stesse reti in altrettante partite all'inizio della sua avventura nella capitale.

    Dal 1994/95 meglio ha fatto solo Gabriel Omar Batistuta, con 8 goal in 6 apparizioni con la Roma.

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  • LUKAKU: "IO E MOU ABBIAMO UN RAPPORTO SPECIALE"

    A questo si aggiunge l'importante rapporto che intercorre tra Romelu Lukaku e José Mourinho. Lo ha scelto, il portoghese, l'ha fortemente voluto. Il belga, a DAZN, ha parlato della connessione che c'è con lui.

    "Io e il mister abbiamo una relazione molto speciale: conosce la mia famiglia e i miei figli. Ho fiducia in lui e lui ha fiducia in me, ma è anche duro con me: è l'unica maniera che ho per crescere come giocatore".

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  • DOVE PUÒ ARRIVARE QUESTO LUKAKU?

    Prima di affrontare il tema offerto dalla domanda principale, confrontiamo gli inizi di Romelu Lukaku in Serie A, fin qui.

    Al suo primo anno con l'Inter, nel 2019/20, il belga aveva siglato 3 goal nelle 6 gare iniziali in Serie A: nel secondo anno ha decisamente migliorato lo score, realizzandone 6 in altrettante partite.

    La passata stagione, si sa, è stata più complicata: dopo il goal all'esordio contro il Lecce, nei successivi 5 match disputati (tra i vari infortuni) non è mai andato a segno.

    Questo Lukaku, come detto, si avvicina più a quello della versione con Antonio Conte in panchina: devastante, diventato poi capocannoniere (con 24 reti) alla fine dell'anno, concluso con la vittoria dello Scudetto. Dove può arrivare, quindi, nella Roma di Mourinho? Intanto può migliorare il gioco complessivo, "caricandoselo" sulle spalle (anche in senso concreto, allungandolo con forza). Le premesse sono ottime.

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