Robert Lewandowski non è mai a corto di parole o di consigli per Lamine Yamal. Ha già messo in guardia il suo talentuoso compagno di squadra sulle potenziali insidie della fama e della fortuna. Nel farlo, ha sottolineato l'importanza della pazienza e della professionalità, ma ha anche riconosciuto che ci sono alcuni aspetti realativi alla situazione di Yamal nei quali non può davvero identificarsi.
La pressione sui giocatori è ora più forte che mai. Non c'è spazio per le sfumature, solo per gli assoluti, e le statistiche su goal ed assist sembrano essere diventate l'unico metro di misura accettato. Le decisioni devono essere sempre rapide, i giudizi quasi istantanei e, nell'era dei social media, una bugia può davvero fare il giro del mondo mentre la verità si sta ancora preparando.
"Quando ho iniziato era diverso - ha sottolineato Lewandowski in un'intervista con Pilka Nozna - Aspettavi fino a lunedì l'uscita del giornale, dato che con Internet si era ancora agli inizi".
Da allora sono esplosi i social media, che ha cambiato radicalmente il modo in cui i giocatori vivono il calcio e interagiscono con i loro sostenitori, e il semplice fatto che la carriera di Lewandowski abbracci due epoche così diverse è la testimonianza di un livello di eccellenza inferiore solo a quelle Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.
Ma nemmeno quelle due leggende viventi giocavano ancora per una squadra che può aspirare a vincere la Champions League a 36 anni, cosa che invece sta incredibilmente facendo Lewandowski...





