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Mario Balotelli Adana DemirsporGetty Images

Le confessioni di Balotelli, dalla depressione al futuro in Serie A. Tutto su Italia, psicologo e pregiudizi

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Mario Balotelli, ufficialmente senza squadra dallo scorso 1° luglio dopo la fine della sua esperienza all'Adana Demirspor, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di DAZN.

L'ex attaccante di Milan, Inter e della Nazionale ha toccato diversi argomenti: a partire dalla situazione attuale del calcio italiano - tra Serie A e Nazionale - fino alla sua situazione personale e ad alcune problematiche extra campo che l'hanno riguardato da vicino.

Di seguito ecco le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva a DAZN.

  • VOGLIA DI SERIE A

    "Sto bene, mi sto allenando ogni giorno, anche fisicamente sono ok. Di solito col preparatore dividiamo tra palestra e campo. Vorrei tornare in Serie A ed è per questo che sono ancora a casa, ho rifiutato offerte dall'estero, ma se non dovessero arrivare altre proposte farò altre scelte. Contatti ce ne son stati, ma alla fine non è andata avanti. Non penso ci siano squadre in cui non starei bene, al contrario: potrei giocare in tutte per lo stile di gioco. Non sono uno da squadra difensiva".

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  • LA DEPRESSIONE

    "Prima di marsiglia, ho avuto un'offerta allucinante dalla cina e l'ho rifiutata. Ho parlato con Mancini, ma mi disse che se fossi andato così lontano non mi avrebbe potuto convocare, allora sono andato all'OM. Feci 10 goal in 6 mesi, ma non avevano i soldi per comprarmi e sono rimasto senza squadra e ho avuto un accenno di depressione. Sono stato male ed è stato l'inizio di tante scelte sbagliate".


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  • IL RITORNO A BRESCIA, POI MONZA E SION

    "Ho scelto Brescia col cuore, era la mia città, conosco la gente, ma è stato sbagliato: non bisogna associare il lavoro alla famiglia".

    Da lì son stato fermo fino a genanio, sono andato al Monza ma non mi sono allenato come adesso. Ho avuto molti pensieri e difficoltà, mi dicevo di lasciare ma non mi sentivo pronto a farlo: mi sono fatto subito male a livello muscolare, poi sono rientrato e ho fatto 5-6 goal, ma era tardi.


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  • IL PERCORSO PSICOLOGICO

    "A Brescia mi sono sentito solo, triste, demotivato, non protetto: ho sempre avuto di avere la fortuna di avere la famiglia accanto e ho compiuto un percorso psicologico. Oggi che sono a un livello avanzato del mio percorso, ho la consapevolezza di me stesso e so perché reagisco in un certo modo ed è un'arma, perché sai controllarti in ogni momento. A un giovane consiglierei di farlo, un percorso dovrebbero farlo tutti, il mio rimpianto è non averlo fatto prima. Se 6-7 anni me l'avessero detto, avrei risposto di star bene, ma già che rispondi così non lo sai. Non è che sono cambiato, ma ora mi conosco e prima sottovalutavo.


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  • LE DIFFICOLTÁ CON MONZA, SION E ADANA

    Da lì son stato fermo fino a genanio, sono andato al Monza ma non mi sono allenato come adesso. Ho avuto molti pensieri e difficoltà, mi dicevo di lasciare ma non mi sentivo pronto a farlo: mi sono fatto subito male a livello muscolare, poi sono rientrato e ho fatto 5-6 goal, ma era tardi. Dopo Monza ho aspettato offerte in Italia, poi ho accettato l'Adana in Turchia. In quell'anno andava bene, facevo tanti goal… Poi a fine stagione iniziavo a vedere che il presidente iniziava a non pagare e ho scelto di andar via.

    Sono andato al Sion e il presidente ha fatto disastri, mai vista una cosa del genere. Allora sono tornato all'Adana, ma avevo un pezzo di cartillagine al ginocchio che si era staccato e mi creava fastidio. A febbraio sono tornato all'Adana ma mancava mezzo spogliatoio: sono andati tutti via perché non pagavano gli stipendi. Insomma, ogni volta che mi rimettevo in piedi arrivava una bastonata. Negli ultimi anni sono stato condizionato da fattori che non dipendevano da me.

  • DYBALA E OSIMHEN

    "Mi piacerebbe giocare con Dybala, sarebbe stato bello, anche Osimhen ma è andato via: con Victor sarebbe stato un bell'attacco…"


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  • L'ARRIVO DI DOVBYK ALLA ROMA

    "Dovbyk? Ho visto qualche video, non è male, è un 'finisher'. Come bomber mi sembra uno giusto".

  • "PER LO SCUDETTO TIFO NAPOLI"

    "Spero che lo Scudetto lo vinca il Napoli, Conte può fare bene. Anche l'Inter è forte e favorita, ma gli azzurri oggi sono la squadra da battere. Se se lo mettono in testa, possono far bene sicuramente.

    Mi sarebbe piaciuto essere allenato da Conte? Sì dai, fa allenamenti belli tosti, ma sarebbe stato un bel test. Lukaku per la Serie A penso sia uno dei più forti".

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  • "IO IN NAZIONALE? QUALCUNO IN FIGC DEVE CAMBIARE IDEA"

    "Alla 9 azzurra penso e mi piacerebbe, ma prima devo tornare a giocare e qualcuno in FIGC deve cambiare idea. Non è un attacco, ma è chiaro a tutti: qualche anno non la meritavo, ma altri 2-3 anni sì e vedendo che c'era Mancini lui non ha potuto convocarmi e son sicuro che la scelta non sia stata sua. Ci son rimasto male, anche se ho dato tanto alla Nazionale rispetto ad altri dovevo sempre fare qualcosa in più e c'erano sempre delle scuse. Senza nulla togliere altri attaccanti, che mi piacciono tutti. Deve quasi diventare un obbligo portarmi, altrimenti non avverrà".


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