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Lautaro Martinez City InterGetty

Lautaro Martinez svela: "Ho giocato mesi sul dolore, piangevo"

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Oggi Lautaro Martinez è uno dei migliori giocatori in Europa, anche nel Mondo: sta trascinando l'Inter in vetta alla classifica in Serie A da capitano, nella stagione successiva a quella culminata con la finale di Champions League.

Ecco, proprio della partita col Manchester City il "Toro" ha parlato a Star+, affrontando però il tema legato alla scorsa annata.

Difficilissima soprattutto dal punto di vista fisico, per un problema alla caviglia che si è trasformato in un vero e proprio calvario.

  • "MEDICINE E INFILTRAZIONI PRIMA DELLA FINALE"

    Lautaro Martinez ha parlato della scorsa stagione quando il dolore alla caviglia era un tormento.

    "Ho giocato i primi mesi di campionato con un problema alla caviglia, ma non volevo fermarmi perché in quel periodo nell'Inter Lukaku e Correa erano infortunati. Restavo solo io come attaccante: ho giocato con medicine e infiltrazioni, fino a prima della finale di Champions le ho prese per poter giocare".

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  • "STO VIVENDO LO STESSO PROBLEMA"

    A Star+, tramite ESPN, Lautaro Martinez confessa, comunque, di vivere la stessa situazione.

    "Adesso ho lo stesso problema, ma nelle pause dopo il Mondiale e in vacanza dopo la finale di Champions League non ho fatto nulla".

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  • "NON VOLEVO PERDERMI IL MONDIALE O LE GARE DELL'INTER"

    Lautaro ha ribadito la volontà di esserci a tutti i costi, nonostante il problema alla caviglia.

    "Non volevo perdermi il Mondiale né una partita dell'Inter. Prima della partita con gli Emirati Arabi ho parlato con Scaloni e gli ho chiesto di lasciarmi riposare, contro l'Arabia Saudita mi ha fatto male, pur da infiltrato".

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  • I MONDIALI

    Difficile anche il periodo dei Mondiali, con i momenti bui affrontati grazie all'aiuto della famiglia.

    "Il dolore non mi permetteva di allenarmi, di calciare di collo piede. A volte in alcuni momenti, quando mi fermavo, vedevo le stelle, ma non ho mollato, ho continuato a provarci, ma la mia caviglia stava perdendo sensibilità. Mi sono chiuso in me stesso, piangevo e ho passato un brutto periodo nella mia stanza: ho fatto venire spesso la mia famiglia perché potesse starmi vicino".

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