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La vicenda Ronald Araujo ha scosso il Barcellona: la pausa dal calcio per stress mentale, gli attacchi d'ansia, il viaggio in Terra Santa

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Non è esatto affermare che il 2-1 in rimonta sull'Eintracht Francoforte di martedì sia passato in secondo piano, ma ci andiamo vicini. Al Barcellona sta tenendo banco un caso molto più delicato di una semplice vittoria o sconfitta: quello relativo a Ronald Araujo.

Il centrale uruguaiano non è sceso in campo contro i tedeschi in quanto squalificato: era stato espulso nella giornata precedente in casa del Chelsea. Ma martedì non avrebbe giocato comunque. E qui il campo c'entra, ma non del tutto.

Da qualche tempo, Araujo si è tirato fuori da tutto. Dagli allenamenti, dalle partite. L'ultima volta in cui lo si è visto in campo risale proprio al disastroso 0-3 contro il Chelsea del 25 novembre, nel quale proprio lui con la sua espulsione ha di fatto indirizzato la partita sulla strada degli inglesi. Da allora, più nulla.

  • IL PERIODO DI ASPETTATIVA

    Ha chiesto Araujo una sorta di periodo di aspettativa, e il Barcellona lo ha accontentato. La vicenda è venuta alla luce all'inizio di dicembre: l'uruguaiano, particolarmente scosso dal rosso dello Stamford Bridge e dalle aspre critiche ricevute, ha deciso di prendersi una pausa abbandonando momentaneamente il club.

    In un primo momento il Barcellona aveva motivato la sua assenza con una gastroenterite. Ma poi la verità è uscita. Lo stesso Hansi Flick, pur senza dare troppi dettagli, non ha nascosto che dietro alla vicenda si nascondeva qualcosa di molto più profondo.

    "Ronald non è pronto per giocare - ha detto il tecnico tedesco - È una questione privata, non dirò altro. Vi chiedo di rispettare la situazione. Questo è tutto ciò che posso dirvi".

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  • AraujoGetty Images

    ATTACCHI D'ANSIA

    In Spagna hanno raccontato sin da subito di attacchi d'ansia da parte di Araujo e di uno stato mentale particolarmente delicato. Secondo quanto svelato dal Mundo Deportivo, "il difensore del Barcellona ha chiesto al club di concedergli un po' di tempo per riprendersi mentalmente e psicologicamente dalla situazione di stress che sta vivendo".

    L'episodio contro il Chelsea, col cartellino rosso ricevuto, poco prima della fine del primo tempo, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da tempo Araujo è finito nel mirino di una consistente fetta di tifoseria del Barcellona, che anche sui social lo ha criticato in maniera molto dura additandolo come uno dei principali responsabili di una tenuta difensiva poco stabile, nonostante il primo posto in Liga.

    "È stato pesantemente criticato e non credo che sia giusto - ha detto di lui il presidente Joan Laporta - Lui dà tutto in campo, è il nostro capitano e ora deve superare questo momento perché è una persona molto emotiva, con sentimenti forti. Ha attraversato un periodo difficile e voglio dirgli che siamo con lui, che deve andare avanti, perché qui tutti vinciamo e tutti perdiamo, e nessuno è l'unico responsabile delle sconfitte o delle vittorie".

    Il calciatore non è invece uscito allo scoperto in pubblico, né attraverso un'intervista né tantomeno sui social. 

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  • IL VIAGGIO IN TERRA SANTA

    Come riportato ancora dal Mundo Deportivo martedì, Araujo ha deciso di lasciare la Spagna per qualche giorno. Non per staccare la spina, non per prendersi una vacanza nel bel mezzo della stagione: per provare a ritrovare sé stesso nel periodo personalmente più difficile della propria vita e della propria carriera.

    Il difensore del Barcellona è così volato a Gerusalemme, in Terra Santa, nei luoghi sacri della cristianità. Cercando insomma sollievo nella religione, nella spiritualità. E tentando di fare ordine nei propri pensieri, così affollati da qualche settimana a questa parte.

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  • GFX Pedri Ronald AraujoGetty/GOAL

    IL SOSTEGNO DI COMPAGNI E AVVERSARI

    Tanti sono stati i messaggi di sostegno da parte del mondo del calcio nei confronti di Araujo. Sia dai compagni di squadra al Barcellona, e questo c'era da aspettarselo, e sia da coloro che in campo stanno cercando di batterlo durante una stagione lunga ed elettrica.

    Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid, ha difeso Vinicius dopo l'ennesima polemica che ha coinvolto il brasiliano contro l'Athletic e nel farlo ha parlato anche della situazione che sta vivendo l'avversario: "Siamo persone, siamo esseri umani. Guardate cosa è successo ad Araujo dopo la partita contro il Chelsea, gli insulti che ha ricevuto sui social... è lì che è iniziato tutto. Poi ci lamentiamo del fatto che un giocatore non stia bene mentalmente. Non siamo macchine, siamo persone".

    Dopo la vittoria contro l'Eintracht, Pedri ha detto invece: "Non è una situazione facile. Voglio dargli tutto il sostegno del mondo, gliene ho già parlato in privato. È uno della famiglia, gli vogliamo molto bene e abbiamo bisogno di lui sia dentro che fuori dal campo. Abbiamo bisogno di lui, per me è come un fratello. Gli voglio molto bene e spero che torni con noi il prima possibile, quando starà bene".

    Il grande ex Gerard Piqué ha spiegato che "lo sport è sempre andato troppo lentamente sulla questione della salute mentale". E anche Deco, oggi dirigente del Barcellona, si è schierato al fianco di Araujo: "Guarirà".

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  • LA POSIZIONE DEL BARCELLONA

    Lo stesso Deco ha sostanzialmente fatto capire che il Barcellona starà accanto ad Araujo evitando di mettergli pressione in relazione al rientro in campo: "Non abbiamo ancora fissato una data per il suo rientro. Deve essere un processo graduale, una ripresa fino alla completa guarigione".

    La posizione del Barcellona, dunque, è questa. E ciò significa che la pausa di Araujo è a tempo indeterminato, e che il ritorno del calciatore sudamericano agli allenamenti e poi alle partite non ha ancora una data: troppo delicata la questione della salute mentale per pensare alle cose di campo, e anche in Catalogna lo hanno capito.

    Il Barça, peraltro, attualmente non ha all'interno del proprio organigramma uno psicologo: da quando Laia Vinaixa ha lasciato il club nel gennaio del 2024 per andare all'Al Ittihad, nessuno l'ha più sostituita. Una coincidenza che stona con il momento delicato che Araujo sta vivendo.

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