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Antony rebirth Real Betis GFX 16:9GOAL

Antony è lo spauracchio della Fiorentina: da flop al Manchester United a stella del Betis, come è rinato nella Liga

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Lo scorso 16 gennaio, il Manchester United stava perdendo in casa contro il Southampton ultimo. E il manager Ruben Amorim aveva deciso di far Antony al posto di Mainoo all'inizio del secondo tempo. Al 60' il brasiliano ha avuto un'occasionissima per pareggiare, sbagliandola clamorosamente da pochi passi e con la porta praticamente vuota.

Il flop di Antony all'Old Trafford era divenuto evidente molto prima di quel momento: il brasiliano aveva segnato solo cinque goal nelle sue precedenti 60 presenze in Premier League, un rendimento bassissimo per un giocatore pagato 95 milioni di euro. Ma quell'errore sembra essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dato che una decina di giorni dopo il club ha deciso di prestarlo al Betis.

Oggi, nessuno lo prende più in giro. Antony ha clamorosamente messo a tacere i suoi detrattori nei suoi primi mesi a Siviglia. Tanto che in Spagna il suo nome è stato accostato addirittura a quelli di Mbappé e Vinicius Junior. E tanto che è proprio lui lo spauracchio della Fiorentina, il pericolo numero uno sulla strada che questa sera porterà alla finale di Conference League.

  • Antony Real Betis 2024-25Getty

    IMPATTO FULMINEO

    Antony ha iniziato benissimo all'inizio di febbraio, esordendo contro l'Athletic e propiziando la rete del vantaggio segnata da Isco dopo un quarto d'ora. La gara è finita 2-2 e il brasiliano ha ricevuto il premio di MVP.

    È stata una giusta ricompensa per la prestazione di Antony nella metà campo avversaria. L'ex United ha fatto cose che raramente si sono viste a Manchester. E poi c'è stato un altro cambiamento notevole: il sorriso inciso sul suo viso.

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  • Antony Real BetisGetty

    LIBERO DALLA PAURA

    Antony ha impiegato solo 11 minuti per lasciare il segno nella sua seconda partita, contro il Celta Vigo, indirizzando la palla nell'angolo più lontano e segnando il suo primo goal in campionato nell'intera stagione 2024/25. Diego Llorente ha poi raddoppiato, ma una ripresa sorprendente ha portato il Celta a una vittoria in rimonta per 3-2.

    Il secondo premio consecutivo di MVP è stato una magra consolazione per Antony, che ha sfogato la sua frustrazione in un'intervista post partita con DAZN. "Dobbiamo cambiare mentalità. Abbiamo segnato due goal ma dobbiamo essere concentrati per tutta la partita, i 90 minuti - ha detto - Dobbiamo lavorare per migliorare. Il Betis deve iniziare e finire bene. Dobbiamo lavorare di più e guardare cosa non stiamo facendo bene per ottenere i tre punti".

    Dov'era quel tipo e leadership quand'era allo United? A Siviglia, Antony è sembrato sin da subito un ragazzo libero da ogni paura. Tanto che, interrogato qualche settimana fa sulla prospettiva di acquisirlo a titolo definitivo in estate, il CEO del Betis Ramon Alcaron ha detto a Cadena SER: "Penso di sì. C'è un ottimo rapporto con lo United e con il giocatore. È possibile che continui qui la prossima stagione, perché no?"

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  • AntonyGetty Images

    TRASFORMATO

    Cinque giorni dopo la sconfitta contro il Celta, Antony ha confermato le forti parole ai compagni di squadra segnando il primo goal del Betis nella gara vinta per 3-0 in Conference League contro il Gent. E qualche giorno dopo si è ripetuto, segnando un gran goal in Liga contro la Real Sociedad e ricevendo il premio di MVP per la terza partita di campionato consecutiva.

    I numeri positivi si sono susseguiti anche nelle settimane seguenti, tanto che la differenza con la prima parte della stagione è totale: a Manchester Antony aveva collezionato un solo golletto in Carabao Cup, senza assist, mentre a Siviglia è già a quota 7 reti e 4 assist. L'ultima perla l'ha estratta proprio nella gara d'andata contro la Fiorentina, realizzando il 2-0 con un magnifico destro - il suo piede "sbagliato" - piazzato all'incrocio dal limite dell'area.

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  • AntonyGetty Images

    "MI SONO RITROVATO"

    In un'intervista ad AS, Antony ha tentato di spiegare le ragioni dietro la sua rinascita con la maglia del Betis. "La cosa più importante è che ho ritrovato me stesso. Sono felice, mi diverto. Le cose vanno bene quando stiamo bene, felici, contenti... In quattro partite ho segnato tre goal e ho fatto un assist. Me l'aspettavo e non me l'aspettavo. Ho lavorato mentalmente e fisicamente per arrivare a questo momento. Sono molto felice".

    Perché, dunque, non si sentiva così allo United? Antony ha descritto il suo trasferimento all'Old Trafford come un "sogno che si avvera", ma sembrava portare un peso sulle spalle ogni volta che scendeva in campo. L'enorme cifra pagata per averlo deve aver avuto qualcosa a che fare con tutto questo. Il brasiliano si è trovato ad affrontare una dura battaglia per essere all'altezza di aspettative irrealistiche. E alla fine è caduto in disgrazia con Ten Hag, suo ex allenatore all'Ajax, e poi con Amorim.

    "Avevo bisogno di essere felice con me stesso. Sono molto grato per tutto, anche con Amorim, che mi ha parlato. A Manchester ho vinto due titoli e sono molto grato al club. Ma qui ho trovato me stesso, la felicità, le persone sono come noi in Brasile. Il sole aiuta molto. Ogni giorno mi sveglio con il sorriso e questo è molto importante".

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  • Antony Real Betis 2025Getty

    IL CASO CARTELLINO ROSSO

    Antony, durante, questa stagione, è finito sui giornali anche per le ragioni sbagliate. Al quarto minuto di recupero della gara vinta 2-1 in casa del Getafe lo scorso 23 febbraio, gli è stato mostrato un cartellino rosso diretto per un fallo inutile su Juan Iglesias, con conseguente esclusione dalla partita successiva contro il Real Madrid.

    I replay hanno dimostrato tuttavia che si è trattato di una decisione troppo dura, e così il Betis ha successivamente presentato ricorso. La commissione disciplinare della RFEF si è pronunciata a suo favore, concludendo che Antony "non aveva mai smesso di guardare la palla" e che non aveva "alcuna intenzione di entrare in contatto con il giocatore del Getafe".

    Secondo AS, il verdetto non è stato ben accolto dal Real, che lo ha visto come un'ulteriore prova di una diffusa "impazienza di andare a caccia del Madrid".

  • AMATO DA TIFOSI E COMPAGNI

    Antony si sta facendo amare dai tifosi del Betis con il suo comportamento fuori dal campo. Alcune settimane fa è persino diventato virale per un'interazione commovente con una tifosa disabile che ha tentato di baciarlo, uscendo dalla propria auto per interagire con lei.

    Il Betis inoltre condivide regolarmente clip di allenamento sui propri social che mostrano Antony di ottimo umore. La stella brasiliana è chiaramente già un membro molto popolare dello spogliatoio, come dimostrato dalla reazione all'annullamento del cartellino rosso ricevuto contro il Getafe.

    L'allenatore Manuel Pellegrini ha abbracciato Antony dopo averlo informato della buona notizia e diversi giocatori hanno seguito l'esempio alla fine di un allenamento infrasettimanale. Pure diversi ex compagni di squadra allo United sono contenti di vederlo avere successo nella Liga: Bruno Fernandes, Zirkzee, Dalot, De Ligt, Martial, Onana e Wan-Bissaka hanno tutti messo il like a un video di momenti salienti che il brasiliano ha pubblicato su Instagram dopo il suo debutto al Betis.

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  • Antony Real BetisGetty Images

    "IL PROBLEMA ERA L'ALLENATORE"

    Gli scettici, però, non mancano. Tra questi l'ex attaccante del Crystal Palace Clinton Morrison, che ha recentemente dichiarato a Freebets.com: "Un giocatore come Antony non è abbastanza bravo. So che è andato al Betis e sta facendo molto bene. Ma ciò dimostra che la Premier League è il miglior campionato del mondo. È il più difficile a cui adattarsi".

    Gabino Rodriguez, leggenda della storia del Betis, ritiene invece che la differenza più grande per Antony tra ieri e oggi sia la presenza di Pellegrini. "Non ho dubbi sul fatto che Antony si adatterà molto bene al sistema di Pellegrini, perché all'allenatore piace giocare un calcio d'attacco. Il Betis gioca continuamente sulle fasce e Antony è il tipo di giocatore che si adatta bene. Con un altro avrebbe avuto difficoltà sotto tutti gli aspetti, ed è quello che è successo allo United. Per me il problema di Antony non era lui: era l'allenatore".

    Quale che sia la verità, toccherà a Antony continuare a far ricredere gli scettici. Questa sera contro la Fiorentina e poi nelle ultime settimane della stagione. Ma intanto la sua rinascita a Siviglia e nella Liga è evidente a tutti.

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