La missione nella missione di De Rossi: rilanciare Pellegrini

Quella maturata sino a questo punto non è sicuramente catalogabile come la miglior stagione di Lorenzo Pellegrini da quando veste la maglia della Roma. Tutt'altro. La stagione 23/24 del classe 1997 è stata indubbiamente segnata dagli infortuni che, nel complesso, l'hanno tenuto ai box per un mese e mezzo, costringendolo a saltare addirittura 9 partite. Problematiche di rilievo che non gli hanno mai permesso di esprimersi con continuità e brillantezza. Pellegrini, tra campionato, Europa League e Coppa Italia, ha giocato 16 partite, ma soltanto 8 con i gradi di titolare. Il tutto per il misero bottino di 2 goal e 1 assist.

E' logico pensare che per avviare nel migliore dei modi il suo progetto a tinte giallorosse, voglia ricollocare Pellegrini al centro del villaggio. Le qualità tecniche e morali di un calciatore che per la piazza rappresenta un simbolo di questo periodo storico romanista rappresentano qualcosa di imprescindibile e sul quale la Roma vuole ritrovare solide certezze e fondamenta per costruire qualcosa di importante sia nel presente che in prospettiva. Per una Roma vincente, dunque, serve un Pellegrini al top. E De Rossi questo lo sa.

Al vaglio del nuovo allenatore romanista ci sarebbero due soluzioni da studiare. La prima fa di Pellegrini la mezzala nel 4-3-2-1 che potrebbe essere scelto per l'esordio col Verona; un'altra opzione lo vede numero 10 all'interno di un ipotetico 4-2-3-1, dove il classe 1997 andrebbe ad agire proprio a ridosso di Romelu Lukaku, inquadrato come riferimento offensivo. In caso di progetto tattico fondato su canoni e principi della difesa a tre, invece, De Rossi potrebbe optare per il doppio rifinitore alle spalle di Lukaku, con Pellegrini che andrebbe a condividere la trequarti con Paulo Dybala.