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La Lazio perde Lazzari, infortunio al polpaccio ed esami strumentali: Sarri studia un nuovo modulo con il doppio centravanti

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La Lazio si prepara alla prossima sfida di campionato contro il Sassuolo e Maurizio Sarri è alle prese con infortuni e cambi tattici, con il tecnico biancoceleste in emergenza sulle corsie esterne e che nel frattempo studia nuove soluzioni tattiche per la sua squadra. 

L’infermeria non è ancora vuota: Manuel Lazzari si è fermato per un problema al polpaccio e nelle prossime ore si conoscerà l’entità dell’infortunio. A complicare il quadro ci sono le condizioni non ottimali di Marusic, reduce da fastidi all’adduttore, e l’assenza di Hysaj e Tavares, ancora impegnati con le rispettive nazionali. Al momento, l’unico esterno a disposizione è Pellegrini.

Sul piano tecnico, invece, Sarri non si limita a pensare al recupero degli uomini ma lavora anche su un’alternativa tattica. Il tecnico biancoceleste sta affinando il 4-3-1-2, modulo che affiancherebbe al tradizionale 4-3-3 per rendere la squadra più duttile e offensiva.

  • INFORTUNIO LAZZARI: COSA È SUCCESSO

    Il Corriere dello Sport riferisce che Lazzari ha accusato un dolore al polpaccio durante l’allenamento di venerdì e si teme uno stiramento. 

    Gli esami strumentali previsti tra oggi e domani chiariranno la diagnosi e i tempi di recupero. 

    L’assenza del terzino complica le scelte di Sarri, che già deve fare i conti con una difesa ridotta: Marusic è rientrato anticipatamente dal ritiro con il Montenegro dopo i problemi muscolari accusati contro il Verona, mentre Hysaj è ancora con la sua nazionale. Tavares, invece, tornerà soltanto giovedì a Roma. 

    Con tre esterni su quattro indisponibili, a Formello resta a disposizione solo Pellegrini, costringendo il tecnico a valutare nuove soluzioni in vista del Sassuolo.

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  • LA CONDIZIONE

    La prima settimana di allenamenti a Formello si è conclusa senza la presenza dei nazionali e con diversi giocatori ai box. Per ogni rientro in gruppo si registra un nuovo stop, e questa volta è toccato a Lazzari.

    L’obiettivo di Sarri è ritrovare il maggior numero possibile di uomini in buone condizioni al termine della pausa, per non arrivare alla sfida con il Sassuolo con un organico troppo ridotto. 

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  • SARRI E IL DOPPIO MODULO

    Parallelamente all’emergenza in difesa, Sarri lavora sulle alternative tattiche. La Gazzetta dello Sport evidenzia come, pur mantenendo il 4-3-3 come modulo base, il tecnico abbia deciso di rispolverare il 4-3-1-2, sistema che aveva caratterizzato la sua esperienza a Empoli prima del passaggio al Napoli. 

    Da allora il ‘Comandante’ non lo ha più utilizzato in pianta stabile, affidandosi sempre al 4-3-3, anche nelle esperienze con Chelsea, Juventus e Lazio

    Ora, però, la stagione potrebbe segnare una novità: la possibilità di alternare due moduli nello stesso campionato.

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  • DOPPIO CENTRAVANTI

    Il 4-3-1-2 garantirebbe una Lazio più pesante in avanti. Castellanos e Dia potrebbero giocare insieme, sostenuti da un trequartista come Zaccagni o Pedro, in attesa di capire se l’ipotesi Insigne, oggi solo una suggestione a causa del blocco del mercato, potrà concretizzarsi. 

    La squadra guadagnerebbe in incisività sotto porta, cercando di superare quello che viene considerato il limite maggiore: la difficoltà nel concretizzare le occasioni. 

    Ma il nuovo assetto comporta dei rischi. Il modulo, con due punte e un trequartista, tende a restringere il gioco centrale, lasciando scoperte le fasce. 

    Per questo sarà fondamentale che i tre uomini offensivi sappiano sacrificarsi in fase difensiva e che a centrocampo emerga una figura di equilibrio come Vecino.

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  • Il 4-3-3 resta al momento la base del progetto tecnico, capace di garantire un’occupazione più logica del campo e già rivelatosi efficace con la vittoria contro il Verona. 

    Ma la possibilità di vedere il 4-3-1-2, almeno in alcuni spezzoni di partita e soprattutto contro avversari meno quotati, diventa sempre più concreta. 

    Sarri prosegue quindi su un doppio binario: gestire l’emergenza sugli esterni e, al tempo stesso, preparare una Lazio multitasking, capace di cambiare volto in base agli avversari e alle circostanze di gara.

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