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Federico Chiesa JuventusGetty

La Juventus ha staccato la spina: così anche la Champions non è sicura

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In meno di un mese il mondo della Juventus si è letteralmente rovesciato, con i bianconeri passati rapidamente dal sogno Scudetto all'incubo di perdere anche quello che sembrava ormai in cassaforte.

D'altronde i due punti raccolti contro Empoli, Udinese e Verona non solo non consentono di continuare a coltivare velleità tricolori, ma mettono a serio rischio pure un posto nella prossima Champions League.

La Juventus, ovviamente, ha ancora tutte le carte per centrare almeno il quarto posto anche perché il vantaggio sulle inseguitrici al momento resta rassicurante. A patto però di "riordinare le idee" per dirla come Allegri e tornare a fare punti.

Anche perché il calendario delle ultime tredici giornate non è sicuramente in discesa, anzi.

  • CROLLO IMPROVVISO

    Dopo aver raccolto 52 punti nelle prime 21 giornate, la Juventus è incappata in un crollo improvviso quanto poco preventivabile anche perché a gennaio i bianconeri erano partiti forte, mostrando anche una crescita sotto il profilo del gioco che era culminata nelle rotonde vittorie per 3-0 contro Sassuolo e Lecce. Senza contare la goleada in Coppa Italia contro la Salernitana.

    Il pareggio casalingo con l'Empoli, causato anche dall'immediata espulsione di Milik, sembra però avere spento la luce alla Continassa. Luce che nessuno è ancora riuscito a riaccendere.

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  • LO SCONTRO DIRETTO

    La sconfitta nello scontro diretto di San Siro contro l'Inter, poi, ha provocato un ulteriore contraccolpo psicologico sui bianconeri anche perché il divario con i nerazzurri è andato ben oltre quanto dica il risicato 1-0 finale.

    La Juventus, di fatto, non è mai stata in partita tanto che Sommer ha potuto tranquillamente godersi la gara senza doversi sporcare i guanti.

    A quel punto la squadra di Allegri ha di fatto alzato bandiera bianca, consegnandosi a qualsiasi avversario: da qui la clamorosa sconfitta casalinga contro l'Udinese e il brutto pareggio di Verona, partite in cui la Juventus è sembrata quasi rassegnata.

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  • MOTIVAZIONI

    I bianconeri, insomma, da qui al termine del campionato dovranno ritrovare soprattutto le motivazioni che li avevano spinti ad andare ben oltre i propri limiti perché, è giusto ricordarlo, nessuno la scorsa estate vedeva in questa Juventus una seria candidata allo Scudetto.

    Allegri a dire la verità ci ha sempre provato a mantenere il gruppo con i piedi per terra ma, evidentemente, senza riuscirci. Dato che, una volta sfumato il sogno, la squadra si è svuotata di ogni energia fisica e soprattutto mentale.

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  • RISCHIO CHAMPIONS

    "Bisogna riordinare le idee, abbiamo un atteggiamento che non ci fa vincere. I ragazzi hanno capito il momento, così non va bene. Sono arrabbiato,a costruire ci vuole tanto, a distruggere poco", ha confessato un Allegri preoccupato al termine di Verona-Juventus.

    Già, anche perché dietro adesso hanno iniziato a correre. Detto del Milan, che con una vittoria a Monza scavalcherebbe i bianconeri al secondo posto, anche l'Atalanta continua a volare ed il Bologna non sembra intenzionato a rallentare.

    In caso di successo dei rossoblù contro la Lazio il vantaggio sul quinto posto potrebbe assottigliarsi a 'soli' 9 punti quando ci sono ancora 13 giornate da giocare.

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  • IL CALENDARIO

    Anche il calendario non aiuta di certo i bianconeri dato, che dopo la partita casalinga contro il Frosinone comunque da non sottovalutare visti i risultati delle ultime settimane, arriveranno nell'ordine Napoli (in trasferta), Atalanta, Genoa (in casa), la trasferta all'Olimpico contro la Lazio e la Fiorentina allo 'Stadium'.

    Quindi ci sarà il derby, poi la trasferta a Cagliari e le delicate sfide contro Milan e Roma (in trasferta). Un calendario da brividi, insomma. E alla penultima i bianconeri saranno impegnati a Bologna in una sfida che a quel punto potrebbe essere addirittura decisiva.

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