Nel corso dell'intervista Pastore ha parlato anche di aver avuto un serio problema all'anca che l'ha fatto soffrire molto e che l'ha costretto ad un intervento chirurgico. Un calvario iniziato ai tempi della Roma.
"Non ce la facevo più a sopportare il dolore. Mi svegliavo e già sentivo male, i primi passi erano un calvario. La testa mi diceva 'smettila, ti prego'. Non volevo più soffrire.
Per continuare a giocare a calcio le ho provate tutte. Ma non ottenevo mai il risultato sperato. Riuscivo ad allenarmi e a giocare, ma non mi miglioravano sul serio la qualità della vita. Giocavo una partita e dopo dovevo stare due giorni a letto per il dolore.
Nel 2020 mi hanno fatto un'artroscopia all'anca. Il miglioramento è stato netto, ma tornare a caricare su un'anca logorata è stato molto dannoso. Tornavano i dolori, aumentavano anzi: fino al punto che giocare a calcio non era più un piacere ma un castigo. Soffrivo in campo e soffrivo dopo. Non potevo neanche giocare coi miei figli.
Ora mi sono fatto mettere una protesi all'anca completa del lato sinistro. Tutta di ceramica. E dopo la riabilitazione, che sto facendo tutte le mattine, la mia vita è normale. Incredibile a dirsi, 'vita normale'. Ora sono felice".