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Donnarumma Germany ItalyGetty Images

L'Italia di Spalletti non decolla, un'altra delusione dopo Euro 2024: la Germania domina per un tempo

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L'Italia torna da Dortmund con una valigia carica di rimpianti e, in una sola notte, saluta la Nations League ma soprattutto vede complicarsi il cammino verso i Mondiali 2026.

Già, perché l'eliminazione costringerà gli Azzurri a giocarsi il primo posto che vale l'accesso diretto alla competizione iridata contro la Norvegia di Haaland e Sorloth.

Un'altra delusione insomma per Spalletti, già reduce dalla disastrosa campagna di Euro 2024 e chiamato a centrare l'obiettivo Mondiali a cui l'Italia non partecipa ormai dal lontano 2014.

Ma cosa non ha funzionato contro la Germania?


  • UNA FORMAZIONE SBAGLIATA

    L'undici schierato da Spalletti a Dortmund non ha convinto. E al termine della partita lo stesso CT ha riconosciuto di aver probabilmente sbagliato alcune scelte.

    "Alcune volte si ha questa picchiata verso il basso come nel primo tempo, forse anche perché ho sbagliato la formazione" l'ammissione di Spalletti.

    Un mea culpa sincero che non cancella però le responsabilità del CT, che ha schierato dal 1' Gatti avanzando Di Lorenzo sulla fascia destra. E soprattutto ha buttato nella mischia un Daniel Maldini ancora troppo acerbo per certi palcoscenici.

    Nella ripresa, con Politano per Gatti e Raspadori per Maldini, le cose sono andate decisamente meglio e gli Azzurri hanno agguantato il 3-3. Troppo tardi.

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  • L'APPROCCIO ALLA GARA

    Il fotogramma di Germania-Italia che resterà impresso a molti è sicuramente la rete del momentaneo 2-0 firmato da Musiala.

    Una dormita colossale della difesa azzurra, una distrazione senza precedenti ed inammissibile a questi livelli in cui tutti sono colpevoli.

    "Sapevamo che loro battevano i corner veloci, non bisogna mai girare le spalleLo sapevamo, ma se poi non ce la facciamo c’è poco da fare. Anzi forse è meglio in quelle situazioni prendere goal, così ci si rende conto che non sono parole quelle che ci diciamo, ma si tratta di fare i conti con la realtà” ha spiegato Spalletti.

    Di certo la figura dell'Italia nell'occasione non è stata memorabile. E stavolta non si tratta neppure della presunta 'psicosi' sui palloni alti.

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  • LA DIFESA FA ACQUA

    Cinque gol subiti in 180', seppure contro un avversario di grande livello come la Germania, sono decisamente troppi.

    Nonostante il passaggio al 3-5-2, che dovrebbe garantire maggiore copertura alla porta di Donnarumma, l'Italia continua a faticare soprattutto in fase difensiva.

    Ed in tal senso la prestazione di Buongiorno, chiamato a guidare la retroguardia azzurra con Bastoni spostato sul centrosinistra, non ha convinto.

    Il difensore del Napoli ha causato il rigore che ha sbloccato la partita ma ha soprattutto dato un generale senso di insicurezza a tutto il reparto.

    Tanto che qualcuno in conferenza ha chiesto a Spalletti se non sia il caso di richiamare Acerbi per mettere la museruola ad Haaland contro la Norvegia, ottenendo in cambio una risposta piccata del CT: "Ma lei sa di che anno è Acerbi? Ho capito, secondo me Bastoni, Calafiori e Buongiorno hanno delle qualità importanti uguali.Che Acerbi sia un calciatore fantastico, che stia facendo benissimo sono d'accordo. Però credo in questi calciatori che ho portato e vado avanti così. Poi si può tornare a fare tutto. Ma devo dare delle chance e devo rendermi conto. Secondo me questi giocatori meritano e continuo a portarli. Il gruppo grossomodo è fatto. Grazie del consiglio".

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  • SI SALVA SOLO KEAN

    In un quadro generale fatto più di ombre che di luci, l'Italia a Dortmund ha avuto la conferma di poter contare su un grande numero 9.

    Se gli Azzurri sono riusciti a rientrare in partita, infatti, gran parte del merito va sicuramente a Moise Kean.

    L'attaccante viola, che sta vivendo la sua migliore stagione di sempre a livello realizzativo, prima ha sfruttato al meglio un clamoroso errore della Germania in disimpegno e poi ha piazzato sul secondo palo la rete del momentaneo 3-2.

    Il tutto aspettando il recupero di Mateo Retegui, ovvero l'attuale capocannoniere della nostra Serie A. Almeno lì davanti, insomma, Spalletti può dormire sogni tranquilli.

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