Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
FC Internazionale v SS Lazio: Quarter Final - Coppa ItaliaGetty Images Sport

L’Inter cerca l’equilibrio, Chivu e l’enigma del centrocampo: Calhanoglu resta centrale, Frattesi a caccia di spazio

Pubblicità

L’Inter di Cristian Chivu sta vivendo un passaggio cruciale. Dopo la sconfitta con l’Udinese a San Siro, il tecnico romeno resta fedele alla strada tracciata insieme al club: nessuna rivoluzione, ma un’evoluzione del 3-5-2 verso un calcio più rapido e verticale. 

Al centro del progetto resta Hakan Calhanoglu, reduce da un’estate turbolenta e non ancora al meglio fisicamente, ma considerato ancora il regista ideale per guidare la trasformazione. 


Accanto a lui il reparto vive un traffico di soluzioni con mezzali nuove e vecchie, mentre Davide Frattesi rischia di restare ai margini in cerca di una collocazione. 

Attorno al centrocampo si gioca gran parte della sfida più complessa: traghettare l’Inter oltre le abitudini della gestione Inzaghi senza perdere i propri riferimenti.

  • LA LINEA DI CHIVU

    Secondo La Gazzetta dello Sport, Chivu non ha intenzione di arretrare nemmeno di fronte alla possibilità di finire a -6 dalla Juventus nel prossimo derby d’Italia.

    La lezione imparata in carriera è quella di non evitare le difficoltà, ma attraversarle, e così il tecnico mantiene salda la sua visione: affidarsi ai big da rilanciare, introdurre gradualmente i giovani e cambiare pelle al 3-5-2 senza rinnegarne la struttura. 

    La caduta con l’Udinese ha accelerato il ticchettio dell’orologio, ma non porterà a rivoluzioni. La squadra resterà se stessa, chiamata però a modificare l’attitudine: meno possesso sterile e più verticalità.

  • Pubblicità
  • IL RUOLO DI CALHANOGLU

    In questo processo, il punto fermo è Hakan Calhanoglu. Nonostante una condizione ancora imperfetta dopo l’infortunio subito in finale di Champions e la successiva ricaduta al Mondiale per club, il turco conserva le chiavi della regia. 

    Chivu lo considera il giocatore più adatto ad avviare il pensiero rapido verso le punte, pur pretendendo da lui più aggressività in fase difensiva. 

    Tuttosport sottolinea come la prestazione negativa contro l’Udinese – appena 5 palloni toccati nella prima mezz’ora e 40 in totale nei 68 minuti disputati – abbia riacceso i dubbi sulla sua compatibilità con il nuovo credo tecnico. 

    A pesare sono anche i problemi muscolari avuti la scorsa stagione e l’età: il numero 20 compirà 32 anni a febbraio.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • MERCATO E ALTERNATIVE

    La posizione di Calhanoglu è stata oggetto di discussione anche fuori dal campo. In estate il Galatasaray aveva mosso forti pressioni per riportarlo in Turchia, mentre nel 2024 era stato accostato al Bayern. 

    L’Inter aveva pensato a sostituti come Ederson dell’Atalanta o Koné della Roma, più dinamici e adatti a un cambio di rotta tattico. 

    Alla fine, il trasferimento non si è concretizzato, anche perché il club nerazzurro lo considera imprescindibile e la scadenza per la lista Champions ha reso impossibile una cessione tardiva. 

    Il Galatasaray, che nel frattempo ha preso Gundogan, è finito inoltre al centro delle critiche dei propri tifosi per non aver chiuso l’operazione.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • TRAFFICO A CENTROCAMPO

    Il reparto mediano dell’Inter è oggi un cantiere affollato. Barella resta un pilastro, ma deve adattarsi al nuovo ritmo; il giovane Sucic scalpita, l’investimento da 25 milioni per Diouf reclama spazio, mentre Mkhitaryan e Zielinski, pur in calo nelle gerarchie, garantiscono ancora esperienza e saggezza. 

    In questo intreccio rischia di restare schiacciato Frattesi, che Chivu apprezza come incursore vicino alle punte, ma che al momento trova spazio solo nel ruolo di mezzala, con il pericolo di rivivere i malumori già avuti in passato.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • CAMBIARE

    Per Tuttosport, la questione centrale resta la trasformazione del modo di vivere la partita di Calhanoglu: senza una sua evoluzione sarà difficile cambiare il volto dell’Inter. 

    Lo stesso Chivu ha ammesso che non si possono cancellare anni di abitudini in poche settimane. 

    Molto passerà quindi dalla capacità del tecnico e del regista turco di trovare un’intesa su come guidare la nuova Inter, che intende smarcarsi dall’eredità di Inzaghi ma senza perdere i propri punti di riferimento.

0