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FA Cup final winners & losers GFXGetty/GOAL

L'errore del Manchester City contro il Crystal Palace: Guardiola ha giocato senza centrocampisti e ne ha pagato le conseguenze

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Pep Guardiola ha vissuto una lunga e appassionata storia d'amore con Wembley, dove ha vinto la Champions League sia come giocatore che come allenatore con il Barcellona, oltre a quattro Coppe di Lega e due FA Cup con il Manchester City. E sabato sperava di conquistare anche la terza FA Cup nel proprio stadio portafortuna.

Solo che il manager spagnolo ha sottovalutato il Crystal Palace, schierando una formazione che ha trascurato il centrocampo, l'area che lui stesso ha sempre considerato più importante di qualsiasi altra. Alla fine Guardiola ha pagato a caro prezzo la propria svista, perdendo la seconda finale di coppa consecutiva e guardando il Palace conquistare il suo primo trofeo. Pep concluderà al contrario la stagione senza vincere alcun titolo per la seconda volta nella propria carriera da allenatore e per la seconda volta dal suo arrivo in Inghilterra (2016).

Guardiola doveva fare a meno di Kovacic e, ovviamente, di Rodri, ma aveva ancora a disposizione Gundogan e Nico Gonzalez, oltre a Lewis e McAtee. Però nessuno di questi ha giocato dal primo minuto. Lo spagnolo ha invece scelto di schierare Bernardo Silva e De Bruyne come coppia di centrocampo, un trattamento poco dignitoso per il belga nella sua ultima finale con la maglia del City.

Davanti a loro c'erano attaccanti di tutto rispetto: Marmoush, Savinho, Doku, Haaland. Ma nessuno di loro è riuscito a segnare, nonostante un rigore sbagliato dall'egiziano nel primo tempo.

Dean Henderson, portiere del Crystal Palace, ha giocato un ruolo importante nell'episodio più controverso di una partita che ha avuto tutto, e probabilmente ha dato nuova vita alla competizione più antica di questo sport, dimostrando come le squadre umili e che lavorano sodo possano ancora vivere un momento di gloria.

  • Crystal Palace v Manchester City - Emirates FA Cup FinalGetty Images Sport

    LA TATTICA DI GUARDIOLA

    Guardiola aveva sottolineato l'importanza della FA Cup il giorno prima della finale, ma il suo undici titolare è sembrato quasi una mancanza di rispetto per la competizione: il manager del City pareva quasi pensare di poter vincere senza centrocampo e schierando tutti gli attaccanti, come un giocatore inesperto di Football Manager.

    La formazione di partenza, che a prima vista sembrava un 4-2-3-1 ma a volte è parsa più un 4-0-6, ha completamente soffocato i giocatori di Guardiola. Sì, il City ha avuto il 78% di possesso palla e 23 tiri contro i 7 del Palace, ma i tentativi verso la porta sono stati per lo più disperati. Il City, insomma, non ha mai davvero giocato con fluidità.

    De Bruyne giocava troppo arretrato, spesso sembrando un quarterback, mentre Haaland non riceveva alcun assist decente. La maggior parte degli allenatori avrebbe corretto la tattica nell'intervallo, ma Guardiola non ha apportato alcuna modifica fino al 76': la cosa più sconcertante è che ha fatto esordire il diciannovenne Claudio Echeverri, che non era mai stato nemmeno convocato in precedenza, sul palcoscenico più importante.

    "Penso che non abbiamo sofferto - ha detto Guardiola dopo la gara - Mi aspettavo una partita così e volevo che Kevin servisse qualche pallone, ma non siamo riusciti a trovare le posizioni che volevamo. Il piano di gioco non ha funzionato perché non abbiamo vinto, ma non ho rimpianti. A Southampton avevo un brutto presentimento, ma oggi siamo tristi".

    Questa sconfitta, tuttavia, può ora essere archiviata in coppia con la finale di Champions League del 2021 persa contro il Chelsea: un altro giorno in cui Guardiola è sceso in campo senza centrocampisti di contenimento specializzati, pagandone il prezzo.

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  • Crystal Palace v Manchester City - Emirates FA Cup FinalGetty Images Sport

    HAALAND E IL RIGORE NON CALCIATO

    Quanto a Erling Haaland, ha giocato sei partite a Wembley e non ha ancora segnato sotto l'arco, vincendo appena due volte. Il norvegese è tornato dall'infortunio che lo ha tenuto fuori per sei settimane giusto in tempo per l'appuntamento più importante dell'anno, e a Southampton aveva già vissuto una sorta di rodaggio. Ma quando è arrivato il momento è sembrato arrugginito, non riuscendo a battere Henderson da distanza ravvicinata all'inizio della partita e poi mancando il bersaglio nelle occasioni successive.

    Ma la cosa peggiore è che Haaland non ha voluto calciare il rigore concesso al City. È vero, aveva sbagliato il suo ultimo tentativo dal dischetto contro il Bournemouth, ma aveva comunque tutto per credere in se stesso e segnare. E questo è ciò che pensa anche Wayne Rooney.

    "Haaland è un attaccante di livello mondiale - ha detto l'ex attaccante dello United - ma ad esempio è impossibile che Messi e Ronaldo rinuncino a un'occasione del genere. È questo che distingue quei due giocatori da Haaland o Mbappé e gli altri. Sono egoisti e vogliono segnare in ogni partita. Quando Haaland sbaglia un'occasione, penso che si veda che ci rimane male e che questo lo influenzi. Forse l'idea di tirare un rigore a Wembley era troppo per lui".

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  • Crystal Palace v Manchester City - Emirates FA Cup FinalGetty Images Sport

    IL CANTO DEL CIGNO DI DE BRUYNE

    Dal punto di vista del City, questa finale è stata tutta dedicata a Kevin De Bruyne. La conferenza stampa prepartita di Guardiola è stata dominata dai discorsi sul belga, mentre i tifosi del City hanno srotolato un enorme striscione a lui dedicato prima del calcio d'inizio, pagandolo con l'aiuto di Haaland.

    De Bruyne sperava di concludere la sua brillante esperienza al City sollevando il 19° trofeo, ma invece ha vissuto un pomeriggio estremamente frustrante. Non è riuscito a trovare la posizione a causa della formazione troppo offensiva di Guardiola e nelle poche occasioni in cui ha intravisto la porta ha sbagliato la mira, calciando ad esempio alto da pochi passi nel primo tempo e sprecando un tiro dalla distanza nel finale. Ha avuto un paio di guizzi mandando in porta O'Reilly ed Echeverri con due magie delle sue, ma i compagni hanno sprecato tutto.

    L'ex giocatore del Chelsea riceverà martedì contro il Bournemouth, nella sua ultima partita all'Etihad Stadium, la festa d'addio che i tifosi del City gli devono. Aiutare la propria squadra a conquistare la qualificazione alla Champions League sarà una piccola consolazione. Ma non c'è alcun premio per chi finisce tra le prime cinque, e De Bruyne soffrirà per non aver potuto salutare con un vero trofeo.

  • Crystal Palace v Manchester City - Emirates FA Cup FinalGetty Images Sport

    LA NUOVA MAGIA DELLA FA CUP

    Se il Manchester City si lecca le ferite, la buona notizia è che il calcio non è morto. Nemmeno quello inglese, come era sembrato negli ultimi anni, soprattutto perché la monotonia dello stile del City aveva portato il mondo del pallone alla noia.

    Evidentemente c'è ancora qualcosa in questo sport per i puristi e gli sfavoriti. Il Palace, come il Newcastle nella Carabao Cup vinta a marzo, ha messo fine a generazioni di sofferenze con una strepitosa vittoria sotto l'arco di Wembley. La squadra di Glasner ha dato tutto in campo, trionfando in uno spettacolo di 100 minuti e meritandosi pienamente la vittoria.

    Abbiamo ancora bisogno di storie come questa. La FA Cup, la cui magia si dice sempre in declino, ne aveva proprio bisogno. Il Palace è il primo vincitore inedito della competizione dal 2013, quando il Wigan Athletic batté, indovinate un po', il City. Ironico.

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  • Crystal Palace v Manchester City - Emirates FA Cup FinalGetty Images Sport

    L'ERRORE DEL VAR

    Nonostante tutti gli errori commessi dal City, è però giusto che la squadra di Guardiola sia furiosa per il principale punto critico della partita: Henderson è rimasto in campo dopo aver toccato il pallone con una mano fuori area per anticipare Haaland. Il VAR ha commesso un errore madornale nel non consigliare ad Attwell di rivedere l'azione e espellere il portiere.

    Inutile dire che un cartellino rosso a metà del primo tempo avrebbe mandato all'aria il piano di gioco del Palace, e sarebbe stato molto difficile immaginare come il City avrebbe potuto non vincere la partita. Guardiola sembrava furioso per la decisione, ma non ha voluto parlarne in conferenza stampa, limitandosi a rispondere: "Chiedete a loro, chiedete agli arbitri".

    Rooney, invece, ha avuto molto da dire alla BBC. "Era da rosso, al 100%.Haaland sta per colpire la palla ed Henderson lo anticipa con una mano. Era da cartellino rosso, come hanno potuto sbagliare?".

    Lo stesso Rooney era tutt'altro che convinto della spiegazione del VAR secondo cui Henderson non stava impedendo una chiara occasione da goal, aggiungendo: "Eliminate il VAR. Hanno commesso un errore e ora stanno cercando di nasconderlo".

    Difficile non essere d'accordo con lui. Se il VAR non è in grado di prendere una decisione così importante nella partita più importante della stagione, allora a cosa serve?

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