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Atalanta Real Madrid HDGOAL

L'Atalanta perde tra gli applausi: prova di forza contro il Real Madrid di Mbappè, Vinicius e Bellingham

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La notte di Champions League stavolta non ha portato punti all'Atalanta, che contro il Real Madrid incassa la prima sconfitta europea della sua stagione.

Il risultato però è davvero l'unico dato negativo di una serata che ha visto la squadra di Gasperini uscire ancora una volta tra gli applausi di tutti.

Quella andata in scena martedì sera al 'Gewiss Stadium' è stata una delle più belle partite dell'anno. La sfida tra due grandi d'Europa a tutti gli effetti.

E d'altronde in campo c'erano le stesse squadre che qualche mese fa si erano già contese la Supercoppa. Anche in quel caso vinse il Real Madrid, ma l'Atalanta da allora è cresciuta. Eccome.


  • ATALANTA ALLA PARI

    "L'Atalanta può giocarsela alla pari col Real Madrid", si diceva alla vigilia. E già questo sembrava pazzesco considerate storia e basi di partenza.

    Basti ricordare come dieci anni fa, mentre i Blancos sollevavano la prima Champions League della gestione Ancelotti, la Dea era allenata da Colantuono e in campo schierava questa formazione tipo: Consigli; Raimondi, Bellini, Benalouane, Brivio; Carmona, Cigarini, Baselli; Bonaventura, Maxi Moralez; Denis.

    La notte del 'Gewiss Stadium' ha confermato a tutti gli effetti lo status da big, non solo italiana, dell'Atalanta che per alcuni tratti della gara ha messo in grandissima difficoltà i campioni d'Europa in carica.

    Certo, al Real Madrid mancavano alcuni giocatori importanti, ma era pur sempre il Real come ha peraltro ricordato Ancelotti prima della partita.

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  • UNA PROVA DA GRANDE

    La prestazione offerta dalla squadra di Gasperini è stata generosa e coraggiosa, nonostante le cose per la Dea non siano iniziate nel migliore dei modi.

    La difesa dell'Atalanta, finché è rimasto in campo, ha faticato a controllare Mbappé che dopo soli dieci minuti è scappato a De Roon (per una sera tra i meno positivi) e ha punito Carnesecchi con una giocata da campione.

    Andare subito sotto contro il Real Madrid poteva annichilire gli uomini del Gasp, che invece hanno continuato a fare ciò che gli riesce meglio da sempre: giocare a calcio.

    L'Atalanta non si è mai chiusa, non si è rintanata nella sua metà campo per poi ripartire in contropiede. Ha rischiato, ha pressato e ha ottenuto il meritato pareggio prima dell'intervallo su calcio di rigore.

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  • BATTUTA SOLO DAI CAMPIONI

    In realtà l'Atalanta martedì sera non ha perso contro il Real Madrid, ma contro i suoi campioni.

    Basti leggere il tabellino della gara che a fine partita recitava: marcatori Mbappè, Vinicius e Bellingham. Ovvero tre dei primi sei al Pallone d'Oro 2024.

    Un livello altissimo, insomma, non solo per la Dea ma per quasi tutti in Europa. Quando questi tre sono in serata il Real Madrid può battere chiunque.

    Ma l'Atalanta, come detto, non esce ridimensionata. Anzi. Ederson e Lookman in particolare hanno confermato di poter stare a questi livelli senza sfigurare. Ed il gioco di Gasperini fa il resto.

    Se poi Retegui fosse riuscito a inquadrare la porta al minuto 94 staremmo qui addirittura a parlare di uno storico 3-3.

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  • L'ORGOGLIO DI GASPERINI

    Al termine della partita Gasperini, al quale la curva atalantina ha dedicato una meritatissima coreografia, non ha nascosto l'orgoglio per la prova dei suoi ragazzi.

    "Entrambe le squadre hanno provato sempre a vincere, con le loro forze. E noi fino all'ultimo: abbiamo sfiorato il 3-3 a cinque secondi dalla fine. C'è stata l'illusione di poter vincere, anzi lo sentivamo, perché stavamo creando pericoli. E sul rimpallo che ha portato al 2-1 siamo stati sfortunati: eravamo in fiducia e lì per lì abbiamo pagato, perso un po' di energia. Ma poi l'abbiamo ritrovata", ha spiegato Gasperini.

    La notte di Champions però ha regalato all'Atalanta importanti consapevolezze, tanto che il tecnico ora ammette: "Sento che abbiamo dimostrato di essere un po' più vicini alle grandi squadre".

    Il sogno, ormai è chiaro, si chiama soprattutto Scudetto. Perché ad oggi, in Italia, una squadra che gioca come l'Atalanta contro qualsiasi avversario non c'è.

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