La scorsa estate, il miglior giocatore del mondo è entrato a far parte della migliore squadra del mondo. O almeno, questo è ciò che pensava il Real Madrid quando ha ingaggiato Kylian Mbappé a parametro zero dopo la sua partenza dal Paris Saint-Germain.
È stata sicuramente una mossa importante da parte del Real dopo il doppio successo in Champions League e Liga nel 2023-24 e, sulla carta, l'aggiunta di Mbappé a un attacco che già vantava Vinicius Jr, Rodrygo e Jude Bellingham sembrava quasi troppo. Le aspettative erano chiare: Mbappé avrebbe guidato il Real Madrid per la prossima era.
Cominciamo con il dare a Mbappé il merito che gli spetta: l'ultimo "Galactico" del Real ha segnato 32 goal in 49 presenze nella sua stagione d'esordio, un bottino impressionante sotto ogni punto di vista. Ha anche realizzato due triplette, tra cui quella nella vittoria per 3-1 contro i campioni della Premier League del Manchester City nei playoff della fase a eliminazione diretta della Champions League, che per un attimo ha fatto credere a tutti che i Blancos avrebbero conquistato il loro sedicesimo titolo europeo.
Ma quel traguardo è ormai fuori dalla portata del Real. L'Arsenal ha compiuto una delle più grandi imprese della competizione eliminando i campioni in carica nei quarti di finale, con la squadra di Carlo Ancelotti che sembrava l'ombra della formazione vincente della scorsa stagione.
Questo in parte perché il Mbappé che aveva dominato il City non si è visto in nessuna delle due partite contro i Gunners. I madridisti sono rimasti delusi dal loro numero 9, ma chiunque abbia seguito il PSG nelle ultime sette stagioni non si sarà sorpreso: Mbappé sta diventando la kryptonite della Champions League e il Real Madrid potrebbe non alzare più il trofeo se continuerà a riporre tutte le sue speranze nel 25enne.

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