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Koopmeiners Milan JuventusGetty Images

Koopmeiners stecca a San Siro: l'olandese tra i peggiori in Milan-Juventus, ma per Thiago Motta è insostituibile

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In assenza di Dusan Vlahovic, il peso dell'attacco bianconero sabato pomeriggio contro il Milan era quasi tutto sulle spalle di Teun Koopmeiners.

L'olandese, d'altronde, è stato il grande colpo della Juventus nel mercato estivo e all'Atalanta aveva dimostrato di avere un ottimo feeling con la porta avversaria. Feeling che finora in bianconero non ha confermato.

La brutta prova offerta a San Siro, anzi, rappresenta un deciso passo indietro anche sotto il profilo della prestazione con Koopmeiners che ha decisamente steccato in una delle serate più importanti da quando è sbarcato a Torino.

Così che qualcuno inizia a chiedersi: Koopmeiners vale davvero la cifra sborsata dalla Juventus e soprattutto può essere lui il leader della squadra di Thiago Motta?

  • STECCA A SAN SIRO

    In quella che viene ritenuta la Scala del calcio hanno steccato almeno una volta anche i più grandi. Lo stesso è capitato a Koopmeiners.

    Schierato un po' sotto punta e un po' prima punta da Thiago Motta per sopperire all'assenza di Vlahovic, l'olandese era partito anche benino, salvo perdersi molto presto in una partita spigolosa e di certo non pulita sotto il profilo tecnico.

    Alcuni clamorosi errori commessi da Koopmeiners, specie in uscita, hanno però stupito chi lo aveva ammirato all'Atalanta nella scorsa stagione ma non solo.

    I numeri della sua partita sono impietosi: solo 40 palloni toccati, addirittura tredici possessi persi e solo il 76% di passaggi riusciti.

    Tanto che alla fine l'olandese è risultato tra i peggiori in campo in una gara, è bene dirlo, dove hanno brillato in pochissimi.

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  • PERCHÈ THIAGO MOTTA NON LO SOSTITUISCE

    Nonostante la prova insufficiente offerta contro il Milan, Thiago Motta ha lasciato in campo Koopmeiners fino all'ultimo minuto di recupero.

    La rosa bianconera, d'altronde, era ridotta all'osso soprattutto nel reparto offensivo ma il tecnico ha comunque inserito Weah e Mbangula nel finale preferendo sostituire prima McKennie e poi Yildiz, entrambi sicuramente più positivi dell'ex Atalanta.

    Una scelta che molti non hanno capito, ma che testimonia come Thiago Motta ritenga Koopmeiners un giocatore fondamentale per la sua Juventus in entrambe le fasi anche in una serata non particolarmente brillante.

    Sensazione confermata dallo stesso tecnico qualche settimana fa: “Il goal per lui arriverà, è un giocatore speciale per quello che trasmette alla squadra. Volevo cambiarlo oggi ma non ci riesco perché fa un gran bene alla squadra, non l’ho visto in sofferenza fisica. E’ un giocatore diverso dagli altri e siamo contenti di averlo”.

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  • UN INIZIO COMPLICATO

    E dire che il vero Koopmeiners finora alla Juventus non si è ancora visto. Ma perché? Le attenuanti non mancano di certo.

    L'olandese è arrivato a Torino solo negli ultimi giorni di mercato dopo un lungo tira e molla con l'Atalanta e dopo aver di fatto saltato tutta la preparazione estiva.

    Proprio quando stava per raggiungere una condizione accettabile, ecco poi il problema alla costola rimediato a Lipsia che lo ha tenuto fuori un paio di settimane facendogli perdere nuovamente il ritmo partita.

    Una volta rientrato Koopmeiners ha giocato da titolare e per intero le ultime quattro partite ufficiali della Juventus, giocando (e segnando) anche con l'Olanda.

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  • I NUMERI DI KOOPMEINERS ALLA JUVE

    Considerate qualità del giocatore e investimento economico, i numeri di Koopmeiners alla Juventus fin qui non sono positivi.

    Nel complesso l'olandese è sceso in campo già dodici volte con i bianconeri tra campionato e Champions League, senza mai riuscire a segnare e servendo un solo assist a Vlahovic contro il Genoa ormai due mesi fa.

    La sensazione è che Koopmeiners non abbia ancora trovato la posizione giusta nello scacchiere di Thiago Motta. Una situazione in cui i tanti infortuni ed il continuo cambio di uomini lì davanti, un po' per scelta e un po' per necessità, di certo non aiutano.

    Le qualità dell'ex Atalanta, ovviamente, non sono in discussione. Così come non si discute che le aspettative di tifosi ed addetti ai lavori fossero decisamente più alte rispetto a quanto visto in campo.

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