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Kagawa Getty

Dal Manchester United al goal al PSG: il percorso senza fine di Kagawa

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Nell'estate del 2012, Shinji Kagawa è uno dei giocatori più interessanti del panorama calcistico europeo: due anni dopo il suo addio al Cerezo Osaka, la squadra che lo ha lanciato in Giappone, è esploso al Borussia Dortmund di Jurgen Klopp.

E nel 2012 arriva al culmine, o quasi, del trascorso giallonero dell'allenatore del Liverpool (se non si considera la finale di Champions League dell'anno dopo): Bundesliga e DFB-Pokal vinte. Kagawa lascia la Germania.

A volerlo, in Premier League, è un certo Sir Alex Ferguson, che al suo ultimo anno al Manchester United vuole lasciare un'ulteriore impronta nella storia dei Red Devils, e un'eredità importante anche dal punto di vista tecnico.

Qualcuno avrà ripensato a quel momento lì, quando il Cerezo Osaka ha battuto il PSG di Luis Enrique, pur in amichevole, con una rete di Kagawa. Perché da quanto, nel 2012, si è trasferito in Inghilterra, nulla è stato più lo stesso.

  • KAGAWA: DAL FLOP ALLO UNITED AL GOAL AL PSG

    Arrivato al Manchester United si fa notare, ma come riserva, e vince la Premier League, l'ultima di Sir Alex Ferguson e dei Red Devils (finora), siglando anche una tripletta nel marzo del 2013, contro il Norwich.

    Nel suo secondo anno, con David Moyes in panchina, viene risucchiato dal vortice degli eventi che ha fatto crollare le sorti dello United: e a fine anno decide di ritornare al Borussia Dortmund.

    In giallonero vive un'altalena di emozioni e prestazioni, rimanendo fino al gennaio del 2019, passando in prestito al Besiktas, siglando la prima rete appena un minuto dopo il suo debutto nel campionato turco, subentrando a Ljajic contro l'Antalyaspor.

    Gli ultimi anni sono stati un po' più complicati: Real Saragozza, PAOK Salonicco, Sint-Truiden e il ritorno al Cerezo Osaka, nel gennaio del 2023.

    Sei mesi prima di segnare la rete del 2-3 che ha consegnato la vittoria ai giapponesi contro il PSG. La chiusura del cerchio.

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