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Juventus delusione 2025Getty Images

Juventus, quanti punti persi contro le ultime: a Venezia deve cambiare rotta per la Champions

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La Juventus si gioca tutto all’ultima giornata di campionato: la trasferta a Venezia non sarà solo una formalità, ma un crocevia decisivo per il futuro europeo della squadra. 

I bianconeri arrivano a quest’ultima sfida stagionale con 67 punti, tallonati dalla Roma a quota 66 e dalla Lazio a 65, in un finale di Serie A che vede tre squadre in lotta serrata per un posto in Champions League

A pesare sulla posizione attuale della Juventus non sono tanto le sconfitte nei big match, quanto i numerosi punti persi contro squadre di bassa classifica: ben 13, più di ogni altra diretta concorrente.


Empoli, Cagliari, Parma, Lecce e lo stesso Venezia hanno strappato punti pesanti a una squadra che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto dominarli. 

Ora, contro un Venezia disperato e penultimo, servirà una reazione netta per evitare un’altra beffa e per non compromettere una stagione che già lascia l’amaro in bocca a molti tifosi.

  • PUNTI PERSI CON LE ‘PICCOLE’: IL BILANCIO

    Il dato che salta all’occhio è impietoso: 13 punti persi contro le squadre attualmente nelle ultime sei posizioni della classifica

    La Juventus ha pareggiato 0-0 a Empoli, 1-1 contro il Cagliari all’Allianz Stadium, 1-1 a Lecce e 2-2 in casa con il Venezia. Ancora più grave il doppio confronto con il Parma: 2-2 allo Stadium e sconfitta per 1-0 al Tardini. 

    In tutte queste sfide, la Juventus ha dimostrato un’inquietante difficoltà a concretizzare il proprio potenziale, mostrando limiti di mentalità, poca incisività offensiva e scarsa capacità di gestione nei momenti chiave. 

    Le statistiche rivelano inoltre che la Juve è la squadra che ha perso più punti da situazioni di vantaggio (ben 23), sintomo di una fragilità strutturale che va oltre i semplici blackout occasionali.

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  • IL CONFRONTO CON ROMA E LAZIO

    Anche le due rivali nella corsa Champions, Roma e Lazio, hanno avuto cali simili contro le squadre di bassa classifica, perdendo ciascuna 12 punti

    Ma la Juventus ha fatto peggio. Inoltre, con 16 pareggi stagionali, i bianconeri sono in vetta a una classifica non proprio lusinghiera: troppi risultati a metà, spesso maturati in partite in cui la Juve ha avuto il controllo ma non è riuscita a chiudere i conti. 

    Questo dato, più che ogni altra cosa, testimonia l’involuzione offensiva della squadra, che raramente è stata in grado di dominare gli avversari più deboli con la stessa intensità mostrata nei big match.

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  • A VENEZIA VIETATO SBAGLIARE

    La partita del “Penzo” si preannuncia ad altissima tensione. Il Venezia, penultimo con 29 punti, ha un solo risultato possibile per sperare nella salvezza: la vittoria. 

    Ma anche la Juventus non ha alternative: perdere o pareggiare significherebbe aprire le porte a Roma e Lazio, impegnate contro Torino e Lecce, avversari ormai privi di obiettivi. 

    Il paradosso è che proprio queste “piccole” hanno rappresentato il tallone d’Achille della stagione bianconera. 

    Servirà una prova di maturità e orgoglio, non solo per la classifica, ma anche per la credibilità di un progetto tecnico che si è mostrato troppo altalenante.

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  • TUDOR E LA PANCHINA DEL FUTURO

    Igor Tudor ha portato un momentaneo miglioramento nei risultati da quando è subentrato a marzo, con una sola sconfitta nelle ultime otto partite. 

    Tuttavia, il suo futuro sulla panchina resta in bilico. Le voci di un possibile ritorno di Antonio Conte si fanno sempre più insistenti, e molto potrebbe dipendere proprio dall’esito della sfida contro il Venezia. 

    Una qualificazione alla Champions darebbe un senso alla stagione e rafforzerebbe la posizione dell’allenatore croato. Una mancata qualificazione, invece, potrebbe azzerare tutto e costringere la società a una nuova rivoluzione.

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  • CAMBIO DI ROTTA PER BLINDARE LA CHAMPIONS

    La Juventus è arrivata all’ultima curva della stagione con troppi rimpianti. I punti persi contro le squadre di coda non sono solo numeri, ma fotografie di una fragilità mentale e tattica che ha accompagnato la squadra per tutto l’anno. 

    Ora a Venezia non sono ammessi errori: servono concentrazione, determinazione e, soprattutto, quella fame di vittoria che troppe volte è sembrata mancare. 

    Una vittoria significherebbe blindare la Champions, dare un senso alla stagione e forse anche mettere le basi per il futuro. Ma un altro passo falso, stavolta, potrebbe costare carissimo.

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