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Comolli Elkann Juve GFXGetty Images

Juventus, la rivoluzione di Comolli con Chiellini e Tudor: tra Kolo Muani e il nuovo ds, ecco il piano triennale di Elkann

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La Juventus riparte con un nuovo organigramma e un piano di rilancio ambizioso dopo la fine del ciclo d’oro dei nove scudetti.

Damien Comolli, ex presidente del Tolosa, si è insediato ufficialmente come nuovo direttore generale e ha già avviato una serie di incontri e colloqui strategici per definire le linee guida del futuro bianconero.

Comolli ha in programma di confrontarsi subito con Igor Tudor, allenatore confermato nonostante i contatti con altri profili, mentre John Elkann e l’ad Scanavino hanno tracciato un percorso triennale improntato a sostenibilità economica e competitività, con l’obiettivo di ridurre i costi, consolidarsi in Europa e tornare a vincere almeno un trofeo.


Le prime tre mosse di Comolli riguardano la scelta del nuovo uomo-mercato, la conferma di Tudor e i contatti con il Psg per trattenere Kolo Muani.

Intanto Elkann ribadisce la centralità di Giorgio Chiellini nel progetto e mette nel mirino l’autosufficienza finanziaria entro il 2027, con ricavi sopra i 600 milioni e un ritorno allo scudetto.

  • COMOLLI E NUOVO ORGANIGRAMMA

    Il primo atto di questo rinnovamento è stata la nomina di Comolli, incaricato di ridisegnare un organigramma tecnico e dirigenziale profondamente modificato dopo l’addio di Cristiano Giuntoli, detronizzato nonostante fosse stato celebrato come “Miglior Direttore Sportivo dell’anno ai Globe Soccer Awards” nella lettera agli azionisti dell’aprile 2024.

    Elkann ha così cestinato il primo progetto del suo nuovo corso e affidato a Comolli il compito di ricostruire una squadra vincente e sostenibile.

    Accanto a lui, il ruolo di Giorgio Chiellini è destinato a crescere: il difensore torinese sarà il punto di riferimento per la gestione degli ingaggi e per la ricostruzione tecnica della rosa.

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  • IL MERCATO E PRIORITÀ KOLO MUANI

    Le prime mosse operative di Comolli si concentrano sul mercato. La priorità è trattenere Randal Kolo Muani, il centravanti preferito da Tudor nella seconda parte della stagione al posto di Vlahovic.

    Comolli ha già ripreso i contatti con il Psg per rinnovare il prestito dell’attaccante francese, puntando a un prolungamento che vada oltre la partecipazione al Mondiale per Club e copra l’intera prossima stagione.

    A facilitare la trattativa ci sono i rapporti positivi tra John Elkann e Nasser Al-Khelaifi, presidente del Psg, che si erano già intensificati durante la finale di Champions a Monaco, dove Elkann era presente.

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  • IL NUOVO DIRETTORE SPORTIVO

    Parallelamente, la Juventus cerca un nuovo direttore sportivo. La figura di Hasan Salihamidzic, ex bianconero e dirigente di successo al Bayern Monaco, è sempre più accreditata.

    In corsa restano anche Frederic Massara e Diego Lopez, ex Lens, particolarmente gradito a Comolli Matteo Tognozzi dovrebbe invece tornare a capo dell’area scouting, un ruolo cruciale nei piani bianconeri.

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  • IL PIANO TRIENNALE: TAGLI, SOSTENIBILITÀ E AMBIZIONI

    Il piano tracciato da Elkann e Scanavino è articolato in tre fasi. Il primo step, che si è concluso con la stagione appena finita, prevedeva il raggiungimento degli ottavi di Champions e una drastica riduzione delle perdite.

    Due obiettivi su tre sono stati centrati: la Juve è tornata in Champions e ha chiuso la semestrale con un utile di quasi 17 milioni, migliorando di 112 rispetto al meno 95,1 dell’anno precedente.

    Tuttavia, il 4° posto e l’assenza di trofei europei hanno portato alla decisione di separarsi da Giuntoli.

    Il secondo step parte ora con la qualificazione in Champions e i relativi ricavi minimi di 90 milioni. La Juventus punta a portare i ricavi complessivi sopra i 500 milioni, proseguendo nella politica di taglio agli ingaggi.

    L’obiettivo è scendere sotto i 100 milioni lordi di stipendi, contro i 110 attuali e i 260 di cinque anni fa. Le cessioni mirate, come quella di Vlahovic, e la valorizzazione dei giovani saranno fondamentali per questa strategia.

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  • OBIETTIVI SPORTIVI E TERZO STEP

    Sul campo, l’obiettivo è chiaro: tornare a vincere almeno un trofeo già nella prossima stagione, consolidarsi tra le prime 16 d’Europa e ridurre il gap di 12 punti dalla vetta del campionato. 

    La Juve non supera gli 80 punti in Serie A dal 2020, ultimo scudetto con Sarri, ma a Torino si punta a invertire la rotta con pochi innesti mirati. 

    Il terzo step, previsto per il 2027, coincide con la chiusura del bilancio in attivo e il ritorno a ricavi operativi lordi di almeno 600 milioni, riportando la Juventus ai livelli dell’era Agnelli.

    La sfida è ambiziosa, ma Elkann e Comolli sono convinti che, con i giusti aggiustamenti e una struttura più snella e sostenibile, la Juventus possa tornare ai vertici e vincere di nuovo, dentro e fuori dal campo.

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