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Juventus bloccata sul mercato: Comolli cerca rinforzi ma pesano esuberi e bilancio, che succede ora con Douglas Luiz

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L’inizio della nuova stagione per la Juventus si apre sotto il segno dell’incertezza, con un mercato paralizzato, una rosa incompleta e diverse situazioni irrisolte che agitano l’ambiente bianconero.

La squadra che si è presentata alla Continassa per il raduno estivo non è molto diversa da quella che ha chiuso il Mondiale per club tre settimane fa.

L’assenza ingiustificata di Douglas Luiz ha aggiunto ulteriore tensione a un’estate già complessa, mentre il club si ritrova con una lista di esuberi e giocatori fuori dai piani tecnici che impedisce qualsiasi manovra significativa sul mercato.

Sul fronte dirigenziale, dopo l’era Giuntoli, è ora Damien Comolli a condurre la seconda rivoluzione consecutiva, con l’obiettivo di ricostruire dalle fondamenta il progetto tecnico. Ma tra conti da sistemare e difficoltà a vendere, la nuova Juventus stenta a decollare.

  • UNA ROSA DA COSTRUIRE

    Alla Continassa si è presentata una squadra pressoché identica a quella della scorsa stagione, salvo poche modifiche marginali.

    Jonathan David ha preso il posto di Kolo Muani come centravanti, mentre Joao Mario è arrivato per sostituire Alberto Costa nel ruolo di terzino. A fronte di queste operazioni, è stato ceduto il giovane Mbangula, considerato una promessa.

    Ma le operazioni di mercato più attese – sia in entrata sia in uscita – devono ancora materializzarsi. Nonostante gli investimenti già effettuati su Conceiçao e Joao Mario (12,5 milioni), la rosa resta incompleta e con poche prospettive immediate di rinforzo.

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  • IL CASO DOUGLAS LUIZ


    A scuotere l’ambiente è stata l’assenza ingiustificata di Douglas Luiz all’inizio degli allenamenti. Il centrocampista brasiliano, pagato 51,5 milioni l’estate scorsa, non si è presentato al raduno e non ha fornito alcuna spiegazione o certificato medico.

    Il club intende multarlo, ma la questione si allarga ben oltre l’aspetto disciplinare: la Juventus è intenzionata a cederlo, ma non può permettersi di scendere sotto i 40 milioni per evitare una pesante minusvalenza. Nonostante alcuni sondaggi arrivati dalla Premier League – West Ham, Everton e Liverpool –, l’operazione si preannuncia lunga e complicata.

    Il rapporto tra Douglas Luiz e il club si è incrinato da tempo, come testimoniato dai suoi sfoghi sui social già lo scorso aprile.

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  • ESUBERI E RISORSE BLOCCATE

    La Juventus si trova nella difficile posizione di dover gestire una rosa sovradimensionata e gravata da esuberi, che condizionano ogni possibilità di movimento sul mercato.

    Secondo La Repubblica, oltre a Douglas Luiz ci sono altri cinque giocatori dichiarati fuori progetto: Arthur, Miretti, Djalò, Rouhi e Milik.

    A questi si aggiungono sei elementi ai margini dei piani tecnici: Vlahovic, Perin, Adzic, Nico Gonzalez, Weah e lo stesso Luiz.

    Le uniche cessioni portate a termine hanno riguardato giovani calciatori come Mbangula e Costa, per un totale di 25 milioni, mentre anche Fabio Miretti potrebbe presto lasciare.

    Il mercato in entrata, per il momento, resta fermo, fatta eccezione per gli investimenti sui riscatti già effettuati.

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  • BILANCIO SOTTO PRESSIONE

    Come evidenziato da La Repubblica, la Juventus ha già speso 105 milioni per trasformare in acquisti definitivi i prestiti di Conceiçao, Nico Gonzalez, Kelly, Kalulu e Di Gregorio.

    Contestualmente, sono stati incassati 38 milioni tramite i riscatti di Rovella, Fagioli, Pellegrini e Nicolussi Caviglia.

    Queste operazioni, concluse entro la fine del bilancio al 30 giugno, hanno consentito una certa stabilizzazione, ma i margini di manovra restano molto stretti. Il club è costretto a operare con grande cautela, evitando qualsiasi operazione che possa generare perdite.

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  • IL PROGETTO DI COMOLLI

    Alla guida del progetto tecnico, come raccontato dal Corriere della Sera, c’è ora Damien Comolli, terzo uomo forte nel giro di tre stagioni dopo Cherubini-Arrivabene e Giuntoli.

    L’obiettivo dichiarato è di rivoluzionare l’intero sistema Juventus, dallo scouting all’analisi dei dati, passando per la gestione degli infortuni e la valutazione delle performance.

    Comolli, in attesa di investitura ufficiale come direttore sportivo, ha già tracciato le priorità: un centrocampista di livello e un centravanti, oltre a un esterno destro e un trequartista da integrare nell’organico.

    L’approccio sembra ispirarsi a un modello “Moneyball”, ma con la necessità di bilanciarlo con il senso pratico e l’identità del club.

  • TUDOR TRA SFIDE E INCOGNITE

    Sul piano tecnico, l’allenatore Igor Tudor eredita una squadra ancora incompleta, con l’ambizione di fare meglio del quarto posto della scorsa stagione. Lo stesso Tudor, intervistato a maggio, aveva dichiarato che “questa squadra, al netto degli infortuni, vale più del quarto posto”.

    L’infortunio di Gleison Bremer, uno dei leader difensivi, ha segnato negativamente il campionato passato e il suo rientro sarà determinante per l’avvio del prossimo.

    Accanto a lui ci sarà Cabal, mentre Rugani è stato confermato. Tudor dovrà dare un’identità precisa a un gruppo in continua evoluzione e con molte variabili ancora da risolvere.

    In attesa di nuovi arrivi e di una gestione più fluida del mercato, la Juventus affronta l’ennesima estate di incertezze, con l’urgenza di costruire una squadra competitiva in tempo per l’inizio del campionato.

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