Al termine di Italia-Germania, partita vinta dai tedeschi 2-1 in rimonta (Tonali aveva aperto le marcature a San Siro), Luciano Spalletti commenta scoraggiato un'altra sconfitta subita per colpa di quei maledetti calci piazzati. "Lo sanno tutti che subiamo reti così" dice il ct della Nazionale, stufo di vedere Donnarumma raccogliere il pallone in fondo al sacco dopo colpi di testa in cui la sua difesa è rimasta a guardare, ferma o a terra, davanti allo strapotere fisico degli avversari.
L'Italia, mesi dopo l'ultima partita, non ha ancora capito come modificare il suo atteggiamento in difesa, quando cross, corner e punizioni scodellano interessanti palloni per gli attaccanti e i difensori avversari, consapevoli di quando la Nazionale azzurra soffra in questi casi. Un problema enorme, considerando che tutti, come afferma Spalletti, conoscono oramai il punto debole che il team italiano non è ancora riuscito ad eliminare.
"Non bisogna entrare nella psicosi" ha aggiunto Spalletti dopo Italia-Germania 1-2, consapevole di come la sua squadra rischi di entrare in una consapevolezza oltremodo controproducente, quella in cui non sembra possibile evitare colpi di testa ravvicinati dopo punizioni e corner avversari.
L'Italia non può certo sperare che non arrivino punizioni o corner avversari, si tratta di una delle basi del calcio. Dovrebbe trovare soluzioni per ogni difficoltà, evolversi e adattarsi. Eppure anche contro la Germania gli errori e le ansie sono state ancora una volta le medesime rispetto al passato.

