Inter troppo presuntuosa? Inzaghi sicuro: "Non dobbiamo pensare di essere i più forti"

A differenza dello scorso anno, l'Inter sta denotando delle grosse difficoltà quando si tratta di giocare contro le altre big del campionato: in quattro partite, contro Milan e Juventus, sono arrivati appena due punti sui dodici disponibili.

Nerazzurri incapaci di portare a casa l'intera posta anche al cospetto del Napoli di Conte, mentre le vittorie contro Atalanta e Lazio edulcorano un po' un dato altrimenti da incubo e da raddrizzare: a partire, naturalmente, dallo scontro diretto in programma al 'Maradona' a inizio marzo.

Un tema non banale, affrontato da Henrikh Mkhitaryan nel post-partita ai microfoni di DAZN: proprio l'armeno, dopo Inter-Monaco in Champions League, aveva fatto riferimento all'ingiocabilità dei suoi nelle serate di grazia, circostanza che ieri sera non si è verificata.

"Parlo per me, magari sapendo di essere molto forti ci rilassiamo ed entriamo in campo senza la concentrazione giusta. Pensiamo di vincere le gare e alla fine paghiamo. Non è un problema fisico o tecnico, forse il fatto di essere forti ci disturba".

Inter che dunque vive del riflesso della propria bellezza? Un'opzione che non va giù a Simone Inzaghi che, in conferenza stampa, ha un po' tirato le orecchie ai suoi giocatori.

"Nel primo tempo non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create, nella ripresa non c'è stato lo stesso approccio. Una volta tornati in campo con le distanze giuste abbiamo preso il goal di Conceiçao. Un k.o. pesante che fa male, diverso da quello di Firenze. Non bisogna fare proclami, se vogliamo cambiare marcia dobbiamo lavorare e non pensare di essere i più forti. Così possiamo arrivare lontano".

Alla luce di queste dichiarazioni che sanno di ammissione, non è sbagliato parlare di Inter presuntuosa e fin troppo certa delle proprie possibilità: una sicurezza che, per i campioni d'Italia, si è spesso rivelata un boomerang di risultati negativi e inaspettati.

Una tendenza da invertire al più presto, al fine di non compromettere definitivamente la missione di sorpasso al Napoli: il -2 attuale è un divario tutt'altro che incolmabile, ma perseverare nei propri errori e dimostrare di non aver imparato la lezione potrebbe rivelarsi un diabolico autogoal a conti fatti al termine della stagione. Quando, a festeggiare, potrebbero essere gli altri.