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Inter MilanGetty

La prova più difficile: cosa deve evitare l'Inter dopo il Derby

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Il dominio dell'Inter nel Derby, toccato con mano in più forme, si può considerare un messaggio ben indirizzato a chi, fino a poche settimane fa, discuteva di squadra indebolita dal mercato. Su questo ci sono pochi dubbi.

Fioccano i "mea culpa", importanti, anche su diversi singoli che, di settimana in settimana, si trovano a smentire questo o l'altro dibattito mediatico: l'ultimo riguardante Henrikh Mkhitaryan, ad esempio, e il suo dualismo con Davide Frattesi, è stato spazzato via dallo stesso armeno proprio contro il Milan.

Ma siamo di fronte a un'Inter perfetta? Quali insidie può rappresentare, adesso, la sfida contro la Real Sociedad in Champions League? Una prova difficile: anzi, forse "la più difficile", visto l'esito del Derby.

  • L'ECCESSIVO ENTUSIASMO

    Se c'è una particolarità che ha caratterizzato le stagioni vissute con Simone Inzaghi in panchina, quella riguarda la gestione dell'entusiasmo dopo i momenti positivi.

    L'Inter ha saputo gestire al meglio i momenti di "Up" generati da vittorie importanti, come ad esempio quello dopo la vittoria contro il Barcellona, a ottobre, in Champions League: il "via" a una striscia importantissima che ha permesso ai nerazzurri di superare il turno.

    O quello dopo i due Derby in semifinale: una settimana dopo, con carattere, l'Inter è stata capace di ribaltare la Fiorentina in Coppa Italia, all'Olimpico.

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  • Frattesi InzaghiGetty

    CAMBIARE POCO

    Un altro aspetto proprio della gestione di Simone Inzaghi è sempre stato quello inerente le poche modifiche in termini di formazione: l'Inter, quest'anno, ha diverse alternative di valore ai titolari. Questo è un dato importante.

    Resta, però, il dubbio della gestione delle energie: il Derby dal punto di vista mentale potrebbe aver fatto bene, ma c'erano alcuni interpreti che provenivano da un momento difficile, come ad esempio Lautaro Martinez, reduce dalle spedizioni con l'Argentina.

    Grazie ai cambi della partita contro il Milan, comunque, Inzaghi può contare su giocatori gestiti alla perfezione: insomma, se il dubbio è quello, classico, tra Frattesi e Mkhitaryan, è molto probabile che l'armeno scenda in campo di nuovo dall'inizio.

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  • GUARDARE AVANTI

    Archiviato l'epilogo di Istanbul, uno dei grossi dubbi riguardava il contraccolpo psicologico in vista dell'avvio della nuova stagione: dopo quattro giornate di Serie A, e con l'Inter a punteggio pieno, si può sostenere che questo non ci sia stato, neanche lontanamente.

    Simone Inzaghi ha sempre trasmesso ai suoi la capacità di guardare avanti, senza voltarsi indietro: che si tratti di una sconfitta o di una bella vittoria, come quella nel Derby.

    All'Anoeta, quindi, i nerazzurri dovranno presentarsi in linea con quanto già fatto in passato: archiviando il risultato di San Siro. Vivendo sì, la spinta del 5-1, ma senza lasciarsi condizionare.

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  • kubo sociedad madrid(C)Getty Images

    SOTTOVALUTARE LA REAL SOCIEDAD

    Sorteggiata in ultima fascia, la Real Sociedad è stata semplicemente sottovalutata, da molti, quando invece si tratta di un avversario parecchio ostico, e la prova l'ha fornita proprio la gara contro il Real Madrid.

    Che sì, ha vinto in rimonta con una dimostrazione di forza tipica dei Blancos, ma che comunque ha subito le trame di Imanol Alguacil, esaltate da Takefusa Kubo.

    Quella dell'Anoeta non sarà una sfida semplice: ha ragione, il tecnico degli spagnoli, quando dice che possono giocarsela con l'Inter.

    Sta all'Inter di Inzaghi, però, comprendere che a scendere in campo non saranno i giocatori che hanno vinto il Derby per 5-1, ma quelli (salvo qualche eccezione) che hanno sfiorato l'impresa contro il Manchester City. E allora sì, si potrà discutere una volta per tutte delle ambizioni dell'Inter, quando il triplice fischio catapulterà nuovamente i nerazzurri nella dimensione del campionato.

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