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Curve Inter MilanGetty Images

Inchiesta ultras, cosa rischiano Inter e Milan: niente penalizzazione, si va verso una multa

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Continua a tenere banco il caso ultras dopo il blitz della Guardia di Finanza che negli scorsi giorni ha portato all'arresto di diversi esponenti delle curve di Inter e Milan.

L'accusa, come detto, sarebbe quella di associazione a delinquere con infiltrazioni di stampo mafioso, alla quale aggiungerebbero un'altra serie di reati che vengono contestati alle persone finite in custodia cautelare.

Al netto delle posizioni relative alle singole persone coinvolte, al vaglio della Giustizia Sportiva c'è anche la posizione dei due club milanesi, di fatto coinvolti nella vicenda.

  • LA PROCURA FIGC CHIEDE GLI ATTI DELL'INDAGINE

    Come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, il procuratore federale della Federcalcio, Giuseppe Chiné, ha chiesto pm della Procura della Repubblica di Milano l’ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine.

    Un passaggio formale che serve per verificare eventuali condotte rilevanti per l’ordinamento sportivo da parte delle due società meneghine o dei loro tesserati, i quali saranno probabilmente chiamati a rispondere alle domande del procuratore sulla reale natura dei rapporti vietati dalle norme FIGC. 

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  • COSA RISCHIANO INTER E MILAN?

    Ma che cosa rischiano, nel concreto, Inter e Milan? Sempre secondo La Gazzetta dello Sport, Inter e Milan non dovrebbero correre alcun rischio dal punto di vista sportivo e di conseguenza lo scenario che prevede una penalizzazione in classifica sembra già ampiamente scongiurato. Il rischio più concreto, ad oggi, è che alle due società milanesi venga inflitta una sostanziosa multa

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  • COSA PREVEDE IL CODICE DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA

    Il comma 1 dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva sulla prevede che "Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente". Per tale violazione si applica la sanzione dell’ammenda che per le società di Serie A va da 10mila a 50mila euro.

    Il comma 10, invece parla dei tesserati, a cui "è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. Dette convenzioni, stipulate secondo le condizioni previste dall’art. 8 del D.L. n. 8/2007 convertito in legge con la L. n. 41/2007, devono essere validate dalla Federazione. In ogni caso tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria. In caso di violazione delle disposizioni di cui al presente comma, si applicano le sanzioni di cui al comma 9". In questo caso la sanzione si aggirerebbe sui 20mila euro. 

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  • IL PRECEDENTE DELLA JUVENTUS

    Nel 2017 anche la Juventus venne coinvolta in una vicenda simile, riguardante i rapporti non consentiti tra esponenti del club e gli ultras della Curva Sud. La Procura Federale chiese 30 mesi di inibizione e 50mila euro di ammenda per Andrea Agnelli, due turni di campionato a porte chiuse più un ulteriore turno di chiusura per la Curva Sud dell’Allianz Stadium.

    Richieste molto pesanti che alla fine vennero sensibilmente ridotte: all'ex presidente della Juventus Agnelli venne inflitta una multa di 100mila euro e nessuna inibizione. Il club fu invece multato di 600mila euro e la Curva Sud venne chiusa per una giornata.

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