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Massimiliano AllegriGetty Images

Il momento no di Allegri: la flessione della Juventus e l'ombra di Thiago Motta

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I dieci giorni da incubo vissuti dalla Juventus hanno lasciato pesanti strascichi in casa bianconera, fiaccando testa e morale di una squadra che soltanto poche settimane fa viaggiava a braccetto con l'Inter. Quella Inter che oggi sembra tanto lontana.

Il pareggio contro l'Empoli e le due sconfitte consecutive contro i nerazzurri e l'Udinese, hanno aperto una breccia nel castello di certezze che Madama era stata capace di costruirsi a suon di risultati fino alle primissime battute di questo 2024.

Il primo vero momento di evidente difficoltà in questa stagione per Massimiliano Allegri, chiamato a non smarrire la bussola e a ricomporre i cocci di una situazione che rischia di sfuggirgli di mano, anche alla luce di un futuro che ad oggi sembra ancora tutto da definire.

  • LA FLESSIONE DELLA JUVE

    Se si vuole provare ad individuare una sliding door del campionato, è evidente come Juventus-Empoli e in particolare l'espulsione di Milik, abbia smorzato il tenore della Juve proprio quando i bianconeri sembravano pronti addirittura per architettare una sorta di allungo in vetta alla classifica. E invece nel giro di poche ore il mondo si è rovesciato. Perché al termine di quel weekend, è stata invece l'Inter a riprendersi la vetta, cementando la propria leadership nelle settimane successiva, approfittando nel miglior modo possibile della brusca frenata juventina.

    La Juve, infatti, ha lanciato segnali preoccupanti: i bianconeri, oltre ad aver raccolto appena un punto in tre gare, hanno segnato solamente un goal negli ultimi 270 minuti, tornando a palesare evidenti limiti e lacune dal punto di vista della costruzione del gioco, come spesso accaduto nel triennio di gestione allegriana.

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  • IL FUTURO DI ALLEGRI

    E quando le cose non girano per il verso giusto, tra i temi caldi torna come sempre quello legato al futuro di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese ha ancora un anno di contratto con la Juventus, precisamente fino al 30 giugno 2025, ma questo aspetto non rappresenta di certo una certezza riguardo alla permanenza sulla panchina bianconera anche nella prossima stagione.

    E' infatti complicato pensare che la Juventus possa dare continuità al suo progetto iniziando una nuova stagione con un tecnico a scadenza. Sarebbe uno scenario che non garantirebbe serenità e solidità ad un ambiente che invece di certezze assolute ha bisogno di nutrirsi.

    Quale sarà la strada da percorrere, dunque? Dare continuità al lavoro di Allegri, magari programmando un rinnovo contrattuale anche per gli anni a venire, oppure separarsi con un anno d'anticipo? Le prossime settimane, in tal senso, rischiano di essere cruciali.

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  • LE PAROLE DI GIUNTOLI

    Nel giorno del record delle 405 panchine con la Juve, che hanno permesso ad Allegri di eguagliare Lippi, ha parlato anche Cristiano Giuntoli, inevitabilmente incalzato sull'argomento, che ha ribadito la stima e la piena fiducia nei confronti dell'allenatore:

    "Siamo felicissimi di lavorare con lui, ha dimostrato in passato di essere un grandissimo allenatore, stanno facendo cose straordinarie. Abbiamo la volontà di proseguire con lui, a fine anno avremo l'occasione di parlarne ed eventualmente programmare il futuro".



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  • L'OMBRA DI THIAGO MOTTA

    La posizione di Allegri, tuttavia, non sarebbe così salda come si potrebbe evincere dalle parole al miele che Giuntoli ha professato a DAZN. Secondo il Corriere della Sera, infatti, la Juventus starebbe valutando la possibilità di cambiare allenatore in vista della stagione 2024/25.

    La nuova politica del club, forgiata sul contenimento dei costi e sulla sostenibilità, ma allo stesso tempo sulla costruzione di una squadra che possa vincere e convincere esaltando il materiale umano a disposizione, potrebbe convergere sulla figura di uno dei tecnici dalle prospettive più interessanti, ovvero Thiago Motta.

    Autore sin qui di una grande stagione alla guida di un Bologna in piena corsa per l'Europa, vedrà scadere il proprio contratto tra pochi mesi ed è inevitabile pensare che il suo profilo possa diventare uno dei più appetibili per diverse squadre. Juve compresa.

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