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Il Liverpool è campione d'Inghilterra: 20° titolo per i 'Reds' al termine di una cavalcata da dominatori

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Un campionato vissuto sempre in vetta, a guardare tutti dall'alto verso il basso: non poteva esserci un esito diverso per il Liverpool, aritmeticamente campione d'Inghilterra.

20° titolo per i 'Reds', a cui bastava un punto per la certezza: contro il Tottenham la squadra di Slot è andata oltre e ha deciso addirittura di esagerare, imponendosi con un roboante 5-1 su quella di Postecoglou.

Successo ufficiale con ben quattro turni d'anticipo, a dimostrazione della superiorità mostrata rispetto alle rivali che non sono riuscite a tenere il passo dei Reds.

  • DOMINIO INCONTRASTATO

    Due sole sconfitte e il miglior attacco: bastano questi dati per dare una dimensione del dominio tecnico e tattico fatto registrare dal Liverpool in questa stagione di Premier League.

    Un primato in classifica mai in discussione, complice l'annata a singhiozzo delle rivali: su tutte il Manchester City, costretto ad abdicare dopo quattro affermazioni di fila (sei nelle precedenti sette edizioni) e piombato in una crisi nera che, a fine autunno, ha finito per spezzare in anticipo i sogni di gloria.

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  • NEL SEGNO DI SALAH

    Nonostante i quasi 33 anni, Mohamed Salah è ancora in grado di fare la differenza a suon di reti (miglior marcatore stagionale dei 'Reds') e assist preziosi per mettere in porta i compagni.

    Il rendimento dell'egiziano, ancora al di sopra della media, ha spinto la dirigenza del Liverpool a offrirgi un nuovo contratto: ora la scadenza è fissata al 30 giugno 2027 e lo spettro di un addio a parametro zero è finalmente scongiurato.

    D'altronde, non prolungare il rapporto con un 'vecchietto' del genere, sarebbe stato un errore imperdonabile dal punto di vista dei tifosi.

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  • SLOT SUBITO AL TOP

    Arrivato con la pesante - quanto ingombrante - eredità di un certo Jurgen Klopp, Arne Slot non ha deluso chi credeva che potesse risultare determinante per il Liverpool al primo colpo.

    Il salto dalla Eredivisie alla Premier League non è stato affatto traumatico: dai successi col Feyenoord a quelli coi 'Reds', guidati senza fare grossi stravolgimenti ed entrando in punta di piedi in uno spogliatoio con tante 'primedonne'.

    Gestione pressoché perfetta sotto ogni aspetto per l'olandese che, dopo il campionato vinto alla guida del Feyenoord, può fregiarsi anche di questo importante riconoscimento.

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  • MALE NELLE COPPE

    Se proprio si vuole trovare un neo all'interno della stagione del Liverpool, questo è rappresentato dal percorso avuto nelle varie coppe: in primis in Champions League, dove il primo posto al termine della 'League Phase' non è bastato per evitare la prematura eliminazione.

    'Reds' eliminati dal PSG nonostante il successo esterno dell'andata: parigini capaci di passare ad 'Anfield' con Dembélé e di prolungare la sfida ai calci di rigore, dove Gianluigi Donnarumma ha fatto la differenza con i suoi interventi.

    In Carabao Cup è arrivata invece una sconfitta in finale per mano del Newcastle (a segno la 'meteora' Chiesa), mentre in FA Cup il cammino si è interrotto ai sedicesimi di finale a causa dell'inatteso k.o. rimediato contro il Plymouth, formazione di seconda divisione.

    Macchie che però non possono coprire del tutto lo straordinario ruolino mostrato in Premier League: a cinque anni dall'ultima volta e da un trionfo in piena pandemia, il Liverpool può tornare a sedersi sul trono d'Inghilterra.

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