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Vinicius Junior Raphinha Neymar Brazil GFXGOAL

Il doppio ruolo di Raphinha nel Brasile: essere il leader della squadra e aiutare Vinicius Junior a diventare il "nuovo Neymar"

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Nella notte tra giovedì e venerdì, nei secondi finali della drammatica partita di qualificazione ai Mondiali vinta dal Brasile sulla Colombia, si è verificato un piccolo incidente.

Pochi istanti dopo che Vinicius Junior aveva segnato quello che si sarebbe rivelato il goal della vittoria con un tiro da lontano, al nono minuto di recupero, il ct Dorival Junior ha deciso di sostituire il giocatore del Real Madrid per perdere un po' di tempo. Vinicius, però, era intenzionato a guadagnare ancora più secondi: quindi è uscito dal campo il più lentamente possibile, provocando la reazione di un paio di colombiani.

È a questo punto che uno dei compagni di squadra dell'attaccante è intervenuto, allontanandolo fisicamente dalla mischia. Sapendo che la stella del Real Madrid era a un cartellino di distanza dalla squalifica per il big match contro l'Argentina, Raphinha ha spinto ripetutamente il suo collega verso la linea laterale per salvarlo da una sanzione che gli avrebbe impedito di scendere in campo a Buenos Aires.

L'intera vicenda ha dimostrato due cose: in primo luogo, Raphinha si è ormai saldamente affermato come uno degli elementi chiave della squadra di Dorival; in secondo luogo, il giocatore del Barcellona ha un ruolo importante da svolgere nel far sì che Vinicius diventi, tardivamente, il "nuovo Neymar" della Seleçao.

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    "Nessun leader rispettabile"

    Ronaldinho ha praticamente abbandonato il tifo per il Brasile prima della Copa America dell'anno scorso. "Ecco gente, ne ho abbastanza - ha scritto l'ex numero 10 su Instagram - Questo è un momento triste per chi ama il calcio brasiliano. Sta diventando difficile trovare lo spirito per guardare le partite. Questa è forse una delle peggiori nazionali degli ultimi anni, non ha leader rispettabili, per la maggior parte giocatori appena nella media".

    Provenendo da una leggenda vivente, quelle parole hanno devastato la squadra di Dorival, cresciuta idolatrando Ronaldinho. E il problema è che Vinicius e compagni non sono riusciti a dimostrare che l'ex Barcellona e Milan si stesse sbagliando, disputando una Copa semplicemente pessima.

    Dopo aver vinto solo una partita del girone, contro il Paraguay, la Selecao, priva dell'infortunato Neymar, è stata eliminata ai rigori ai quarti di finale dall'Uruguay dopo aver pareggiato senza reti nei tempi regolamentari. Un disastro.

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  • "Questa volta è colpa mia"

    Vinicius si è preso una parte significativa della colpa per l'orrendo torneo del Brasile ed è stato il primo ad ammettere di aver contribuito all'imbarazzante eliminazione anticipata.

    Ai Mondiali del 2022 era stato costretto a guardare impotente dalla panchina, mentre la Selecao veniva estromessa ai rigori dalla Croazia, dopo essere stato sostituito dopo 66 minuti poco produttivi. Si è ritrovato nella stessa situazione la scorsa estate, solo che questa volta ha saltato l'intera partita contro l'Uruguay per squalifica.

    "La Copa America è finita ed è tempo di riflettere e di capire come affrontare la sconfitta - ha poi scritto sui social - La sensazione di frustrazione si ripresenta, e ancora una volta ai rigori. Io ho ricevuto due cartellini gialli e ho assistito di nuovo all'eliminazione da fuori, ma questa volta è colpa mia. Mi scuso per questo".

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  • Brazil v Colombia - CONMEBOL Copa America USA 2024Getty Images Sport

    "Ho tre o quattro giocatori che mi marcano"

    All'epoca Vinicius non lo sapeva, ma quella deludente Copa America gli sarebbe costata un Pallone d'Oro che credeva ormai in tasca dopo aver avuto un ruolo da protagonista nel trionfo del Real Madrid in Champions League.

    Ci sono stati però anche dei fattori attenuanti. Giocare nella stessa posizione di Neymar, ad esempio, non lo ha certo aiutato. Anche quando il capocannoniere di tutti i tempi del Brasile è stato schierato più in posizione centrale come numero 10, la coppia non ha mai funzionato, in parte a causa della propensione dell'ex Barça e PSG a spostarsi istintivamente sul proprio lato preferito.

    Va anche detto che Ronaldinho aveva ragione riguardo alla qualità dell'attuale rosa. Questa non è sicuramente un'epoca d'oro per il paese che ha ottenuto più successi nella storia dei Mondiali, arrivato in semifinale solo una volta negli ultimi 23 anni e, in quell'occasione, umiliato in casa dalla Germania.

    La Seleçao ha vinto la Copa America nel 2019, ma Vinicius non è stato incluso in quella rosa. Nel 2021 è stato invece sostituito nel secondo tempo della finale dolorosamente persa contro l'Argentina al Maracanã. Da allora è stato regolarmente schierato in campo, anche se ha faticato a imporsi nelle grandi partite come ci si aspetterebbe da uno dei migliori talenti del mondo.

    Questo è un problema, ovviamente. La minaccia rappresentata da Vinicius, unita alla mancanza di giocatori di livello mondiale intorno a lui, ha incoraggiato gli avversari a schierare più uomini per contenerlo. "Ogni volta che scendo in campo col Brasile, ho tre o quattro giocatori che mi marcano", si è lamentato dopo una pessima prestazione nel pareggio senza reti contro la Costa Rica nella Copa America dello scorso anno.

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    Raphinha, il modello da seguire

    Alla fine, sei goal e cinque assist in 38 partite sono un rendimento innegabilmente mediocre per Vinicius, soprattutto se si considera che Raphinha è già davanti a lui in meno partite. Quest'ultimo, inoltre, sta mettendo in mostra anche qualità da capitano che non si sono ancora viste nel compagno.

    L'età è ovviamente un fattore. Raphinha ha quattro anni in più di Vinicius ed è sbocciato molto tardi. Il mancino del Barcellona non ha mai dovuto affrontare lo stesso peso delle aspettative del suo collega più giovane, destinato a diventare una stella molto prima di trasferirsi al Real Madrid. Questo è il tipo di pressione con cui solo pochi calciatori riescono a relazionarsi.

    Raphinha ha anche sottolineato che nemmeno lui riesce a comprendere lo stress mentale che gli insulti razzisti, quasi settimanali in Spagna, hanno causato a Vinicius, che ha dovuto contemporaneamente affrontare quasi da solo le autorità della Liga oltre a svolgere il proprio lavoro, ovvero giocare a calcio.

    "Queste cose spingono le persone al limite e infastidiscono molto - ha detto Raphinha - Vinicius è un ragazzo molto sorridente, fa sempre battute. L'unica cosa che lo infastidisce molto è questa, capisco la sua rabbia. Ma io non sono nella sua situazione, quindi non posso dirgli cosa farei al suo posto".

    Raphinha ha aggiunto in un'intervista a RAC1: "Andiamo molto d'accordo, spesso gli parlo e gli dico che non è necessario fare le cose che fa in campo, ma lo capisco. Ogni persona è diversa, lui è fatto così e penso che questo gli dia sicurezza in campo. Gavi, per esempio, secondo me in campo è pazzo, è molto fastidioso. Ma fuori dal campo è una persona incredibile, amorevole, premurosa. Vinicius è lo stesso. Ma è difficile convincere le persone che è così quando lo vedono in un certo modo sul campo. Solo se vivi dei momenti con lui capisci che ho ragione".

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  • Brazil v Colombia - FIFA World Cup 2026 QualifierGetty Images Sport

    "Un po' di felicità, un po' di sollievo"

    Ciò che sta facendo Raphinha è un ottimo esempio da seguire per Vinicius dal punto di vista sportivo. L'ex Leeds è senza dubbio il miglior giocatore al mondo in questo momento, il chiaro favorito per vincere il Pallone d'Oro sfuggito a Vinicius l'anno scorso, perché sta giocando con un mix di qualità e carattere che pochi altri possono eguagliare.

    Meno di un anno fa, Raphinha sembrava destinato a lasciare il Barcellona. Ora, grazie alla sua lotta per rimanere in Catalogna, è una delle figure più rispettate del club e probabilmente il suo giocatore più influente, un'impresa non da poco in una squadra che comprende giocatori del calibro di Yamal e Pedri.

    Raphinha sta diventando altrettanto importante per il Brasile e, di conseguenza, per Vinicius, che nella gara vinta per 2-1 sulla Colombia ha fornito la sua prestazione più completa con la Seleçao. L'attaccante del Real si è guadagnato un rigore, trasformato da Raphinha, dopo essere stato lanciato in profondità da un passaggio preciso del compagno. E sempre Raphinha ha servito Vinicius sulla sinistra prima questi tagliasse verso l'interno e scagliasse in rete il tiro della vittoria.

    C'è stato anche un grande elemento di fortuna nel goal del 2-1 (il tiro è stato deviato), ma a Vinicius poco importa: "È stato un gol molto importante perché meritavamo di vincere. Anche io meritavo questo goal per tutto il lavoro che ho fatto. È stata un po' una gioia, ma anche un po' un sollievo".

  • Brazil v Colombia - FIFA World Cup 2026 QualifierGetty Images Sport

    Le speranze di una nazione

    La pressione su Vinicius, ovviamente, non diminuirà all'improvviso. Gli saranno richieste prestazioni più decisive, a partire dalla sfida di mercoledì notte a Buenos Aires. Ma la sua incoraggiante partita contro la Colombia potrebbe rivelarsi un punto di svolta. Di certo deve esserlo per quanto riguarda il Brasile.

    La Seleçao è terza nella classifica sudamericana e imbattuta nelle ultime cinque partite, ma le sue prestazioni continuano a essere poco convincenti. C'è ancora una netta mancanza di coesione ed equilibrio nella squadra, in particolare in attacco, dove la squadra di Dorival Junior soffre per la grave mancanza di un prolifico numero 9, considerato anche come Endrick, comprensibilmente, non sia ancora pronto a guidare il reparto.

    È quindi imperativo che il "nuovo Neymar" inizi finalmente a dare il meglio per il proprio paese, soprattutto perché il vecchio continua ad essere afflitto da problemi fisici. La notizia positiva è che non dovrà però fare tutto da solo: Raphinha, diventato capitano del Barcellona, è in forma smagliante e non sarebbe una sorpresa se dovesse essere lui l'uomo copertina della Seleçao ai prossimi Mondiali.

    Non si può negare, però, che sarà Vinicius l'uomo al centro dell'attenzione dei tifosi, il ragazzo immagine che nel 2026 dovrà portare sulle spalle le speranze di 200.000 persone. Un peso ovviamente enorme da sopportare, ma anche una sfida che Vini è più che in grado di affrontare. A patto che il suo buon amico Raphinha continui a spingerlo nella giusta direzione.

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