Il difficile mercato di gennaio del Napoli: da Garnacho e Adeyemi a Okafor per sostituire Kvaratskhelia

La prima opzione per il dopo Kvaratskhelia in casa Napoli è sempre stata Alejandro Garnacho, rimasto al Manchester United che ha preferito rispondere picche a tutti i vari rilanci effettuati dal club azzurro nelle scorse settimane.

I 'Red Devils' non si sono mai mossi dalla valutazione di 70 milioni di euro per l'esterno offensivo argentino, cifra ritenuta troppo alta dal Napoli che, al massimo, è arrivato a offrire circa 57 milioni comprensivi di bonus.

Una forbice, tra domanda e offerta, comunque alta e decisiva affinché l'approdo di Garnacho all'ombra del Vesuvio non si concretizzasse.

L'intesa era invece stata raggiunta tra Napoli e Borussia Dortmund per Karim Adeyemi, che in Campania non è arrivato per un motivo diverso rispetto a quanto accaduto con Garnacho.

Il classe 2002 tedesco non se l'è infatti sentita di lasciare i gialloneri a metà stagione e la richiesta di attendere fino alla prossima estate non è mai stata presa in considerazione dal club di De Laurentiis.

Si parla anche di un coinvolgimento di natura amorosa nel 'no' di Adeyemi, legato sentimentalmente alla cantante svizzera Loredana Zefi: il giocatore avrebbe così preferito non muoversi proprio per stare vicino a colei che diventerà la sua futura moglie.

Preso atto degli ostacoli insormontabili per arrivare a uno tra Garnacho e Adeyemi, il Napoli si è buttato a capofitto su Allan Saint-Maximin, di proprietà dell'Al-Ahli ma attualmente in prestito al Fenerbahce.

Per l'ex Newcastle, però, sono sorte delle problematiche burocratiche che hanno spinto il direttore sportivo azzurro Manna a bloccare Okafor, scelta precauzionale che si è poi rivelata quella intrapresa in modo definitivo.

Lo svizzero è arrivato sul gong in prestito oneroso con diritto di riscatto che, se esercitato, porterà il totale speso a 25 milioni: una bella differenza rispetto ai quasi 60 che il Napoli avrebbe voluto investire per Garnacho.

Da segnalare anche il mancato arrivo di Pietro Comuzzo, alla luce del secco rifiuto della Fiorentina alla proposta di 30 milioni più 5 di bonus per il cartellino del giovane difensore.

Un 'no' che, di fatto, ha decretato la permanenza alla corte di Conte di Rafa Marin, finora impiegato col contagocce dal tecnico salentino che dovrà fare di necessità virtù nella seconda parte di stagione.