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juventus borussiaGetty Images

I due volti della Juventus: super in attacco, male in difesa

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Il bicchiere, alla luce di una rimonta così, risulta mezzo pieno.

La Juventus vista col Borussia Dortmund però ha anche dei difetti, già palesati sabato contro l'Inter nel primo dei due folli epiloghi vissuti all'Allianz Stadium.

Sabato 4-3, stavolta 4-4 al debutto in Champions: se davanti Madama dispensa gemme e scoppia di salute, dalla cintola in giù c'è da lavorare per chiudere la porta e ridurre i regali concessi agli avversari.

  • TRA INTER E DORTMUND 8 GOAL FATTI E 7 SUBITI

    A parlare, in casa bianconera, sono i numeri: 8 goal segnati tra nerazzurri e tedeschi e 7 al passivo, il che rende eloquente un bilancio da montagne russe in termini statistici se si vogliono analizzare i dati offensivi e quelli difensivi.

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  • BICCHIERE MEZZO PIENO

    Se si considera come si sono concluse Juve-Inter e Juve-Borussia Dortmund, ne vien fuori che in campionato la Signora guida la classifica a punteggio pieno a braccetto col Napoli e nell'Europa dei grandi è partita cogliendo un pari in rimonta all'ultimo respiro. Ragion per cui, il bilancio va inquadrato sotto una lente d'ingrandimento che lo rende positivo.

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  • DNA TUDOR

    Se non hai attributi, mentalità e carattere, partite come quella coi gialloneri non le riacciuffi: non è un caso se Giorgio Chiellini nel pregara ha esaltato i meriti di Igor Tudor, capace di ridare verve e identità ad un gruppo nel recente passato troppo spesso mostratasi fragile.

    "Gran merito a lui, ha dato solidità a tutta la squadra, c'è l'impronta di ciò che è".

    Ebbene, contro il Borussia la Juventus ha gettato il cuore oltre l'ostacolo e compiuto un 2-4/4-4 tra 94' e 96' che solo compagini sul pezzo e focalizzate sull'obiettivo riescono ad ottenere.

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  • DIFESA E MEDIANA DA REGISTRARE

    La folle notte Champions, come detto, è però anche figlia di tante disattenzioni e concessioni da parte di una mediana che ha garantito scarso filtro alla difesa e di un pacchetto arretrato molle nell'andare a chiudere sulle iniziative di Adeyemi e soci, facilmente in grado di far male a Di Gregorio - anch'egli in serata 'no' - involandosi verso la porta o tentando (soprattutto) soluzioni da fuori.

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  • YILDIZ E VLAHOVIC ON FIRE

    Fase passiva rimandata, punte di diamante in stato di grazia: Kenan Yildiz ormai è 10 in tutto e per tutto, con la gemma che rievoca quella di Del Piero nel '95 - regalata dalla stessa mattonella e contro la stessa squadra - ad incoronarlo a leader tecnico assoluto di questa Juve.

    Il turco ha fatto il paio col fendente che ha trafitto l'Inter sabato, fiancheggiato da un Dusan Vlahovic entrato nuovamente in modalità guerriero. Il serbo ha suonato la carica, confezionato una doppietta ed è salito così a 5 goal stagionali in 6 partite ufficiali tra Madama e Nazionale, offrendo inoltre l'assist a Kelly valso il 4-4 al minuto 96. Mica male per uno che aveva le valigie pronte.

  • PAROLA D'ORDINE: "EQUILIBRIO"

    Chiello, nel pregara di Juve-Dortmund, col senno di poi è risultato profeta: oltre ad esaltare Tudor, la bandiera bianconera ha invitato squadra e ambiente a trovare un giusto compromesso tra "entusiasmo" ed "equilibrio"

    Esattamente ciò che serve per evitare di rivivere momenti - bellissimi, per l'amor di Dio, ma non all'insegna della linearità - come quelli contro Inter e Borussia.

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