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Haaland's bid to take Norway to first World Cup in 28 yearsGetty/GOAL

Haaland è pronto ad entrare nella storia: l'obiettivo è portare la Norvegia ai Mondiali 28 anni dopo l'ultima volta

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La qualificazione diretta ai Mondiali del 2026 negli Stati Uniti, in Messico e in Canada è nelle mani della Norvegia. E nei piedi di Haaland. L'attaccante del Manchester City è il capocannoniere delle qualificazioni UEFA con quattordici goal in sei partite, sei in più di qualsiasi altro giocatore.

Nella penultima partita della sua Nazionale contro la Moldavia, vinta con il risultato di 11 a 1, ha segnato ben cinque volte, servendo anche due assist. La Norvegia ha vinto tutte e sei le partite disputate e ha tre punti di vantaggio sull'Italia, avversaria nell'ultima giornata a San Siro. Ma con una differenza reti nettamente favorevole.

E se domenica sera la Norvegia non subirà una clamorosa sconfitta per 9-0 centrerà finalmente  il suo obiettivo, ovvero assicurarsi un posto ai Mondiali dopo 28 anni.

  • Alfie Erling 2Getty

    DI PADRE IN FIGLIO

    Haaland ha un rapporto molto stretto con suo padre Alfie, ex calciatore, ma anche una sana rivalità con lui. "Non mi ha mai spinto a fare nulla, ma ha capito subito che volevo diventare grande nel mondo del calcio", ha raccontato Haaland alla rivista Time"Molto tempo fa gli ho detto che speravo di diventare più bravo di lui. Gliel'ho detto molte volte. È stata una motivazione per me fin da quando ero giovane, vivere di calcio e diventare migliore di lui".

    È giusto dire che Erling ha già avuto una carriera molto più impressionante di Alfie, che non ha vinto alcun titolo importante nei suoi 20 anni di carriera. Erling ha vinto nove trofei, tra cui la Champions League e la Premier League, due Scarpa d'Oro ed è stato nominato giocatore della stagione in Inghilterra e Germania. Ma Alfie può vantare una cosa che suo figlio deve ancora realizzare: disputare una Coppa del Mondo.

    Alfie faceva parte della rosa della Nazionale che si qualificò per i Mondiali del 1994 negli Stati Uniti, quindi per Erling c'è una motivazione in più per raggiungere l'accesso alla prossima Coppa del Mondo, diventando così il secondo membro della sua famiglia non solo a giocare nel torneo più prestigioso del mondo, ma a farlo nello stesso Paese di suo padre.

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  • Norway ItalyGetty

    "LA FESTA PIÙ GRANDE DI SEMPRE"

    L'ultima volta che la Norvegia ha partecipato ai Mondiali è stato nel 1998, dove però Alfie non era nella rosa dei convocati. E mentre negli Stati Uniti ha mancato per un solo goal l'accesso alla fase a eliminazione diretta, dopo che tutte e quattro le squadre del suo girone hanno chiuso a quattro punti, in Francia la Norvegia ha vissuto un'avventura epica, raggiungendo gli ottavi di finale dopo aver battuto nientemeno che i campioni del mondo del Brasile.

    Certo, i verdeoro si erano già qualificati come vincitori del Gruppo A, ma schieravano comunque una delle sue formazioni migliori, con Cafu, Roberto Carlos, Rivaldo e Ronaldo. La Norvegia è andata in svantaggio al 79° minuto, ma ha messo a segno un'incredibile rimonta in cinque minuti, aggiudicandosi la vittoria per 2-1 con i goal di Tore Andre Flo e un rigore all'89° minuto di Kjetil Rekdal.

    La Norvegia è stata sconfitta per 1-0 dall'Italia negli ottavi di finale, ma nessuno di quelli che erano lì allora dimenticherà l'impresa di aver battuto il Brasile e di essere arrivati alla fase a eliminazione diretta. 

    Haaland non pensa alle fasi finali, ma sa che il solo fatto di accedere alla Coppa del Mondo sia un risultato storico. "Se ci qualificassimo per i Mondiali, sarebbe come se un'altra grande nazione li vincesse", ha detto a Time. "Sarebbe la festa più grande di sempre. Le scene a Oslo sarebbero incredibili".

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  • Haaland SolbakkenGetty

    "SIAMO STUFI DI PARLARE DEI MONDIALI 1998"

    La Norvegia ha vissuto una festa quasi senza precedenti quando ha battuto l'Italia per 3-0 a giugno. La pioggia ha continuato a cadere incessantemente per tutta la partita, ma i tifosi sono rimasti all'interno dell'Ullevaal Stadion molto tempo dopo il fischio finale, cantando cori ai loro giocatori mentre indossavano i poncho. "La gente non voleva andare a casa", ha detto l'allenatore Stale Solbakken. "Pioveva a dirotto, ma erano lì molto prima della partita e sono rimasti a lungo dopo".

    Solbakken faceva parte della squadra che ha partecipato ai Mondiali del 1998, creando un legame con il passato per gli attuali giocatori, la maggior parte dei quali non era ancora nata all'epoca. Tuttavia, l'attuale ct norvegese vorrebbe rompere questo legame. "Siamo stufi di parlarne, quindi dobbiamo accedere al prossimo torneo", ha dichiarato a Fifa.com. "Siamo solo a metà delle qualificazioni, ma - in caso di passaggio del turno - sarà un evento molto importante in Norvegia. Sono passati 25 anni dall'ultima volta che abbiamo partecipato a un torneo importante, quindi è ora di andare oltre".

    L'esperienza di Solbakken ai Mondiali non è nemmeno il suo risultato più significativo. Mentre si allenava con il Copenhagen nel 2000, l'attuale ct norvegese è collassato per un infarto. Il suo cuore ha smesso di battere per quasi sette minuti ed è rimasto in coma per 30 ore. "Era clinicamente morto", ha detto il medico del club che lo ha rianimato. "È un miracolo che sia ancora vivo".

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    "HAALAND IL NOSTRO TOP-PLAYER"

    Solbakken è stato costretto a ritirarsi all'età di 30 anni, iniziando la carriera di allenatore nel 2002. Ha vinto otto campionati con il Copenhagen prima di diventare il ct della Norvegia nel 2020. Ha la fortuna di poter contare su una generazione incredibile di giocatori, capeggiata da Haaland e Odegaard, oltre a vari talenti di tutta europa come Bobb, Sorloth, Nusa, Berge e Ryerson.

    "In attacco, ora abbiamo giocatori con un certo fattore X. Sentiamo di poter sempre segnare un goal", ha aggiunto. "Come squadra, siamo diventati molto più solidi anche in difesa. Abbiamo un mix migliore. L'atmosfera nella squadra è sempre stata buona, ma ora che abbiamo ottenuto ottimi risultati c'è qualcosa in più".

    Nessuno ha il fattore X di Haaland. Eppure Solbakken insiste nel dire che l'attaccante è "facile da allenare". "È molto concreto nel senso che vuole fare il suo lavoro anche in difesa", ha aggiunto. "Pensa alla squadra prima di pensare a se stesso. Si vede che quando gli altri giocatori segnano, è felice come quando segna lui stesso. È consapevole di essere un leader e si prende cura dei suoi compagni di squadra in modo eccellente. Gli altri giocatori sanno che Erling è il nostro top-player e che dobbiamo assicurarci di metterlo nelle zone giuste affinché possa segnare goal ed essere pericoloso".

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  • FBL-WC-2026-EUR-QUALIFIER-NOR-MDAAFP

    LA NORVEGIA NON VUOLE SMETTERE DI SEGNARE

    La prestazione di Haaland contro la Moldavia ha, con ogni probabilità, facilitato l'accesso della Norvegia al prossimo Mondiale. Secondo una fonte vicina al giocatore, l'attaccante del Manchester City era ben consapevole dell'importanza della differenza reti, sottolineando la necessità di segnare il maggior numero di goal possibile per ottenere un vantaggio sull'Italia. Haaland ha mantenuto la parola sul campo, segnando cinque volte e riprendendo subito il pallone dopo ogni marcatura per riprendere il gioco il più rapidamente possibile, in modo da avere il tempo di segnare ancora e ancora.

    Ci sono riusciti e, di conseguenza, hanno un enorme vantaggio nella differenza reti sugli Azzurri. L'Italia ha vinto tutte le partite tranne la pesante sconfitta a Oslo, decidendo di dire addio al ct Spalletti due giorni dopo. L'ex tecnico del Napoli ha comunque guidato la squadra nella partita successiva contro la Moldavia, con un misero 2-0 in favore degli Azzurri che ha segnato la netta differenza reti con la Norvegia. 

    Stesso risultato ottenuto al ritorno in Moldavia nella penultima partita prima dello scontro diretto con Haaland e compagni a San Siro, che non ha dunque ridotto la differenza reti, anzi. Anche perché la Norvegia ha battuto l'Estonia in casa per 4-1.

  • Haaland NorwayGetty Images

    IL MIGLIOR MARCATORE DI TUTTI I TEMPI DELLA NORVEGIA

    Haaland è pienamente consapevole dell'importanza di un traguardo storico per la Norvegia, in qualità di capocannoniere della squadra, e vuole guidare la sua nazionale alla sua quarta partecipazione ai Mondiali. 

    Haaland è diventato il miglior marcatore di tutti i tempi della Norvegia già lo scorso anno, all'età di soli 24 anni, battendo un record che resisteva da 90 anni. 

    E soprattutto ha già dimostrato di saper caricarsi la squadra sulle spalle: tutto è pronto per il tanto atteso momento storico per la sua nazione, così come per la sua famiglia.

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