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Giuseppe RossiGetty

Giuseppe Rossi e il matrimonio saltato con la Juventus: "Dovevo essere il post Del Piero, offrirono quasi 30 milioni"

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Il momento dei saluti è arrivato per Giuseppe Rossi, che sabato 22 marzo giocherà la partita d'addio al calcio al 'Franchi' di Firenze.

Quella viola, d'altronde, è una delle sue ex squadre a cui l'attaccante è rimasto più legato anche se in carriera ha sfiorato altri grandi club.

Intervistato dal 'Corriere della Sera', Rossi svela in particolare di essere stato molto vicino al Barcellona e alla Juventus, dove avrebbe dovuto prendere il posto di Alessandro Del Piero.

Ai bianconeri, invece, farà molto male proprio con la maglia della Fiorentina realizzando una tripletta rimasta nell'immaginario collettivo.

  • LE OFFERTE DI JUVE E BARCELLONA PER ROSSI

    "Mi voleva la Juventus, dovevo essere il post Del Piero. Ero in macchina con mio zio, lui che guidava e io dietro che parlavo al telefono con Marotta e Conte. Offrirono quasi 30 milioni ma il Villarreal era appena tornato in Champions e aveva già venduto Santi Cazorla. Il club non se la sentì di cedere anche me" ricorda Pepito Rossi.

    Che dopo la grande stagione col Villarreal era finito anche nel mirino del Barcellona: "Ero in vacanza ad Acquaviva d'Isernia, montagna molisana, il paese d'origine di mia mamma. Trecento abitanti, il cellulare non prendeva. Giravo per strada con le braccia al cielo in cerca di una tacca. Poi Villarreal e Barcellona non trovarono l'accordo e Guardiola prese Sanchez".

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  • LA TRIPLETTA CONTRO LA JUVE

    Il nome di Rossi, come detto, nell'immaginario collettivo è legato anche a quel Fiorentina-Juventus 4-2 con una sua fantastica tripletta.

    Un'impresa storica di cui però non si è mai vantato con Buffon: "Con lui non ci ho mai scherzato, neanche nei ritiri con la Nazionale. Avevo paura che mi tirasse due schiaffoni. Una partita storica, un boato che tutti i calciatori vorrebbero sentire. Sono stato fortunato a trovarmi lì". 

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  • LA MORTE DEL PADRE

    Dietro la stagione da record col Villarreal c'è però un grande dolore, ovvero la morte del padre di Giuseppe Rossi: "Volevo spaccare tutto per realizzare il suo sogno. Perdiamo 3-1 al Camp Nou contro il Barcellona di Guardiola ma giocando un grande calcio contro una delle squadre più forti di sempre. Il giorno dopo i miei agenti vengono contattati da alcuni uomini del club che volevano sondare la mia disponibilità.Si ammalò nell’inverno del 2009, un tumore. Mamma mi nascose tutto per un po’, voleva proteggermi.Ricordo il giorno in cui mi chiamò per raccontarmi tutto, crollai a terra. Era inizio febbraio, tornai negli Stati Uniti per salutarlo. Dopo qualche settimana morì. Era il mio eroe".

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  • GLI INFORTUNI

    La carriera di Pepito è stata purtroppo pesantemente condizionata dagli infortuni alle ginocchia, il primo proprio ai tempi del Villarreal: "A livello psicologico è dura,infortuni così ti tolgono un anno e io in carriera ne ho dovuti affrontare cinque. Devi sempre tenere vivo il sogno pensando che tutto è ancora raggiungibile. Ma il dolore è tanto, come il tempo da trascorrere da soli. Il calcio è un mondo falso. Fino al giorno prima mi volevano tutti, poi più nessuno".

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