Negli ultimi due decenni, il Chelsea ha cercato in tutti i modi di dominare il mercato dei trasferimenti. Quando Roman Abramovich è arrivato a Stamford Bridge nel 2003, ha immediatamente investito 120 milioni di sterline (circa 220 milioni di sterline attuali, tenendo conto dell'inflazione) in nuovi giocatori, catapultando i Blues da semplici contendenti per il quarto posto a una squadra d'élite in grado di vincere la Premier League e la Champions League. Nonostante il divieto di spendere per due finestre di mercato dal 2019 al 2020, il club londinese ha comunque sborsato oltre 2 miliardi di sterline da allora.
Nell'era BlueCo, il Chelsea ha continuato a spendere, ma puntando su giovani talenti piuttosto che su superstar affermate, abbandonando la politica dei "Galactico-lite" per una più simile a quella del costoso Brighton. Dopo tre anni di transizione, il club ha iniziato a mostrare segni di miglioramento costante e si è riaffermato come una squadra entusiasmante, con il potenziale per competere per i titoli più importanti.
Dopo aver già acquistao Dario Essugo, Mamadou Sarr e Liam Delap nella prima mini-finestra di giugno, l'ala del Borussia Dortmund Jamie Gittens e il versatile attaccante del Brighton Joao Pedro sono i prossimi ad arrivare a Cobham. Ancora una volta, la prodigalità del Chelsea è stata messa in discussione, ma questa volta c'è un po' più di metodo dietro la sua follia.









