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GiroudGetty Images

Giroud e il punto di forza del Milan: "Non so chi ha 7 attaccanti così in Italia e in Europa"

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Olivier Giroud, fresco di primo titolo conquistato con i Los Angeles FC dopo la vittoria della US Open Cup, ha avuto modo di rivolgere uno sguardo al suo passato recente.

L'attaccante francese ha salutato il Milan al termine della scorsa stagione dopo aver speso tre stagioni in rossonero, impreziosite dalla vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22.

In esclusiva a La Gazzetta dello Sport, l'ex numero 9 milanista ha voluto parlare proprio della situazione attuale relativa alla sua ex squadra.

  • LA VIDEOCHIAMATA POST DERBY

    "Il Derby? Come avrei potuto perderlo? Ho fatto una videochiamata ai ragazzi nello spogliatoio, abbiamo festeggiato insieme. Ho sentito il mio amico Armando Sciacca, il fisioterapista, e gli ho detto: 'Sono pronto a parlare coi ragazzi, facciamolo'. È stato bellissimo". 


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  • "IL MILAN DEVE CREDERE ALLO SCUDETTO"

    "Il Milan deve credere allo Scudetto perché la società ha fatto un grande mercato. Rinforzi centrati, e chi c’era già è partito alla grande, come Pulisic. Tra un mese capiremo meglio: se il Milan sarà ancora tra le prime e la classifica resterà corta, vedo punti di contatto con il mio scudetto". 


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  • ATTACCO PUNTO DI FORZA

    "Il punto di forza? L’attacco. Dopo che sono andato via io, hanno diversificato bene... Morata, Abraham, Rafa, Pulisic, Jovic, Okafor, Chukwueze. Quanti sono, 7? Non so se in Italia e in Europa ci sono squadre che possono vantare tanta varietà e complementarietà". 


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  • IL PERCORSO IN CHAMPIONS

    "La nuova formula ti dà tempo per risalire. Il Milan deve essere ambizioso: puntare sulla Champions è un dovere. Perché la rosa è profonda e l’attacco è di grande livello, come ho detto. In Europa vince chi ha qualità in attacco. Fonseca dovrà trovare equilibrio ma ora può lavorare con serenità. E so che i ragazzi sono contenti degli allenamenti: il gruppo lo segue. Penso sia l’anno giusto per fare un bel percorso in Champions"

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  • LA COPPIA LEAO-ABRAHAM

    "Funzionano alla grande. Tammy lo conosco dai tempi del Chelsea, ha voglia e determinazione. Alvaro ha portato cultura spagnola: è un 9 che arretra, costruisce, facilita la manovra, lega attacco e centrocampo"

  • LA CRESCITA DI GABBIA

    "No, perché Matteo è il giocatore modello: lavora duro per migliorare ed ecco i risultati. Può diventare importante per il Milan, sono felice per lui". 


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  • LEAO

    "Rafa è un leader tecnico, trascina sul campo, come Theo. Occorre capire una cosa: ognuno ha la sua personalità, non si può forzare il carattere di un ragazzo aspettandosi carisma a tutti i costi, per quello c’è Maignan".

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