Kamada e gli altri: tutti i giapponesi della storia della Serie A

Sembra incredibile, guardando la stagione di riferimento, ma Kazuyoshi Miura gioca ancora: il classe 1967 è attualmente all'Oliveirense, in prestito dallo Yokohama, ma vanta un passato in Serie A.

Nella stagione 1994/95 ha vestito la maglia del Genoa in massima serie, segnando una rete nel Derby con la Sampdoria e diventando il primo giapponese a segnare in Italia.

Uno dei calciatori giapponesi più famosi di sempre: Hidetoshi Nakata arriva in Italia nel 1998, grazie al Perugia, ma brillerà nella stagione 2000/01 con la maglia della Roma, con cui vincerà lo Scudetto.

Rimarrà in Serie A fino al 2005, giocando, poi, per il Parma, per il Bologna e per la Fiorentina.

Una brevissima esperienza, quella di Hiroshi Nanami in Serie A: arrivato in prestito dallo Jubilo Iwata, il centrocampista giapponese ha vestito la maglia del Venezia nella stagione 1999/2000.

Inutile presentare Shunsuke Nakamura, uno dei giocatori più iconici del calcio giapponese. La Reggina, neopromossa in Serie A, lo acquistò nel 2002 dagli Yokohama Marinos: lui rimane fino al 2005, prima di trasferirsi al Celtic.

Tre anni in Serie A, ma zero goal, pur da attaccante: l'avventura di Atsushi Yanagisawa in Italia non è andata benissimo.

Arrivato nel 2003 alla Sampdoria dai Kashima Antlers, ha poi vestito la maglia del Messina tra il 2004 e il 2006.

Poche presenze in due anni, tra il 2006 e il 2008, le vanta in Serie A anche Masashi Oguro: arrivato dal Grenoble, ha lasciato la massima serie per tornare in Giappone, al Tokyo Verdy.

Anche per Mitsuo Ogasawara una breve esperienza in Serie A, con la maglia del Messina: prelevato in prestito con diritto di riscatto dai Kashima Antlers, ha segnato una rete contro l'Empoli nella stagione 2006/07, prima di ritornare in patria.

Prima presenza in Serie A, goal dopo cinque minuti: Takayuki Morimoto è stato una delle icone del Catania in Serie A, tra il 2006 e il 2013. In mezzo anche una parentesi al Novara, in prestito.

Nel 2010 il Cesena ha sorpreso tutti quando ha preso Yuto Nagatomo dall'FC Tokyo: metà stagione, prima di passare all'Inter e rimanere fino al 2018, diventando un simbolo dei nerazzurri (vincendo una Coppa Italia).

C'erano grandi aspettative intorno a Keisuke Honda: nel 2014 il Milan lo acquista dopo lo svincolo dal CSKA Mosca, me centra un periodo abbastanza difficile del club rossonero.

E, infatti, rimane fino al 2017, ma non riesce a incidere, nonostante la sua tecnica.

Oggi è uno dei difensori di Mikel Arteta all'Arsenal, ma nel 2019 diventa il secondo giocatore giapponese a vestire la maglia del Bologna dopo Nakata.

Takehiro Tomiyasu rimane due anni in rossoblù, firmando poi per i Gunners per 23 milioni di euro complessivi.

Dopo una lunga esperienza al Southampton, la Sampdoria, nel gennaio del 2020, decide di puntare su Maya Yoshida: una stagione e mezza in blucerchiato, prima di rimanere svincolato e firmare con lo Schalke 04.