Gasperini risponde: "Io tiranno? Un insulto a centinaia di giocatori"

Uno dei temi affrontati nel corso dell'intervista riguarda proprio il suo futuro sulla panchina dell'Atalanta e la possibilità di un trasferimento in Arabia Saudita.

"C'è stata la possibilità, ma non ero mentalmente pronto e avevo un impegno", ha spiegato Gasperini in relazione alle proposte saudite.

"Per quello che ho visto, non è un fuoco di paglia: l'ipotesi resta viva solo se avessi la convinzione di poter portare qualcosa di nuovo. Così avrebbe un senso, oltre i soldi. Sarebbe il coronamento di una carriera".

Si parla, poi, del trasferimento di Charles De Ketelaere in nerazzurro, dopo una stagione negativa al Milan.

"Charles era già molto considerato: è stata una scommessa facile. L'ho visto subito come prima punta perché è gratificato dalle cose che fa in attacco, è l'indole che detta il ruolo. La sorpresa è che Charles lavora molto: non pensavo che corresse così e facesse tanto volume. Adesso dobbiamo aiutarlo a emozionarsi, a sentirsi la squadra addosso".

Lo aveva già fatto nell'immediato post-partita di Lazio-Atalanta, lo ha fatto anche a "La Gazzetta dello Sport": Gasperini ha punto ancora Lookman.

"Cammina troppo in campo: corre solo con la palla. Si accontenta di fare solo i goal e così ne segna di meno".

Gasperini è ritornato sulla polemica che ha visto protagonisti, oltre al tecnico, Maehle e Demiral, con il concetto chiave di "tiranno".

"Mia moglie mi ha detto: 'Lo vedi che lo dicono anche loro?'. A parte gli scherzi, è stato un insulto a centinaia di giocatori e all'ambiente Atalanta. La forza della Dea è sempre stata la forza del suo spogliatoio che non può essere infangato da qualcuno ceduto per scelta tecnica".

In passato, una delle polemiche che hanno riguardato Gasperini è stata quella post-cessione del Papu Gomez, ritornato di recente in Serie A.

"Sarà bellissimo incontrarlo: ci sfideremo in aprile, ma conto di vederlo prima a Bergamo. Rappresenta un periodo d'oro: ballerò la Papu Dance con Galliani".

Sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" si chiede a Gasperini cosa pensa dell'etichetta di "antipatico".

"Mai avuto problemi coi tifosi: in questi anni l'Atalanta ha dato molto fastidio e ha subito decisioni inspiegabili. Io ci ho messo semplicemente la faccia per difenderla. Un presidente che in Italia e in Europa contava parecchio, non quello del Borgorosso, si chiedeva pubblicamente se l'Atalanta avesse diritto alla Champions League. Grazie a Dio, da un anno e mezzo le cose vanno meglio".