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Fabio Rustico

Fabio Rustico, dai campi di calcio ai terreni dell'azienda agricola

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"Prima zappavo in campo e ora zappo qua nella mia terra" - Fabio Rustico alla 'Rai' per 'Quelli che il calcio'

Affermatosi in Serie A come difensore di vecchio stampo, arcigno, duro nelle entrate quando serve e bravo nella marcatura, Fabio Rustico ha militato per 10 anni con la maglia dell'Atalanta, vincendo anche i Giochi del Mediterraneo con l'Italia Under 23 di Marco Tardelli.

La sua particolarità è che dopo aver lasciato il calcio molto presto, all'età di 29 anni, ha avuto fino ad oggi altre due vite: la prima in politica, la seconda, quella che lo tiene impegnato tutt'oggi, nel mondo agricolo.

  • LA CARRIERA DA CALCIATORE: 10 ANNI FRA A E B CON L'ATALANTA

    Nato a Bergamo il 20 maggio 1976, figlio di genitori emigrati in Lombardia dalla Sicilia, Fabio Rustico ha coltivato il sogno di diventare un giorno un calciatore professionista formandosi nel Settore giovanile dell'Atalanta.

    A metà anni Novanta arriva per lui il momento di sbarcare nel calcio dei grandi. Passa prima all'Albinoleffe, senza però mai debuttare, quindi dopo un anno con zero presenze all'Atalanta va alla Solbiatese, in Serie C2, e qui inizia la sua ascesa.

    Rustico colleziona 31 presenze e buone prestazioni, che convincono la Dea a puntare su di lui per il futuro. Il grande balzo per il difensore arriva nella stagione 1996/97 sotto la guida di Emiliano Mondonico.

    Nell'anno che consacra Pippo Inzaghi re dei bomber in nerazzurro e in cui si consuma la tragedia di Federico Pisani, Rustico debutta il Serie A il 15 settembre 1996 all'età di 20 anni subentrando negli ultimi 7' di Fiorentina-Atalanta al posto di Andrea Sottil. Mondonico lo utilizza da terzino destro marcatore e gli assegna il compito di controllare Lulù Oliveira. La sfida del Franchi termina con il risultato di 2-2.

    Seguono altre presenze da sostituto nei minuti conclusivi, finché non gioca la prima gara da titolare contro la Lazio il 26 ottobre 1996 (vittoria per 2-1 dei nerazzurri). La sua prima stagione nel massimo campionato si chiude con 24 presenze. Le buone prestazioni gli valgono la convocazione di Marco Tardelli nella Nazionale "Under 23" per disputare i Giochi del Mediterraneo dall'8 al 25 giugno 1997 in Puglia.

    Rustico colleziona una sola presenza il 23 giugno in semifinale contro la Spagna (gara vinta 2-0 dagli Azzurrini), subentrando negli ultimi minuti a Stefano Fiore, ma vince la competizione assieme ai suoi compagni. Nel 1997/98 saranno 22 le presenze in Serie A e 4 in Coppa Italia, competizione nelle quali fa il suo esordio il 15 ottobre 1997 nella gara di andata degli ottavi di finale con il Bologna (vinta 3-1 dall'Atalanta).

    Ma, soprattutto, può sfidare alcuni dei più forti attaccanti al Mondo, che in quegli anni militano nelle squadre italiane.

    "Nella seconda annata con Mondonico - dirà - ho affrontato gente come Boksic e Ronaldo. L’attaccante della Lazio era un cavallo nel senso più completo del termine: fisicamente straripante, marcarlo era veramente molto, molto difficile. Ronaldo nel primo anno era incontenibile, aveva una velocità fuori dal comune e faceva tutto davvero con una rapidità totale".

    Proprio contro Ronaldo il Fenomeno, il 14 marzo 1998, una serie di falli ai suoi danni costano a Rustico la prima espulsione in carriera per doppia ammonizione sul finire del primo tempo. L'inferiorità numerica dell'Atalanta dà il là all'ampia vittoria dell'Inter di Simoni, che si impone 4-0.

    Rustico ha nella disciplina tattica e nell'esplosività fisica i suoi punti di forza e continua la sua militanza nell'Atalanta fra Serie B e Serie A per 10 anni complessivi e 9 consecutivi, collezionando in tutto 122 presenze, 124 se si conteggiano anche le 2 gare di spareggio con la Reggina disputate nella stagione 2002/03.

    "Sono stato un marcatore vecchio stampo - dirà di se stesso -. Qualità tecniche non ne avevo moltissime".

    Più che per le sue parole rilasciate a mezzo stampa, Fabio nel suo percorso calcistico, si fa notare per alcune scelte: porta la barba lunga, arriva al campo guidando una panda rossa e non nasconde le sue simpatie politiche di sinistra. Un giorno fa il suo ingresso in campo dal tunnel degli spogliatoi con la bandiera della pace sulle spalle.

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  • LA SECONDA VITA: RUSTICO IN POLITICA

    La sua passione politica lo assorbe progressivamente sempre di più, tanto che, mentre le presenze sul campo si riducono, nel 2004 Rustico viene nominato assessore allo Sport e alle Politiche giovanili del Comune di Bergamo dopo esser stato eletto con la Lista Bruni.

    Pur restando con la Dea fino alla stagione 2004/05, Rustico, che frequenta anche l'Università, essendosi iscritto in Economia e Commercio, disputa la sua ultima gara professionistica il 29 maggio 2004, quando a 28 anni appena compiuti, gioca un tempo della partita vinta 2-0 in casa in Serie B sull'Avellino.

    Al termine della stagione 2004/05 appende definitivamente le scarpette al chiodo all'età di 29 anni per concentrarsi sull'impegno politico, che continua a portare avanti anche negli anni successivi al ritiro. Verso la fine del mandato a Bergamo, l'ormai ex difensore si candida a sindaco di Mazara del Vallo, in Sicilia, luogo d'origine dei suoi genitori.

    Successivamente, trasferitosi nell'isola nella quale affondano le sue radici, gestisce dapprima un agriturismo a Pantelleria, per poi diventare un imprenditore agricolo con un occhio attento alla sostenibilità.

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  • DAI CAMPI DI CALCIO AI TERRENI AGRICOLI

    La terza vita di Fabio Rustico, dopo quella di calciatore e di politico, lo vede dunque nei panni dell'imprenditore agricolo in terra siciliana.

    "Oggi faccio l’agricoltore- racconterà a 'Il Posticipo' nel 2019 l'ex difensore atalantino -.Sono nato e cresciuto a Bergamo, ma i miei genitori sono originari di Mazara del Vallo. Stiamo costruendo l’identità dell’azienda agricola piano piano e mattone dopo mattone. Mi sveglio alle quattro e mezza del mattino e comunque per le sei sono già in giro. D’estate mi alzo prima perché alle sei si comincia sui campi visto il caldo. In campo mi davano dello zappatore e del ruvido, anziché offendermi l’ho preso come un consiglio. Nella mia attività mi occupo del lavoro manuale, ma coordino anche le persone e penso alla burocrazia".
    "Ho la fortuna di vivere in un posto bellissimo come la Sicilia - dice -. Ho un’azienda agricola con terreni tra l’isola di Pantelleria, Selinunte e Mazara del Vallo. Mi sono dedicato a sistemare i campi, ho piantato vigne e uliveti per mettere tutto a regime. A Pantelleria coltivo i capperi, a Selinunte ho da poco avviato un allevamento di lumache e stiamo già producendo anche olio".

    L'impegno nell'agricoltura assorbe ormai Rustico a 360°, e l'ex difensore è molto attento alle questioni riguardanti la sostenibilità ambientale.

    "L’agricoltura che metto in pratica si chiama biodinamica - spiega -, si tratta di un metodo di coltivazione molto naturale e attento alla sostenibilità. L’obiettivo per la produzione vinicola, ad esempio, è quello di riprendere l’antica tradizione caucasica che conservava il vino in anfore di terracotta. Sono felice, il mio è un ritorno alle origini: i miei genitori sono nati a Mazara del Vallo, ho sentito il bisogno di fare un percorso inverso ed eccomi qui a coltivare la terra".

    Fabio scommette anche sull'innovazione in materia agricola, e per questo di recente ha avviato un progetto di agrivoltaico sempre in terra siciliana.

    "Nella vita per me è molto importante la luce, ed è il motivo per cui sono venuto a vivere in Sicilia e per cui le mie giornate da agricoltore cominciano molto presto".
    "I due elementi importanti per fare questo mestiere in Sicilia sono ovviamente il sole e il vento, soprattutto per la nostra famiglia che ha deciso di investire sul biologico e portare avanti nel modo più naturale possibile la coltivazione e la produzione di uva, di olive e di grano".
    "Dal sole nasce la scelta di destinare alcune delle nostre terre ad un progetto agrivoltaico, e cioè di realizzare un impianto fotovoltaico di 50 ettari e all'interno di questo continuare a coltivare la terra".
    "L'impianto produce energia elettrica pulita e all'interno coesiste l'agricoltura. La presenza dell'agrivoltaico favorisce l'agricoltura perché limita la siccità con un ombreggiamento virtuoso. In più i pannelli possono essere usati per convogliare l'acqua piovana e permettere quindi di avere una risorsa idrica aggiuntiva".

    Sebbene l'impegno nei campi lo impegni molto, nel tempo libero Rustico si dedica ad un'altra sua passione, la lettura.

    "Mi è sempre piaciuta la saggistica legata alla filosofia delle religioni - ha detto a 'Il Posticipo' -. Mi appassiona la letteratura siciliana: Sciascia e su tutti Pirandello, anche se è un autore un po’ più globale. Il mio libro è il 'Gattopardo' di Giuseppe Tomasi di Lampedusa".

    Ma il calcio manca mai a colui che marcò fra gli altri Boksic e Ronaldo?

    "Quello del calciatore e dell'agricoltore sono due lavori completamente diversi, ma per certi aspetti hanno molte similitudini - ha dichiarato Rustico -, che vanno dalla regolarità con cui bisogna crearsi uno stile di vita sano alla pazienza, alla passione e alla perseveranza che ci vuole per perseguire gli obiettivi".

    Nessun rimpianto, dunque, per aver lasciato il mondo del pallone molto presto. Basta vederlo sorridere in mezzo ai campi della sua azienda per capire che le soddisfazioni che gli dà l'agricoltura non sono inferiori a quelle che provava sui campi di Serie A.

    Quanto al suo rapporto con Bergamo, la città dove ha giocato per tanti anni, è rimasto molto forte, visto che l'ex difensore ci torna spesso per riabbracciare la famiglia.

    "Sono praticamente un pendolare - afferma -. Ogni 20 giorni torno in città, vedo i miei figli e passo da mio padre in ufficio per la gestione amministrativa dell’attività agricola siciliana".