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È morto Carlo Sassi a 95 anni, lutto nel mondo del giornalismo: ha "inventato" la moviola in tv

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Lutto nel mondo del giornalismo; all'età di 95 anni è morto Carlo Sassi, colui che per la prima volta in Italia ha introdotto la moviola rivoluzionando quindi il modo di seguire e parlare di calcio. 

Ha lavorato in RAI, collaborando con la Domenica Sportiva dove appunto "creò" la moviola televisiva; un'innovazione che ha cambiato le trasmissioni calcistiche fino ai tempi di oggi. 

Ecco chi era Carlo Sassi e la sua carriera giornalistica.

  • UNA VITA IN RAI

    Nato a Milano il  1° ottobre 1929, Carlo Sassi iniziò a lavorare in RAI nel 1960, ad appena 31 anni. Ha collaborato per 30 anni con la Domenica Sportiva, curando le rubriche legate alla moviola.

     Poi una breve parentesi a Mediaset, protagonista nel "L’Appello del Martedì" e in altri programmi televisivi prima di tornare poco dopo alla RAI dove condusse con Sandro Ciotti Quasi Gol e a partire dal 1993 partecipò a Quelli che il calcio affiancando Fabio Fazio e Marino Bartoletti, fino al 2001.

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  • L'INVENTORE DELLA MOVIOLA

    Come detto, la carriera giornalistica di Sassi è senza dubbio ricordata prima di tutto per aver ideato la moviola televisiva, rivedendo quindi a rallentatore gli episodi delle partite  e rivoluzionando di conseguenza il dibattito calcistico. 

    Un episodio in particolare segnò un prima e dopo per la centralità della moviola. Quando il  22 ottobre 1967, in un derby tra Inter e Milan, fu convalidato un goal a Gianni Rivera che però sarebbe dovuto essere annullato perché la palla non aveva oltrepassato completamente la linea di porta come poi mostrarono le immagini.

    Da quel momento, si capì l'importanza dell'innovazione portata da Sassi e come avrebbe modificato il modo di parlare di calcio in Italia. 

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  • LA CARRIERA DA CALCIATORE

    Prima di diventare un giornalista però, Sassi aveva provato ad intraprendere anche la carriera da calciatore, che fu però interrotta presto per un infortunio. Aveva fatto un provino per l'Inter da ragazzo e giocò nell'Angerese, in Serie C. Poi per quattro anni nella Gaviratese.

    Prima di iniziare la carriera da giornalista, lavorò per 9 anni in Banca.