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HamburgGetty

Dopo sette anni di purgatorio, l’Amburgo torna in Bundesliga: fine di un incubo, inizio di una nuova era

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Dopo sette stagioni di sofferenze, delusioni e occasioni mancate, l’Amburgo conquista finalmente la promozione in Bundesliga, ponendo fine a un periodo nero durato esattamente 2.555 giorni. 

Il traguardo è stato raggiunto con una netta vittoria per 6-1 contro l’Ulm nella 33ª giornata del campionato di Zweite Bundesliga, garantendo matematicamente il ritorno tra i grandi del calcio tedesco grazie ai 59 punti in classifica: uno in più del Colonia e quattro sull’Elversberg, con una sola giornata ancora da disputare. 

Un risultato storico che ha riportato l’euforia sugli spalti del Volksparkstadion e tra i tifosi di una delle squadre più gloriose della Germania, che fino al 2018 non era mai retrocessa dalla massima serie e vanta un palmares di sei titoli nazionali, tre coppe e una Coppa dei Campioni. 

Fondamentale nella rinascita del club è stato il giovane allenatore Merlin Polzin, capace di risollevare una stagione iniziata male e condurre i suoi al traguardo. Tra i protagonisti in campo, il capocannoniere Davie Selke, il talento Königsdörffer e Karabec hanno segnato il cammino di una squadra che ora guarda con ambizione al futuro in Bundesliga.

  • SETTE ANNI DI ATTESE E DELUSIONI

    Il 12 maggio 2018 segna la data più amara nella storia dell’Amburgo: dopo 54 anni e 261 giorni consecutivi in Bundesliga, il club viene retrocesso per la prima volta nella sua storia. 

    Quello che era il simbolo di una continuità quasi mitologica — l’orologio dello stadio che indicava il tempo passato nella massima serie — viene definitivamente rimosso l’anno successivo, sancendo la fine di un’era. Nei sette anni successivi, l’Amburgo sfiora più volte la promozione, senza mai riuscirci. 

    Quattro quarti posti e due playoff persi, l’ultimo dei quali nel 2023 contro lo Stoccarda, hanno alimentato la frustrazione di una tifoseria che, nonostante tutto, ha continuato a sostenere il club con numeri da record, registrando la media di spettatori più alta di tutta la seconda divisione europea.

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  • LA SVOLTA CON POLZIN E LA RINASCITA

    L’inizio della stagione 2024/2025 sembrava il preludio all’ennesima delusione. Le sconfitte contro Elversberg ed Eintracht Braunschweig avevano fatto sprofondare la squadra a metà classifica. Il cambio decisivo arriva il 24 novembre, quando viene esonerato l’allenatore Steffen Baumgart. 

    Al suo posto, dopo un breve interim, viene promosso Merlin Polzin, classe 1990, già alla guida temporanea del gruppo dopo l’esonero di Tim Walter a inizio anno. Polzin riesce nell’impresa di trasformare la squadra, restituendole fiducia e stabilità. 

    Anche di fronte alle difficoltà finali — un solo punto in tre partite prima della gara decisiva — il gruppo resta unito e risponde sul campo.

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  • LA VITTORIA DECISIVA CON L’ULM

    La partita contro l’Ulm ha avuto una sceneggiatura perfetta per una promozione attesa da anni. Eppure era iniziata male: Tom Gaal ha portato in vantaggio l’Ulm al 7’. Tre minuti dopo, il pareggio di Ludovit Reis ha rimesso in carreggiata l’Amburgo. 

    Al 36’, Daniel Heuer Fernandes ha respinto un rigore di Telalovic, tenendo vivi i sogni promozione. Poi, prima dell’intervallo, le reti di Königsdörffer e Selke hanno ribaltato il risultato. Nella ripresa, un autogol di Strompf, un’altra marcatura di Konigsdorffer e il gol finale di Elfadli hanno chiuso il match. 

    Il trionfo dell’Amburgo ha significato al contempo la retrocessione in terza divisione per l’Ulm.

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  • I PROTAGONISTI DELLA PROMOZIONE

    Elemento centrale della rinascita dell’Amburgo è stata la solidità di un gruppo ben costruito e guidato. 

    In attacco, Davie Selke ha brillato con 22 reti, confermandosi capocannoniere del torneo. Al suo fianco, Robert Glatzel e Jean-Luc Dompé hanno fornito supporto costante, mentre Ransford-Yeboah Konigsdorffer, con 14 gol, è stato la rivelazione stagionale. 

    A centrocampo, il ceco Adam Karabec, 21 anni, si è imposto come uno dei giocatori più talentuosi, contribuendo con 3 gol e 8 assist. In difesa, la guida del capitano Schonlau e l’esperienza di Silvan Hefti, ex Genoa, hanno garantito equilibrio.

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  • LA FESTA E I COMPLIMENTI

    Il ritorno dell’Amburgo in Bundesliga ha scatenato una festa collettiva in città. 

    Il sindaco Peter Tschentscher ha reso omaggio alla squadra, così come l’allenatore del Bayern Monaco, Vincent Kompany, ex giocatore del club, che ha seguito la gara in TV e ha inviato le sue congratulazioni. “Quando incontri persone per bene, fai il tifo per loro”, ha dichiarato. 

    Tra i tifosi, l’esplosione di gioia è stata incontenibile: cori, bandiere e lacrime hanno invaso gli spalti, finalmente liberi dal peso degli ultimi anni.

  • IL RITORNO DEL DERBY

    La stagione appena conclusa è stata la prima in cui l’Amburgo ha disputato un campionato inferiore rispetto ai rivali cittadini del St. Pauli. 

    Se, come previsto, anche il St. Pauli riuscirà a mantenere la categoria, il prossimo anno la Bundesliga riabbraccerà uno dei derby più caldi della Germania. 

    Ma l’Amburgo non vuole fermarsi alla promozione: la dirigenza è già al lavoro per rinforzare la rosa in vista di un campionato in cui l’obiettivo sarà la salvezza. 

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