Donadoni e l'occasione Milan: "Boban mi chiamò per il post-Giampaolo, ma non me la sentii"

Donadoni ha raccontato brevemente quanto accaduto nel 2019: quando, insomma, dopo l'esonero di Giampaolo il Milan era alla ricerca di un nuovo tecnico.

"Mi chiamò Boban ma io ero allo Shenzhen, non me la sentii di lasciare in corsa. Sono una persona di parola".

Una sliding door importantissima per il futuro del Milan, a pensarci bene: perché dal rifiuto di Roberto Donadoni, poi, i rossoneri scelsero Stefano Pioli.

Una scommessa vinta e che ha portato, nel giro di pochi anni, al ritorno in Champions League e alla conquista del diciannovesimo Scudetto.

Non è, comunque, l'unico retroscena svelato da Roberto Donadoni a "La Gazzetta dello Sport": perché nel 2017 l'ex allenatore del Bologna ha sfiorato una seconda opportunità sulla panchina della Nazionale italiana.

"Nel 2017 Tavecchio mi chiamò per il dopo Ventura. Ero in ufficio con Fenucci e Bigon, lo misi in vivavoce: 'Presidente, la ringrazio ma ho un impegno col Bologna e voglio onorarlo'".

Nella memoria di tutti, comunque, Donadoni sarà sempre il primo Commissario Tecnico dopo la vittoria dei Mondiali del 2006, dopo l'addio di Marcello Lippi, insomma.

Un'esperienza complessa proprio per le premesse, quella in Azzurro, per Donadoni e culminata con gli Europei del 2008.

Proprio quest'ultima avventura andrebbe rivalutata: l'Italia uscì ai quarti di finale contro la Spagna poi campione di tutto, ma solo ai rigori.

L'ultima esperienza in panchina di Roberto Donadoni risale al 2020, allo Shenzhen, in Cina: un anno, dall'estate del 2019, con 14 partite in totale.