De Rossi sulla faida tra risultatisti e giochisti: "Fa ridere, i risultati contano per tutti"

"Sono felice di poter esordire in Europa, fino a poco fa non era molto preventivabile. Il 14 febbraio è il compleanno di mia figlia ed un anno fa ero alla sua festicciola: mi avevano esonerato poche ore prima. Mi dispiace non poter essere con Olivia, devo però essere grato e approfittarne".

"Abbiamo vissuto tanti bei momenti ma anche negativi, dopo i quali ci siamo sempre ricompattati. Ricordo qualche 7-1 e le uscite dagli stadi a pezzi, per poi ricompattarci. La vita di un calciatore è anche questo, riportare i tifosi dalla propria parte dopo una partita difficile. La gara a cui sono più legato? Se devo scegliere penso al 3-0 col Barcellona: una notte assurda, per l'atmosfera e l'avversario. Poi ce ne sono tante, vittorie meno eclatanti ma che ci hanno consolidato tra le migliori otto d'Europa: dobbiamo tornare a quel livello".

"Ringrazio tutti. Il percorso sarebbe stato bello comodo se fossimo stati all'8 luglio e alle amichevoli contro i boscaioli, quando il risultato va in secondo piano. Qui invece i risultati contano subito, sono importanti. Voi parlate di giochisti e risultatisti, fa ridere perché i risultati contano per tutti gli allenatori".

"L'ho studiato nelle ultime settimane, è una squadra che mi ha impressionato. Ho rispetto per i loro giocatori. Nelle sfide scorse c'è stato tanto equilibrio nonostante le vittorie della Roma: mi aspetto una partita simile".

"Qualche cambio ci sarà, non solo per la trasferta di Frosinone. Non mi piace però fare 10-11 cambi a Frosinone, è qualcosa che snatura l'ossatura della squadra e mette in difficoltà quegli 11 giocatori che non hanno mai giocato insieme. Se dobbiamo cambiare cambiamo, ma non ci saranno mai 11 giocatori che escono e altrettanti che entrano, a meno che non sia un'amichevole come quella in Arabia".