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david luizGetty Images

David Luiz ricorda Sarri: "Mi fumava in faccia, dovevo coprirmi"

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Tra le partecipanti a sorpresa di questa Champions League spicca senza dubbio il nome del Pafos, con la squadra cipriota che per la prima volta prende parte alla massima competizione europea per club.

A poche ore dal match che vedrà il club di Cipro affrontare la Juventus all'Allianz Stadium, l'ex stella della nazionale brasiliana David Luiz, oggi proprio in forza al Pafos, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

Ecco le sue dichiarazioni alla rosea.

  • PERICOLI JUVE

    Il brasiliano parte parlando della pericolosità della Juventus e dei suoi uomini migliori: "Yildiz è un fenomeno. Ha uno stile incredibile, mi piace guardarlo. Ma la Juve ha anche Thuram, in più Conceiçao è rapidissimo, la difesa è solida e Locatelli è esperto. Spalletti poi lo conosco da tempo: so quanto ama il calcio, è un lavoratore, passa le ore a studiare gli avversari. Cerca sempre un piano per vincere all’interno della partita”.

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  • L'ESPERIENZA CON SARRI

    David Luiz ha ricordato poi la sua esperienza con Maurizio Sarri, ai tempi in cui il tecnico italiano e il difensore brasiliano sono stati insieme al Chelsea: "Con Sarri ho avuto un ottimo rapporto, ma per lui all’inizio è stato difficile. Cercava di portare lo stesso gioco che aveva fatto a Napoli. Ricordo che continuava a urlare ad Hazard: ‘Devi pressare!’, e io gli dicevo: ‘Mister, qua devi gestire, ci sono altri giocatori’. Ma lui rispondeva: ‘No, non mi interessa!’. Nei primi 2‑3 mesi, durante le trasferte in treno, lo vedevo lanciare pezzi di carta per terra dicendo: ‘Me ne vado, non mi interessa!’. Ogni giorno andavo nel suo ufficio per confrontarmi e lui fumava. Io gli parlavo coprendomi la faccia. Dopo tre mesi, però, la squadra ha cominciato a seguirlo, e noi anche. Non a caso abbiamo vinto l’Europa League”.

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  • RIMPIANTO SERIE A

    L'ex stella della nazionale brasiliana parla poi della possibilità di un trasferimento in Italia in passato: "Mi sarebbe piaciuto venire in Italia. Nesta, Maldini e Costacurta sono stati alcuni dei miei idoli da piccolo, li ho sempre guardati. Per un difensore come me la Serie A mi avrebbe completato ancora di più sotto l’aspetto difensivo. E poi voi italiani siete un popolo legatissimo al calcio, avete spirito e passione. Ho molti amici che vivono in Italia. Amo il vostro cibo e le squadre hanno storia, appartenenza e tradizione”.

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