Lo guardi e ripensi a Cavani. All'Edinson Cavani di Napoli, colui capace di incendiare un popolo trasformandosi nel primo vero top player dell'era De Laurentiis.
Guardi Darwin Nunez e trovi parallelismi, naturalmente da convertire sul campo in goal e risultati ma ancor prima da rendere realtà chiudendo una trattativa che ad ora consente di parlare esclusivamente di suggestione.
Nunez al Napoli in stile Matador? Il big dell'attacco scelto da Conte e Manna - con l'avallo del patron - per alzare l'asticella su una mattonella che vedrà partire Simeone e bisognosa di offrire un piano B a Lukaku, è lui. Piano B? Macché: se arrivasse, Darwin diventerebbe il piano A.
E allora il popolo azzurro vola con la fantasia, spera, si sfrega le mani davanti alla pioggia di milioni resa tale da cessioni onerose, Scudetto, ritorno in Champions e voglia di rendere gli azzurri sempre più competitivi, cavalcando l'onda del binomio ADL-Conte immutato e rinsaldato dal vertice post tricolore.
Per far ciò si tenta il colpo Nunez, in uscita dal Liverpool ma che i Reds non intendono regalare: tutt'altro. Per questo si tratta, si cercano incastri tra portafogli da svuotare e casse da riempire, si ragiona su un nome che - a braccetto con De Bruyne - farebbe saltare in aria il tappo di una città già in estasi per campionato vinto e ambizioni sbandierate.








