Da Stankovic a Dybala e Khephren Thuram: la Top 11 della 18ª giornata di Serie A

Vero, stavolta non è riuscito ad evitare la sconfitta del Venezia ma se i lagunari tornano da Napoli con un solo goal subito gran parte del merito è suo. Il figlio di Dejan para quasi tutto, compreso un calcio di rigore a Romelu Lukaku. Non esattamente il primo che passa. La crescita continua.

Forse non la sua migliore prestazione stagionale, di certo il solito leader al quale Conte non rinuncerebbe mai. Dietro la rinascita del Napoli c'è anche, se non soprattutto, il suo capitano. Sempre attento dietro e spesso pericoloso anche nelle aree avversarie.

Dietro a volte sembra in affanno, ma ha il grande merito di decidere la partita all'ultimo secondo di gioco con quello che per lui è il primo goal realizzato in Serie A. Niente male per un difensore centrale.

Un gigante. E non solo per gli oltre due metri di altezza. Una sua zampata sblocca la gara contro il Torino. Non basta per vincere la partita, ma il suo lo fa. Eccome.

Al termine di Cagliari-Inter ammette con grande sincerità la casualità del goal che sblocca la partita. Di certo non è casuale l'apporto che dà ogni settimane alle vittorie nerazzurre. Fondamentale in ogni zona del campo.

La sua giornata perfetta viene rovinata da Sottil al minuto 87, al fratello dell'interista Marcus resta la prima doppietta in Serie A e una prestazione da incorniciare. Oltre ai due goal, il primo molto bello, non sbaglia praticamente nulla. Quasi perfetto, appunto.

Sarà che sente l'aria di casa, sarà che stiamo parlando del miglior centrocampista italiano attualmente in circolazione, ma a Cagliari fornisce l'ennesima prestazione da applausi. Due assist, tanta sostanza e una sensazione di pericolosità continua ogni volta che si avvicina alla porta avversaria.

Te la do io l'Arabia. C'è una Roma con Dybala e c'è una Roma con Dybala, ha ripetuto Ranieri. E la Roma con Dybala è decisamente meglio. Vedere per credere la perla con cui pareggia il goal di Reijnders e la prestazione sfoderata dall'argentino a San Siro. Una Joya per gli occhi.

Traversa, rigore procurato, palo a gioco fermo, assist ed infine goal a chiudere la gara. Basta e avanza per ottenere un posto meritatissimo nella nostra Top 11. Non sarà diventato il nuovo Inzaghi come si pensava agli inizi, ma è un gran bel giocatore.

Cresce di settimana in settimana. Contro il Verona fa impazzire Tchatchoua saltandolo ogni volta che lo punta. Poi segna il suo primo goal in Serie A. E anche il secondo. Non basta per evitare la sconfitta al Bologna ma gli applausi restano.

Ma quanto è cresciuta l'ex eterna promessa del calcio italiano? In quello che è stato il suo stadio corre, lotta, segna e non esulta per rispetto verso i suoi ex tifosi, che apprezzano e lo applaudono. Intanto i goal in campionato sono già undici, appena uno in meno di Retegui e Marcus Thuram. Mica male.